Coffin

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Yoongi non ha mai chiesto aiuto a nessuno in vita sua, non per una questione di orgoglio, trova semplicemente stupida l'idea di mettersi da soli la zappa sui piedi solo per un'idea d'onore irraggiungibile, ma perchè non hai mai avuto qualcuno a cui chiederlo.

Ha imparato sin da piccolo tutti i metodi per farcela, ha compreso come in questo mondo, qualcuno come lui, ha la necessità di saper agire velocemente ed efficacemente. Perchè quando sei un minorenne con uno stipendio che a malapena sostiene te e tuo fratello, devi per forza studiare delle strategie di sopravvivenza.

Si ricorda ancora della volta in cui Jungkook si è ammalato, il medico aveva impiegato pochi secondi per spiegare a Yoongi che si trattasse di broncopolmonite, e lì, l'allora nero si era ritrovato a gestire una delle situazioni più difficili della sua vita. Aveva saltato la scuola per due settimane, continuando a lavorare e lavorare senza mai fermarsi, occupando tutto il suo tempo libero per prendersi cura del suo fratellino, mentre spendeva i soldi appena guadagnati per i medicinali che gli sarebbero serviti in quel periodo.

Ricorda la sensazione di disperazione che lo attanagliava continuamente, l'idea di non riuscire ad aiutare suo fratello, la paura di lasciarlo da solo per andare a lavorare, e per la prima volta, aveva desiderato di avere dei genitori, i genitori che qualunque ragazzino si sarebbe meritato in una situazione del genere ma che, ovviamente, lui non aveva avuto.

E così, anche in questa situazione, aveva sperato di potercela fare da solo, di poter gestire quel nodo alla gola che sentiva in ogni momento. Eppure, per una volta, si era detto che adesso poteva chiedere a Namjoon, poteva realmente fermarsi per un secondo a parlare con il minore, chiedergli consiglio. Perchè questa volta la situazione è grave, ed il grigio si sente così esasperato, come se avesse combattuto una guerra per tutta la sua vita, che purtroppo sa essere senza fine. Magari oggi avrà un giorno di tregua.

Sua madre lo ha chiamato, ha davvero visto quel numero che aveva cancellato dalla sua rubrica apparire sullo schermo del suo telefono, un numero che purtroppo non era mai riuscito a dimenticare, impresso nella sua mente a fuoco. E quando lo aveva visto, i suoi pensieri erano immediatamente vagati all'immagine di suo fratello, all'idea che i suoi genitori lo volessero riprendere con sè, perchè legalmente potevano. E poi, aveva immediatamente escluso quell'idea, perchè se i suoi genitori non avrebbero mai potuto volere Jungkook, non possedevano alcun tipo di affetto per loro, e gli anni passati senza nemmeno un messaggio avevano ben chiarito quello che Yoongi aveva sempre saputo. Si era rassicurato, per poco tempo, ma si era realmente rassicurato, questo fino a quando non aveva accettato la chiamata, un gesto istintivo dettato dal panico, e non aveva sentito la voce della donna che aveva reso la sua infanzia un inferno.

Le sue parole erano state chiare e ferme, eppure, per la prima volta, nel suo tono aveva potuto percepire dolore, e non il solito disprezzo che gli rivolgeva sempre. Yoongi avrebbe voluto ridere, da piccola bramava l'idea di poter sentire le loro voci con qualunque altra emozione che non fosse rabbia, e ora che finalmente l'ha sentita, il verde sa perfettamente che quel tono pieno di dolore non è per lui.

"Tuo padre è morto, venite a porgergli gli omaggi che si merita."

Yoongi era rimasto in silenzio, dalle sue labbra non era uscito nessun suono, ed in pochi secondi la telefonata era stata interrotta. Un tornado si era fatto strada nel suo petto, così forte che aveva smesso di respirare, così fottutamente tremendo che era rimasto immobile sulla sedia su cui si era appoggiato durante la breve telefonata. Non era felice, come forse sarebbe dovuto essere, e non era triste, come qualunque altro ragazzo sarebbe stato per la perdita del padre.

Non riusciva semplicemente a realizzare l'idea di vivere in un mondo in cui quell'uomo non esisteva più. Così strano, così fottutamente surreale. Non riusciva a capire come si sentisse, o come si sarebbe dovuto sentire.

Ramyun -Yoonseok/SopeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora