IV

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Distolgo lo sguardo dal finestrino lasciando anche i miei pensieri e mi volto verso Alec. "Cosa c'entra la signora Harris con la Triade." gli domando guardandolo negli occhi.
"Lei non c'entra nulla con la Triade."risponde scambiando il mio stesso sguardo.
"Pensavo fosse anche lei coinvolta. Devo aspettarmi di tutto. E cercare di fidarmi di meno persone."esclamo abbassando il viso.
"Quante cose non so di te Alec."continuo guardando il mio telefono.
"A quanto pare molte. E ti prometto che saprai tutto." risponde tornando serio.
Dopo aver concluso il discorso mi volto di nuovo verso il finestrino evitando di incontrare il suo sguardo. Ancora non mi fido di lui.
Dal vetro lo intravedo col telefono in mano. Scriverà un messaggio a qualcuno. Il destinatario sarà la sua ragazza, può anche essere la Triade.
"Posso vedere?" chiedo voltandomi verso di lui indicando il suo telefono.
"Motivo?" domanda lui guardandomi confuso.
"Tu hai rovistato nel mio cellulare. Perché io non posso?" rispondo decisa.
"Perché non puoi!" risponde  con tono serio. Gli prendo il telefono tra le mani e leggo un messaggio. 'Non riesco a portarla a loro. Sembra quasi io mi stia affezionando a lei.' Il destinatario è un certo Zack.
"E questo? Vorrei spiegazioni. Chi è Zack?" chiedo allarmata.
"Ok! Zack è mio fratello. Anche lui non c'entra niente con la Triade. E si non ho intenzione di lasciarti a loro. Intendo proteggerti. Sei sola e indifesa."risponde improvvisando un sorriso.
"Ascolta. So cavarmela benissimo da sola bel imbusto. Fai la guardia del corpo figo ad un altra."affermo dandogli dei leggeri schiaffi sulla faccia arrossendo alle sue parole.
"Vuoi o non vuoi resto al tuo fianco."ribatte appoggiando la testa sulla mia spalla. Maledetto stronzo. Continuo a non mi fidarmi.

Suona il mio telefono. E' la signora Harris. Prendo il telefono e rispondo alla chiamata.
"Piccola mia. Come va il viaggio?" risponde Georgia dall'altro lato del telefono.
"Potrebbe andare bene. Se il figlio che io credevo morto non fosse qui accanto a me. Insieme all'esistenza di un altro figlio di nome Zack." le rispondo con acidità.
"Te l'ho già detto ti rivelerà tutta la verità arrivati a Los Angeles. Adesso devo andare. Arrivederci piccola." ribatte  attaccando la chiamata. Sono così confusa. Quante altre cose devo ancora sapere? Cosa c'entra questo ragazzo con me e con la Triade e cosa c'entra la signora Harris?
"Ti vedo pensierosa." afferma Alec girandosi verso di me.
"Penso a tutto quello che sta succedendo. E a quante altre bugie debba prepararmi." rispondo facendogli un falso sorriso.
"Ti ripeto, appena arriveremo a Los Angeles saprai la verità." risponde. Annuisco e mi volto di nuovo verso il finestrino.

"Tra 4 ore arriveremo a Los Angeles." annuncia l'autista mettendo in moto il pullman. Nel mentre metto le cuffie alle orecchie per ascoltare ancora un po' di musica per rilassarmi. Inizio a guardare il bel paesaggio scorrere davanti a me.
Alec si addormenta facendo cadere lentamente la testa nuovamente sulla mia spalla. Non vorrei svegliarlo. E' così bello. Ma cosa mi prende? Non devo farmi ammorbidire da queste cose. Non c'è tempo per innamorarsi soprattutto di un ragazzo come lui. Troverò un modo per far finire tutto e far pagare a chi ha fatto del male a me e alla mia famiglia.

Qualche ora dopo.

L'autista annuncia che tra 15 minuti arriveremo alla stazione di Los Angeles. Finalmente non ne potevo più.
"Alec siamo arrivati svegliati!" affermo sussurrando e scuotendo la sua testa con la mia spalla visto che si era comodamente appoggiato su di me. Lui risponde con parole incomprensibili.
"Alec! Smettila di farfugliare. Svegliati prima che ti lasci qui con la puzza di sudore e di chiuso." esclamo spostandogli la testa con forza.
"Signori e signore. Benvenuti a Los Angeles" annuncia l'autista con molto entusiasmo. Guardo fuori dal finestrino e vedo scorrere il mio futuro in quella città. Sono così entusiasta di ricominciare e di avere giustizia.

15 minuti dopo

Il pullman si ferma. Scendo dal pullman e dietro di me anche Alec.
"Bel faccino. Dove vuoi andare adesso?" domanda.
"Non sono affari tuoi. Adesso vai a fare il tuo lavoro e sporcati ancora le mani. Addio." rispondo voltandomi dandogli le spalle. Lui mi afferra dal braccio.
"Non ti lascio da sola Madison! Scordatelo. Ti spiegherò tutto. Devi darmi solo la possibilità di farlo." esclama con serietà. Rimango lì bloccata a fissarlo negli occhi.
"Stai lontano da me!" ribatto seria e voltandomi lo lascio fermo lì ancora intento a fissarmi.

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