ALISHA EDWARDS' POV
Quando entriamo in casa c'è insolitamente silenzio. Brett mi ha spiegato che i suoi genitori sono a cena fuori in occasione del loro anniversario di matrimonio e dormiranno in albergo per stare un pò soli. Ho ridacchiato sentendo l'ultima parte della frase mentre Brett ha assunto una smorfia di disgusto.
"Vuoi qualcosa?" mi chiede liberandosi del giubbotto e gettandolo sul divano.
Lo imito e lo seguo in cucina.
"No, sto bene così"
"Chi era quel ragazzo?"
Ecco, la domanda che temevo.
Sospiro facendogli intendere che non ho proprio voglia di parlarne.
Sembra afferarre il concetto, ma non demorde e mi guarda inattesa di spiegazioni. Si poggia con la schiena contro il pianocottura della cucina mentre sorseggia della...vodka?
Da dove l'ha presa? E quando? Sono stata tutto il tempo con lo sguardo su di lui e non ho notato nessun pianobar nè una dispensa piena di alcolici quindi non me lo spiego.
Non ha nessuna importanza, ho bisogno di vodka anche io e quando si rivela alla pesca la cosa mi entusiasma di più.
"Hai intenzione di bere fino a saltarmi addosso, Edwards?" chiede scherzando, ma i suoi occhi sembrano seri e dannatamente maliziosi.
Evitando di rispondere alla sua domanda, continuando a bere a grandi sorsi la vodka e continuando a guardarlo, i flashback della nostra adolescenza mi investono come un enorme camion.
Il ricordo del nostro primo bacio a tredici anni sembra prendermi in giro. Il momento in cui a mezzanotte spengo le candeline del mio quattordicesimo compleanno e lui subito dopo mi affonda la faccia nella torta, mi fa ridere. I quindici anni sono caratterizzati da una sorta di tregua tra noi, ma anche di altri baci rubati. I sedici anni mi ricordano tanto la mia prima sigaretta. I diciassette la mia prima birra. I diciotto io che gli davo uno schiaffo per avermi dato della poco di buono. I diciannove... vuoto: lui era andato in Francia dai suoi zii e ci era rimasto per un anno intero. I venti sono come un fulmine a ciel sereno, è questo il modo in cui ha fatto ritorno a Los Angeles presentandosi a casa mia in una delle tante sere in cui avevamo invitato i suoi genitori; la sua presenza era del tutto inaspettata ed ero rimasta in silenzio per il resto della cena.
La sua partenza per la Francia era stata come un enorme sospiro di sollievo e per un anno la mia vita pareva monotona e noiosa, quasi la preferivo a tutto il casino che ha creato ritornando.
Con la sua ricomparsa si sono ripresentate, al suo fianco, nuove sensazioni ed emozioni che ero ben felice di non provare prima d'ora ed essere riuscita ad evitare in tutti questi anni. Ma adesso ci sono dentro fino al collo e non sono sicura di saper reggere tutto questo, anzi non voglio.
Poso la bottiglia di vodka che gli avevo strappato dalle grinfie sul tavolo e mi avvicino di più a lui, sfiorandogli il petto con un dito.
Lui mi guarda, forse tentando di capire quali siano le mie intenzioni.
Non sono sicura nemmeno io. Mi sto fidando del mio istinto il quale si sta rivelando poco affidabile e maturo.
Ho solo bisogno di spegnere la mente per questa sera e quale occasione migliore di scopare con Brett il coglione? No, questa non è la scelta giusta. Riprenditi, Alisha!
Ma nonostante la testa mi urli di smetterla di toccarlo, mi ritrovo a fare l'esatto contrario e gli occhi incollati sugli addominali di Brett che sono stati liberati dalla maglietta gettata via da me.
"Cosa stai facendo, piccola Alisha?" mi chiede in un sussurro sensuale e dannatamente eccitante.
Non rispondo semplicemente perché non lo so, o forse lo so e non sono pronta ad ammetterlo a me stessa.
Poggio la mia bocca sul suo collo e lui afferra i lembi della mia t-shirt con l'intento di sfilarmela, o almeno così credevo. Sussulto quando me la strappa dividendola in due ed emetto un mugolio di approvazione contro la sua pelle.
Inspiro ed espiro il suo profumo, rilasciando il mio fiato sul suo collo facendolo gemere e irrigidire. Prendo a mordicchiarlo ed i suoi lamenti di piacere si fanno più insistenti così come le mie mani nello spogliarlo; i suoi pantaloni in poco tempo sono abbassati fino a toccare il pavimento ed io fremo nel fare la stessa cosa con i suoi boxer neri che istigano al mio cervello di elaborare pensieri estranei, mai avuti nemmeno con Tobias.
Il mio reggiseno viene sganciato e le mie cosce afferrate dalle sue lunghe dita per poi essere avvolte intorno alla sua vita. Percorre le scale e il breve tragitto per andare in camera sua e una volta lì dentro poggia le sue labbra sulle mie, facendo esplodere una bomba dentro di me.
Le mie mutandine si bagnano sempre di più mentre le sue labbra si muovono con estrema maestria sulle mie e le nostre lingue non fanno altro che giocare insieme. La mia schiena entra in stretto contatto con il muro freddo, ma mi sento troppo infuocata per sentire anche solo la freddezza della superficie.
Brett spinge ripetute volte il suo bacino contro il mio, facendomi sentire la sua crescente erezione.
I piedi toccano di nuovo terra ed i miei jeans scivolano velocemente, dopo esser stati sbottonati, e subito dopo vengono gettati in un angolo qualsiasi dell'enorme stanza di Brett illuminata solo dalla pallida luce della luna che crea un'atmosfera fottutamente eccitante e rilassante allo stesso tempo.
L'indice ed il medio di Brett spariscono sotto il tessuto leggero delle mie mutandine ed entrano in me portandomi a gemere di piacere. Mi mordo il labbro per non emettere l'urlo che minaccia di uscire dalle mie labbra, ma non riesco a trattenere uno strilletto di eccitazione al movimento circolare dei polpastrelli. Con l'altra mano prende a stuzzicarmi il capezzolo destro per poi mordicchiarlo, leccarlo e succhiarlo.
Decide, subito dopo, di spostare la bocca nel punto che pulsa per lui sfilandomi del tutto le mutandine che vanno a fare compagnia ai miei jeans.
Le mie dita si perdono tra i suoi capelli come un ago nel pagliaio e li stringono forte non curante del suo mugolio di dolore.
La sua lingua si fa più insistente nel mio clitoride e quella leggera peluria che gli contorna il mento sfrega contro la mia vagina.
"Brett.."
Sospiro estasiata dai movimenti magici che compiono le sue labbra le quali successivamente si spostano sul mio ventre, risalendo sullo stomaco e dopo sui seni finendo nuovamente sulla bocca.
Mi riprende in braccio non prima di avergli abbassato i boxer quasi sfracellandoli e mi penetra, riempiendomi del tutto.
Mentre è dentro il mio corpo cammina verso il letto facendomi sobbalzare ripetutamente e, una volta distesa, il suo pene si trova tanto in profondità. Prende a spingere delicatamente e via via che l'eccitazione cresce aumenta il ritmo delle sue spinte che sembra esser istigato dai nostri occhi pieni di desiderio ed incollati tra loro.
Gli graffio la schiena mentre lui mi palpa con vigore il seno gemendo su esso.
Le nostre intimità eccitate sono completamente in contatto senza nessun filtro a separarle e si sfregano portandoci al limite ma, prima di commettere un errore di cui ci saremmo pentiti amaramente, Brett esce riversando il suo seme sul mio stomaco.
Emette una risatina soddisfatta e perversa che mi riscuote, facendomi realizzare del tutto solo adesso ciò che abbiamo fatto.
Ho fatto sesso con Brett il coglione.
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Seduction
RomanceCOMPLETA. Il miglior passatempo per Alisha Edwards è leggere un buon libro e affondare nelle sue felpe calde ed enormi. Non ama essere circondata da tante persone. Il suo sabato ideale è stare sul divano a sgranocchiare pop-corn mentre guarda serie...