CAPITOLO 26

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ALYSSA BAHEN'S POV

"Grazie"

Alzo gli occhi al cielo.

"Piantala di ringraziarmi, Alisha" sbotto.

Lei sospira e si rabbuia. Subito mi pento del tono scortese che ho utilizzato.

"L'ho fatto con piacere" aggiungo poco dopo, ma fingendo di star scrivendo qualcosa di importante sul quaderno non trovando il coraggio di ricambiare il suo sguardo.

Quello sguardo che non ha mai osato provare pena per me, ma solo tanto affetto. Lo stesso affetto che, stupidamente, ho deciso di tradire.

Alisha mi ringrazia da giorni ormai per averla aiutata, ma questo è il minimo da parte mia dopo quello che le ho fatto.

Entra l'insegnante, attirando l'attenzione della ragazza rimasta sorprendentemente sul posto accanto al mio.

Oh, no, ti prego. Accidenti, odiami. Non fare la buona con me, non me lo merito affatto. Non c'è giorno in cui io non mi penti di averti detto tutte quelle parole offensive in passato e questo ha alimentato i miei sensi di colpa che crescono a dismisura. La tua compagnia, i tuoi consigli e il tuo essere buffa e maldestra mi mancano più di ogni altra cosa. La tua presenza al mio fianco mi conforta, ma allo stesso tempo non fa che aumentare il mio malessere. Vorrei dirti che sono stata un'egoista, che tradire la tua amicizia è stato un errore che non mi perdonerò mai. Vorrei dirti di scusare il mio essere così stupida per averti abbandonata per quel 'gruppo di galline', come lo chiamavi tu.

Mi sbatto una mano in faccia, sbuffando e scuotendo la testa.

"C'è qualcosa che non va?" mi sussurra all'orecchio.

Sono una cogliona, avrei volto rispondere.

"No, tutto bene. Sono solo stanca"

Lei annuisce, ma prima di ritornare a concentrarsi sulla lezione, mi lancia un ultimo sguardo titubante. Mi conosce troppo bene, non posso mentirle neanche volendo.

Mi volto e getto un'occhiata in direzione di Ronn alle nostre spalle, ma poco più in alto del nostro posto.

Mi sta fissando.

Mi giro nuovamente.

E' passata una settimana dalla mia festa e da quel giorno non fa altro che guardarmi.

Desidero voltarmi nuovamente e urlgargli: finalmente mi noti? Dovevo far pisciare un ragazzo sotto per far sì che ciò accadesse?

Cazzo.

Fortunatamente la lezione finisce presto e dopo aver borbottato un saluto veloce ad Alisha, esco rapidamente dall'aula. Scrollo le spalle nel vano tentativo di fare lo stesso con la sensazione di avere ancora lo sguardo di Ronn addosso.

"Alyssa!"

Oh, no. Merda, merda, merda.

Non mi volto, fingendo di non averlo sentito e continuo a camminare verso l'uscita. Per oggi le mie lezioni finiscono qua.

Mi aggiusto la borsa sulla spalla, sentendolo scivolare sempre di più. Faccio appello a tutto il mio autocontrollo per non voltarmi, ma quando varco l'enorme cancello qualcuno mi afferra per il braccio girandomi di scatto.

"Ehi, ti ho chiamato!"

Mi libero dalla stretta di Ronn, trucidandolo con lo sguardo.

"Beh, io non ti ho sentito"

Lui fa un sorrisetto storto, squadrandomi da capo a piedi.

"Sì, invece"

Schiocco la lingua contro il palato visibilmente infastidita ed incrocio le braccia al petto. Soffoco una risata quando lui mi imita, alzando il mento a mo di sfida.

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