CAPITOLO 21

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ALISHA EDWARDS' POV

Sono ormai undici anni che lui non c'è più, undici coltellate al petto che sembrano colpire una parte sempre più dolorosa.

Chiudo gli occhi e lo vedo su quel letto d'ospedale a contorcersi dal dolore e a respirare con fatica. Tante volte ho desiderato di strappare i miei polmoni per poterli donare a lui, tante volte fremevo dalla voglia di tirarlo fuori da tutto quel dolore e altrettante volte avrei voluto morire al posto suo.

Mi sta sorridendo dalla foto scatta al suo quarantesimo compleanno. L'hanno tagliata: al suo fianco c'era la mamma, infatti, si può notare una mano poggiata sulla sua spalla ed il suo braccio muscoloso pare avvolgere qualcosa, beh stava abbracciando me.

E' stato l'ultimo compleanno che ha festeggiato con noi, poi se n'è andato in pochi mesi.

Il suo braccio non mi stringeva forte come un tempo. Le sue forze lo stavano abbandonando e lui stava abbandonando noi. La sua voce roca stava diventando un sussurro e la mia vita vuota. Il suo sorriso stava svanendo e la mia felicità anche. Papà ha chiuso l'occhio destro, poi quello sinistro e la sua bocca si è schiusa. Il suo petto ha smesso di alzarsi ed abbassarsi al ritmo del suo respiro poichè quest'ultimo pareva essersi esurito. A quel punto mia madre è crollata in ginocchio ,per l'ennesima volta nell'arco di tre mesi, urlando. Io ero diventata di ghiaccio. Mi ero gelata. Quando mi ero allontanata di scatto, il suo braccio era caduto penzoloni, lasciando la presa sui miei fianchi del tutto e facendomi cacciare un urlo terrorizzato. Un medico mi aveva allontanata. Mia madre mi aveva afferrata, stringendomi al suo petto che era scosso dai singhiozzi violenti che uscivano dalla sua bocca, attraversando il suo corpo e facendola tremare.

"Piccola"

Quando sento la sua voce chiudo gli occhi.

Come fa? Mi fa sentire dannatamente bene anche solo con la sua presenza che pare esser diventata ossigeno negli ultimi mesi.

Mi cinge la vita con le sue braccia tatuate e posa un bacio casto sul mio collo.

"Cosa fai qui?" chiedo in un sussurro, poggiando la mia testa sulla sua spalla.

"Me l'ha detto tua madre" confessa strofinando la punta del suo naso sulla mia guancia.

Sorrido leggermente, aprendo gli occhi.

"Grazie di essere qui"

"Per te tutto" dice, baciandomi l'angolo della bocca.

Rimaniamo là altri dieci minuti mentre io fisso la foto di mio padre, quasi a volermi ricordare i tratti del suo viso come se temessi di dimenticarli. Li tengo stretti nella mia mente e li metto in un angolo prezioso di essa.

Quando attraversiamo le altre lapidi, mi impongo di non guardare quella della bambina da anni depositata accanto a quella di mio padre. Mi fa troppo male vederla.

Il braccio di Brett mi avvolge le spalle e le stringe delicatamente, facendomi sentire protetta, sua.

"Vieni da me?" chiedo, davanti la sua macchina.

"Magari stasera, devo fare una cosa"

Annuisco e distrattamente mi guardo intorno, sentendo ancora il suo sguardo impresso su di me e soffocando la voglia di chiedergli cosa deve fare e se di mezzo vi è una ragazza.

Mi soffermo in particolare su due figure in lontananza dannatamente familiari.

I capelli rosa di Courtney svolazzano per il vento leggero che tira, ma quello che mi fa spalancare gli occhi e crescere un moto di rabbia dentro, portando i miei piedi a muoversi verso di loro è Liam che le bacia la fronte per poi appoggiare la sua contro essa.

"Cosa sta succedendo?" chiede, ignorando Brett che mi chiama ripetute volte.

I due stronzi si girano di scatto al suono della mia voce e sgranano gli occhi non appena mi vedono.

"Alisha, non è come pensi..." comincia Courtney, balbettando.

"Non è come credo?" ripeto sghignazzando amaramente.

"Lui è mio cugino"

"Sì, è quello che crede Ronn, ma io non sono stupida"

"Hai appena dato dello stupido al tuo migliore amico"

"Lo è da quando sta con te" ringhio furiosa.

Courtney spalanca la bocca.

"Se lo fai soffrire, te la faccio pagare"

Afferro la mano di Brett che si era avvicinato velocemente e mi allontano con lui al mio fianco, come sempre.

***

Apro il forno ed afferro due guanti, indossandoli velocemente per poi estarrre il vassoio con sopra i miei biscotti con le gocce di cioccolato.

Sorrido soddisfatta e mi godo il loro profumo, non vedendo l'ora di fare lo stesso anche con il loro sapore.

Li lascio raffreddare un pò ed accendo la TV andando su MTV, guardando Geordie Shore e fissando con occhi sognanti Gaz.

Quando suonano al campanello, corro ad aprire.

"Scusa il ritardo, piccola" dice Brett, stampandomi un bacio sulla bocca.

Lo lascio entrare in casa.

Lui prende ad annusare l'aria per poi aprire il suo viso in un magnifico sorriso.

"Hai fatto i tuoi biscotti?"

Annuisco, scoppiando a ridere.

Vado in cucina tallonata da Brett mentre lui mi abbraccia da dietro, lasciandomi dei baci sul collo.

Vorrei stare così per tutta la vita.

Mi basta lui per essere felice.

"Ma penseremo dopo ai tuoi cari biscotti" dice poco dopo, afferrandomi saldamente la vita e girandomi nuovamente verso di lui.

Le nostre labbra si sfiorano, ma pare non abbia intenzione di baciarmi bensì di dirmi qualcosa.

Deve essere qualcosa di importante poichè non ho mai visto Brett Warren esitante tantomeno spaventato da ciò che sta per dire, come in questo momento, e ...quello era un tremolio? Sono piuttosto che si trattasse di un tremolio quello che ha appena attraversato le sue mani.

"E' successo qualcosa?" chiedo preoccupata "Stai bene, vero?" aggiungo poco dopo allarmata dal suo essere insicuro nel parlare e il suo mutismo.

"Io.. sì, sto bene, solo.."

Si blocca per l'ennesima volta e questo mi sta facendo uscire fuori di testa. Mi sento come sott'acqua: non riesco a respirare, tento di riemergere ma solo le parole di Brett potranno aiutarmi a farlo, potranno far ritornare l'ossigeno nei miei polmoni. Perora tutto pare tacere ed io ho bisogno di una mascherina con un tubicino per respirare anche sotto l'acqua, sotto il mare in cui mi trovo, sotto il mare in cui mi tiene Brett che ha il potere di riportarmi in superficie, ma non lo sfrutta per aiutarmi.

"Vuoi essere la mia ragazza?"

Ritorno a respirare.



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