ALISHA EDWARDS' POV
Il bruciore all'inguine è talmente tanto forte che sento una fitta al ventre prendermi in una morsa.
Le immagini dell'uomo incappucciato che mi ha afferato malamente riprende a tormentare la mia mente stravolta dall'accaduto.
I singhiozzi scuotono violentemente il mio corpo dolente ed io continuo a domandarmi perchè proprio a me.
Scuoto la testa, non volendo crederci realmente.
Non può essere successo...no...no...
Il mio stomaco è talmente in subbuglio che penso di star rimettere tutto quello che ho mangiato.
La sensazione di esser stata violata in quel modo...
Vorrei urlare, ma non ho la forza di far nulla.
Le mie braccia sono gettate ai lati del mio corpo, quasi arrese alla consapevolezza di ciò che è appena successo.
Un figura alta si avvicina a passi veloci verso me ed io sbarro gli occhi.
"No, no ti prego...non di nuovo" sussurro mentre il sangue tra le mie gambe continua a colare ed il bruciore mi impedisce di stare seduta correttamente, facendomi scivolare contro il muro e graffiandomi la schiena non più coperta dalla maglietta che ora è ridotta in tanti pezzi di stoffa.
Quando la figura si abbassa al mio livello getto un urlo.
"Piccola..."
La mia vista appannata non mi permette di distinguere il suo viso, ma riconosco la sua voce.
"Oh mio Dio" sussurra, mettendosi le mani tra i capelli.
Le sue dita tremano mentre mi sfiorano incerti sul da farsi. Alla fine mi prende in braccio.
Caccio un altro urlo quando il bruciore aumenta e l'ennesima goccia di sangue solca la mia coscia.
"Fa tanto...male" mormoro, mugulando dal dolore.
Brett stringe gli occhi per poi riaprirli di scatto e mi carica in macchina.
L'ultima cosa che vedo è lui che mi allaccia la cintura di sicurezza prima che il buio prenda il sopravvento.
***
"Fortunatamente nessuna emorragia interna, ma... la violenza che avrà probabilmente subito le ha fatto perdere molto sangue. La terremo sotto osservazione"
Vedo qualcuno annuire alle parole dell'uomo in camice e quando si volta noto che si tratta di Joe.
Non appena constata che sono cosciente si avvicina a grandi passi a me.
"Ehi.." sussurra scostandomi dolcemente una ciocca di capelli dalla fronte per poi baciarmi sulla guancia.
"Come ti senti?"
La risposta è sulla punta della lingua e vorrei tanto che non fosse caratterizzata da un che di negativo.
Rimango in silenzio, fissando il vuoto.
La domanda di Joe alleggia ancora nell'aria, ma lui non insiste per ricevere una risposta.
Quando sento la porta spalancarsi di getto poco delicatamente, il mio cuore si spezza in due..
La mia mamma corre da me, gettandosi tra le mie braccia.
Ma io non ci riesco... non riesco a ricambiare l'abbraccio. Non riesco a muovere un muscolo perchè tutto fa male. Fa tanto male.
Il mio zigomo pulsa, ricordandomi con una vaga insistenza il pugno ricevuto. Un pugno che una donna non dovrebbe mai ricevere.
E le sue parole... le parole sussurrate con tanta cattiveria. Il nome di lui uscito dalle sue labbra.
"Ringrazia..."
Perchè? Perchè dovrei ringraziarlo? Lui cosa c'entra in tutta questa storia?
"Amore mio..mi dispiace così tanto" dice tra i singhiozzi mia madre, scusandosi come se fosse stata tutta colpa sua.
Ed io non sono in grado di dirle che non è affatto sua la colpa di tutto questo, non sono in grado di aprire la bocca per emettere alcun suono.
L'unico senso attivo è il mio udito. Persino la mia capacità di riuscire a guardare in faccia le persone pare essersene andata. Il mio sguardo rimane nel vuoto per quella che mi sembra un'ora, ma non ne sono sicura. Ho smesso di contare i minuti da quando mi sono svegliata. E, accidenti, avrei voluto non svegliarmi.
Joe e mamma sono usciti per procurarmi una bottiglietta d'acqua, ma nemmeno in quel momento ho alzato lo sguardo.
Poco dopo sento la porta aprirsi, così lentamente e silenziosamente che mi chiedo se non me lo sia immaginato.
Ma quando una sagoma alta si para al mio fianco per poi sedersi lentamente sul materasso scomodo del letto, ho la conferma che qualcuno sia entrato in camera.
Non ho bisogno di guardare per vedere di chi si stratta. Riconosco subito la mano che si posa sulla mia, ricoprendo interamente il mio dorso.
"Piccola..."
Scuoto la testa con un gesto meccanico, inducendolo a stare zitto.
Non ho voglia di sentire le sue parole.
Quando tenta di accarezzarmi la guancia, mi sottraggo al suo tocco che in questo momento fa più male di tutti.
Apre bocca per dire qualcosa, ma da essa esce solo un verso strozzato forse per aver soffocato le parole che probabilmente ha capito che non voglio affatto ascoltare.
Pare incerto nei movimenti che riesco a scorgere con la coda dell'occhio.
E poi lo trovo.. trovo il coraggio di guardarlo e quando i nostri occhi s'incontrano, noto i suoi essere gonfi e terribilmente rossi. Ha pianto.
Le sue guance sono umide. Ciò mi fa dedurre che fino a qualche minuto fa lo stava ancora facendo.
Vorrei dirgli che non è neanche sua la colpa. Ma come posso?
A quanto pare c'entra in tutto questo, anche se non riesco proprio a capire come..
"Io.." riesce a mormorare, prima che lacrime copiose righino il suo volto e un sussulto lo fa sobbalzare.
"Mi dispiace, piccola...mi dispiace così tanto" sussurra, baciandomi la fronte.
Io chiudo gli occhi non volendo guardarlo in queste condizioni. Il buio fa meno male.
Ma la scena che mi si ripresenta davanti una volta chiuso le palpebre è terribile.
L'uomo incappucciato che viene verso di me. Mi afferra per le braccia e mi sbatte al muro violentemente, facendomi sbattere la testa. Prendo ad urlare, ma la sua mano chiusa a pugno si schianta sul mio viso facendomi vacillare dal dolore. Le sue mani prendono a spogliarmi ed io mi dimeno...
Basta.
Apro gli occhi di scatto, scuotendo la testa energicamente.
Brett poggia la sua fronte sulla mia, scusandosi per non esser riuscito a proteggermi.
Si dà del fallito e si incolpa di tutto questo. Dice che vorrebbe uccidere quel bastardo con le sue stesse mani e che, quando scoprirà chi è stato, lo farà di sicuro.
Ed io vorrei dirgli che probabilmente lo conosce, ma non lo faccio.
Le parole di quell'uomo continuano a rimombarmi in testa.
"Ringrazia Brett per questo e digli che Tony è tornato"
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Seduction
RomanceCOMPLETA. Il miglior passatempo per Alisha Edwards è leggere un buon libro e affondare nelle sue felpe calde ed enormi. Non ama essere circondata da tante persone. Il suo sabato ideale è stare sul divano a sgranocchiare pop-corn mentre guarda serie...