Yoongi si era a tutti gli effetti pentito di aver fatto quella domanda. Cioè, non fraintendetelo, per carità, Hoseok è un ragazzo davvero gentile e simpatico, ma il verde non pensa di aver sostenuto una conversazione che durasse più di sei minuti negli ultimi cinque anni. Esattamente come dovrebbe fare a parlare di un argomento che, pur essendo interessante, non lo compete proprio?
Proprio per questo, ha passato quasi tutto il tempo a cercare la via di fuga più veloce, così da uscire da quella casa e fare in modo che un avvenimento così imbarazzante non si ripetesse mai più.
Hoseok è carino e tutto. Ma è rumoroso, e soprattutto parla un po' troppo.
E così, quando Yoongi ha sentito il campanello suonare, ha deciso di sfruttare la distrazione sicuramente portata da una terza persona, per usare la solita cosa del 'ora devo proprio andare, ho delle faccende', e se si dovesse trattare del suo coinquilino, le cose sarebbero ancora più semplici, perchè il vecchio e tanto amato 'non vorrei disturbare' non fallisce mai di tirarti fuori dalle peggiori situazioni.
Quindi, pochi secondi dopo, Yoongi aspetta con impazienza che Hoseok torni nella piccola cucina con chiunque sia il nuovo arrivato. Il telefono tra le mani per controllare l'orario, e una voglia irrefrenabile di essere finalmente libero nel suo petto.
"Yoongi, questo è il mio coinquilino Nam-"
"Yoongi!?"
Il verde solleva immediatamente lo sguardo, e quando si ritrova davanti Kim Namjoon, sente a tutti gli effetti il cuore esplodere.
"N-Namjoon?"
Il minore si apre in un piccolo sorriso, avvicinandosi al più basso per porgergli la mano. Stretta che il verde ricambia immediatamente, un sorriso anche sulle sue labbra.
"Allora come stai? Non ti vedo da quanto? Sette anni?"
Yoongi ridacchia, annuendo velocemente alla sua domanda, mentre si chiede che cosa diavolo ci faccia lì proprio lui, e perchè la sorte abbia deciso di essere così bastarda.
"Sto bene grazie."
Namjoon rimane in silenzio per qualche secondo, e poi, quel piccolo momento viene interrotto da Hoseok che, parecchio confuso dalla situazione, ha bisogno di spiegazioni ben precise.
"Vi conoscete?"
Namjoon annuisce immediatamente e, nonostante la domanda fosse chiaramente riferita a lui, Yoongi decide di rimanere in silenzio, perchè il minore sembra intenzionato a parlare al posto suo. E meno parole pronuncia al giorno, più Yoongi sta bene.
"Sì, era un mio vicino a Daegu."
Il sorriso sul volto del verde scompare immediatamente non appena sente quelle poche parole. Nonostante ciò, fa finta di nulla, alzandosi immediatamente dalla sedia per allontanarsi il prima possibile da Kim Namjoon, il suo migliore amico d'infanzia.
"Ora devo andare, ci si vede in giro."
Il maggiore non aspetta alcun tipo di risposta ed esce il più in fretta possibile da quello che sembra un appartamento più che un dormitorio.
Quel breve incontro gli ha fatto ricordare l'unica cosa bella della sua cittadina natale, oltre a Jungkook, ovvero Namjoon, o come lo chiamava al tempo, Joonie. Il suo dolce ed intelligente migliore amico, l'unica persona con cui avrebbe davvero voluto mantenere i contatti, l'unica persona che sapeva gli sarebbe davvero mancata.
Ma quando scappi da qualcosa di troppo spaventoso per essere affrontato, non pensi a nulla, o quantomeno nel caso di Yoongi, non pensi nemmeno a scrivere un piccolo messaggio. Perchè in quel momento il suo fratellino aveva bisogno di qualcuno che si trovasse un lavoro per mantenerlo, il verde non aveva davvero avuto nemmeno i soldi per una ricarica, o se per questo, anche una casa nella quale caricare il telefono. E poi, con il passare del tempo, quella telefonata aveva perso importanza, e probabilmente per Namjoon, avrebbe anche potuto perdere valore.
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Ramyun -Yoonseok/Sope
FanfictionYoongi ha passato diciassette anni a prendersi cura di Jungkook. Ora, ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui. °°°bottomYoongi Scritta nel 2019/2020