Quando Hoseok si sveglia quella mattina, può giurare di sentire il proprio petto freddo, come fosse completamente vuoto, come avesse perso il suo cuore durante la notte. Non sa come definirlo, non è triste, n'è felice, è solo lì, sveglio, dopo una lunga nottata passata a dormire ad intermittenza, con la testa piena di pensieri che avrebbe voluto scomparissero nel nulla.
Non sa nemmeno da dove derivi tutta quella preoccupazione, o meglio, sa perfettamente da dove derivi, ma perchè essere preoccupato? Potrebbe essere spaventato, speranzoso, qualunque cosa, ma non preoccupato.
La sera prima, Yoongi lo aveva chiamato all'ora di cena, facendo spuntare un enorme sorriso sul volto del rosso che, come sempre, era più che pronto ad ascoltare il racconto della giornata del maggiore, per poi rimanere al telefono fino alla sera, ed addormentarsi con la consapevolezza che il suo ragazzo sta bene e che prima o poi, andranno a vivere insieme, addormentandosi l'uno al fianco dell'altro.
Ma poi, quando lo aveva sentito sospirare rassegnato, era sobbalzato dal comodo divano del suo appartamento, già pronto ad arrivare a casa di Yoongi in meno di cinque minuti. Gli aveva chiesto cosa fosse successo, se stesse bene, se Jungkook stesse bene, ma l'unica risposta che aveva ottenuto, era stata una frase laconica, che gli aveva stretto il cuore in una morsa.
"Devo tornare a Daegu domani. Vuoi venire con me?"
Hoseok aveva del tutto ignorato il fatto che il giorno dopo avrebbe avuto lezione, cercando una motivazione per la quale il suo piccolo ragazzo sarebbe dovuto tornare nella città che aveva reso la sua vita un vero e proprio inferno. E senza peli sulla lingua, aveva posto una domanda che sapeva avrebbe infastidito il verde.
"E perché mai dovresti tornare in quel posto di merda?"
Avrebbe potuto porre la domanda con molta più delicatezza, avrebbe potuto farlo in mille modi diversi, ma come sempre, la sua impulsività lo aveva fregato, e aveva ottenuto un silenzio assordante dall'altro lato della cornetta, che era poi stato spezzato da Yoongi stesso.
"Devo prendere il certificato di nascita di Jungkook al comune, ne ha bisogno la scuola."
Hoseok voleva spiegargli come potesse chiedere di inviarla per posta, come potesse facilmente ottenerla via internet, ma il verde aveva continuato a parlare, e lui non aveva più potuto protestare.
"E poi credo che sia arrivato il momento di tornarci."
Il rosso aveva capito, a quel punto, che nessuna delle sue lamentele avrebbe fatto cambiare idea al più basso, perché aveva bisogno di tornare, e lui non era nessuno per fermarlo.
"Vuoi andare da tua madre?"
Le sue parole erano uscite con un tono molto più velenoso del necessario, ma non era riuscito a fermarle in tempo, invece, aveva solo sospettato una risposta, pregando che Yoongi non gli chiudesse il telefono in faccia.
"Non lo so, ma se per te è un problema posso chiedere a Namjoon o a Taehyung di accompagnarmi."
Il solo fatto che il verde lo avesse proposto, aveva fatto crescere un terribile senso di colpa nel petto del minore. Non è così che sarebbero dovute andare le cose, Hoseok non avrebbe dovuto reagire con così tanto giudizio, avrebbe solo dovuto supportarlo.
"Vengo io."
E dopo una breve conversazione sull'orario ed il punto d'incontro, la telefonata era finita, nessuna parola di conforto aveva lasciato le labbra dei due.
Ed ora Hoseok è qui, sta indossando la giacca per andare alla stazione dove troverà il verde. Con il petto freddo, come se non provasse alcuna emozione, si muove verso la porta di casa.

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Ramyun -Yoonseok/Sope
FanfictionYoongi ha passato diciassette anni a prendersi cura di Jungkook. Ora, ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui. °°°bottomYoongi Scritta nel 2019/2020