IX

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Cosa mi sta succedendo? La mia testa continua a girare vertiginosamente.  Nel momento in cui apro gli occhi non riesco ad abituarmi fin da subito alla luce. Non riesco a vedere bene ma riesco a distinguere il posto in cui mi trovo. Non sono più alla grande festa per Ferragosto. Mi trovo in un posto chiuso con pareti tutte bianche. Dal mio braccio vi è una flebo attaccata. I miei vestiti non ci sono più. Ho addosso soltanto un pigiama. Un momento. Ma sono in ospedale!
Mi hanno ricoverata. Ora ricordo tutto!
Mi sono allontanata dalla folla per seguire una donna che aveva le sembianze di mia madre. Tutto d'un tratto la mia testa ha iniziato a girare. Che io stia impazzendo? No! Sono sicura di ciò che ho visto.  Continuo a ripetermelo fino a quando non mi addormento di nuovo.

Non so per quanto io abbia dormito ma la voce calda di Alec mi sveglia. Sono davvero felice di vederlo. Insieme a lui c'è anche mia zia e una donna di cui il volto mi è familiare.
Dove l'avrò vista? Giusto ora ricordo. È stata lei a portarmi qui. È stata l'ultima persona che i miei occhi hanno visto prima di svenire.
"Ciao piccola." sorride Alec vedendomi sveglia e avvicinandosi  prendendomi la mano.
"Ciao."rispondo con voce rauca ancora presa dal sonno.
Lascio che le mie labbra incontrino le sue in un bacio che anche silenziosamente racconta del mio bisogno di lui. Staccandomi da lui mi sorride e si mette da parte per permettere alla zia di venire a salutarmi.
"Tesoro. Come stai?" chiede lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Adesso va un po'meglio. Grazie zia." le rispondo alzando lo sguardo ed incontrando i suoi occhi lucidi nel sapere che non mi è successo nulla di grave.
"Ma lei chi è? È stata lei a portarmi qui?"domando incuriosita passando con lo sguardo da lei alla donna sconosciuta.
Ci mettono un po' a rispondere. Finalmente una delle due si decide.
"Si lei è Kylie. Un'amica d'infanzia di tua madre." risponde mia zia guardandola.
Cosa? Lei conosceva mia madre?
Sento le lacrime rigarmi il volto. Le asciugo con la manica del pigiama che ho indosso e torno a guardarla.
"Grazie per avermi aiutata. Io sono Madison." affermo con voce tremante.
"So chi sei. Ero presente  quando sei nata. Tua madre era la mia migliore amica e conoscevo bene anche tuo padre. Sai Madison sono la tua madrina e lasciando stare questo sono stata davvero male quando tua madre ci ha lasciati. Altrettanto male sapendo ciò che è successo a tuo padre." conclude la donna senza smettere di guardare i miei occhi lucidi che minacciavano di scoppiare nuovamente.
"La mia madrina?"rispondo facendo scoppiare la fontana di lacrime.
"Si piccola. Adesso riposa."afferma sorridendo per poi voltarsi e lasciare la stanza insieme alla zia e Alec per farmi rilassare un po'.

Qualche ora dopo il dottore viene per farmi un ultimo controllo.
"Maddy dai controlli eseguiti, si tratta soltanto di un po' di stress."afferma togliendomi la flebo.
"E domani potrai tornare a casa. Ho già informato tua zia. Il tuo ragazzo è andato a riposarsi un po'." mi comunica sorridendomi. Annuisco scambiandogli lo stesso sorriso mentre esce dalla stanza.
Si è fatto molto tardi. Vado a fare una doccia fresca e mi stendo nuovamente a letto lasciando spazio ai mie pensieri.

Il giorno dopo arriva velocemente. Al mio  risveglio trovo Alec seduto sulla sedia con in mano un caffè. Accanto alla porta c'è la valigia con le mie cose per tornare a casa. Con tutto quello che mi è successo ultimamente non ho neanche festeggiato il mio compleanno. Non che abbia voglia di farlo. Non senza papà a renderlo speciale come tutti gli altri anni.
Il dottore passa per lasciare il foglio con la cura che dovrò seguire fatta di camomilla e sopratutto tanto riposo. Dovrei fare a meno di emozioni forti per un po'.
Esce salutandomi,finisco di sistemarmi e raggiungo Alec che nel frattempo ha sistemato le mie cose nella nostra auto.
Salgo sù e mette in moto immediatamente allontanandosi dall'ospedale per imboccare la strada del ritorno a casa. Per fortuna casa della zia non dista molto da qui, quindi non impieghiamo molto tempo ad arrivare.

Entrando saluto il portiere e prendo l'ascensore. Arrivata davanti alla porta esco le chiavi dal mio giubbotto per aprirla. Non appena lo faccio le luci si accendono e molte persone escono fuori.
"SORPRESA!!" gridano tutti. Resto senza parole. La grande casa è piena di palloncini e decorativi tutti di colori diversi , insieme alla scritta 'BUON COMPLEANNO' sovrasta la grande parete del soggiorno di fronte alla TV , mentre il tavolo unito ad altri viene addobbato e ricoperto con tantissime variazioni di cibo,dagli antipasti,ai primi,ai secondi ed ai moltissimi dolci.
È davvero uno spettacolo meraviglioso. Ammirando tutto questo non mi sono accorta che Alec è dietro di me. Circonda la mia vita con le sue braccia,appoggia la testa sulla mia spalla e sorridendo.
"Buon compleanno piccola mia."sussurra dolcemente nel mio orecchio.
Girandomi verso di lui istintivamente lo bacio mentre sussurro un grazie tra un bacio e l'altro.
Mi volto per cercare la zia in mezzo alla folla. Non ci metto troppo a trovarla.
"Buon compleanno tesoro." esclama.
"Grazie mille per tutto questo zia." le rispondo abbracciandola.
"Ma non è stata mia l'idea, ma di sua."afferma guardando prima me poi lui.
Al sentire queste parole inizio a sorridere. Sono davvero molto felice. Nessuno aveva mai fatto tutto questo per me. E sapere che hai qualcuno che a questo mondo ti ami davvero cosi per come sei è la cosa più bella che ci sia.
Un grande buffet viene presentato ai molti ospiti presenti, che in realtà non so chi siano, però apprezzo il gesto.
A poco a poco la gente inizia a servirsi sempre presa da molte chiacchiere e racconti.
Alec mi raggiunge con due piatti pieni in mano. Iniziamo a mangiare con gusto. È tutto buono. Aspetto con ansia il momento dei dolci perché ne vado matta. Come pensavo sono anche questi buonissimi.

Mentre finisco il mio dolce un rumore di tosse fa voltare tutti i presenti. Ad attirare l'attenzione è Alec.
"Scusatemi per aver interrotto ciò che stavate facendo ma ci tengo tantissimo a leggere questa lettera alla mia Madison." urla facendomi arrossire violentemente e inizia a leggere.

"Maddy. Spero che questo gesto  possa essere in grado di far risaltare e far capire a tutti quello che provo per te. So che all'inizio pensavi che io fossi una persona orribile. Lo pensavo anch'io di me stesso.
Quando ti guardo negli occhi capisco che tu non sei una qualunque. Tu sei una delle persone più belle che ci siano a questo mondo. Mi reputo il ragazzo più fortunato a essere qui con te. E sono più che sicuro che supereremo tutto quello che ci aspetta.
Sono pronto a dirti davanti a tutti che io ti amo.
So che per te può sembrare esagerato ma è cosi. Inviterei ogni singola persona del mondo a passare del tempo con te , per far capire quanto speciale tu sia e quanto tu possa rendere bello il mondo,sopratutto il mio.
Magari la smetto non voglio dilungarmi.
Ma sappi che in ogni scelta che tu farai io ti appoggerò. Ad ogni passo io sarò accanto a te.
Buon Compleanno Piccola."

Le lacrime rigano il mio volto senza riuscire a trovare una fine, non per tristezza, ma perché non si riesco a spiegare la felicità che sto provando in questo preciso istante. Lo stesso  in cui Alec chiude la lettera e corro fra le sue braccia stringendolo come se avessi paura che da un momento all'altro lui potesse andare via da me.
Non potrei sopportarlo non posso perdere anche lui.
Mi abbraccia più forte. Alzo il viso verso i suoi occhi e scaravento le mie labbra sulle sue. Tutte le persone che ci stanno guardando commosse iniziano ad applaudire. Che vergogna.
"Grazie a tutti per essere venuti. E grazie per la bellissima serata."esclamo sorridente.
"Ok. Ragazzi la festa è finita. Grazie a tutti."interrompe zia Alice aprendo la porta d'ingresso iniziando a far uscire le persone.

La festa è stata meravigliosa. Un vero successo.
La sorpresa che Alec mi ha fatto è stata la più bella che io abbia mai ricevuto.
Adesso è notte fonda. Dopo aver fatto una doccia vado a dormire per cercare di recuperare un po'le forze. Non appena appoggio la testa sul cuscino Alec mi circonda tra le sue braccia da dietro. Mi giro per guardarlo negli occhi e appoggiando la testa sul suo petto mi addormento sorridendo.

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