dodici

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"Tranquillo,  li ho io"

No, non è vero, non ho i preservativi.
Per regolarizzare il mio ciclo prendo la pillola da anni.
Non faccio sesso con gli sconosciuti e lui, anche se non è un sconosciuto, sicuramente avrà fatto sesso con tante donne.
Insomma,  chissà con chi e con quante ha avuto rapporti.

Riprende a baciarmi.
Le nostre lingue sono fameliche, ci stacchiamo solo per mancanza di ossigeno.

"Camille,  ti voglio" mi dice con la voce carica di desiderio.

Poi la sua mano accarezza il mio interno coscia.
Poi sfiorare la mia intimità attraverso il tessuto delle mutandine.
Non resisto più.
Con un gemito, che  sfugge dalla mia bocca, dico il suo nome.

"Patrick..."

Mi sfila gli slip e restiamo a guardarci.

"Sei bellissima "  poi la sua bocca  è di nuovo sulla mia.
La sua mano impaziente, torna dov'era un istante fa' e continua a torturarmi.
La mia bocca inizia a gemere e un suo dito entra, deciso, dentro di me.

"Dio, Cam.
Sei tutta bagnata e pronta per me."
Mentre le nostre lingue, giocano tra loro, la mia mano massaggia la sua asta che, una volta  liberata dai boxer neri, svetta dritta difronte a me.
Lo voglio.
Dentro di me.
Subito.
Prende il suo pene e lo avvicina alla mia apertura.
Gli mordo il labbro inferiore e lo tiro piano, facendolo gemere.

"Ti prego" gli dico,  mentre gli vado incontro con il bacino.

Poi, mi penetra.
Lentamente guardandomi negli occhi.

Inizia a muoversi piano, dentro me.
Affonda, per poi  ritrarsi quasi a sfilarsi.
I movimenti sono lenti e controllati.
Lo assecondo negli affondi.

"È bellissimo vedere il mio cazzo che esce da te. Sei uno spettacolo."

Ha un gomito appoggiato sul letto per non schiacciarmi, con l'altra mano, gioca con il mio clitoride. Lo pizzica piano e poi lo massaggia.
Continua con le spinte e non credo di resistere ancora molto.

"Sto per venire" gli dico piano, continuando a muovere il bacino.

"Ti sento, lasciati andare " dice con voce roca. Anche lui è al limite.

"Non fermarti " gli dico, metto  il indice sul mio clitoride e le notre dita si toccano.
Mi sorride perché, forse, non se lo aspettava e ora le nostre dita giocano insieme, provocandomi un piacere al quale resisterò poco.

Chiude gli occhi e manda la testa indietro.
Le spinte si fanno più veloci, poi mi guarda negli occhi e mi bacia mentre raggiungiamo l'apice del piacere insieme.

                 ☆☆☆☆

Pov Patrick

Erano anni che non stavo così bene con una donna.
Erano anni che non stavo così bene con me stesso.
Non ricordo, l'ultima volta , che ho dormito fino a quest'ora.

Ho spostato l'ora della riunione, Camille non sa nulla ma l'incontro si terrà dopo pranzo.
Volevo farla dormire dopo il viaggio.

Entro domani, tutto dovrà essere concluso perché voglio dedicarmi lei.

Voglio passare gli altri giorni in relax,  a girare la città a fare i turisti.
Voglio che si innamori di me perché, credo, che quello che sento per lei,  sia amore.

Ora è qui al mio fianco, che dorme beata.
Le sue labbra,  leggermente schiuse, formano una o perfetta.
Il suo braccio mi cinge la vita e la sua gamba è sopra le mie.
La testa sul mio petto e il suo profumo,  ormai così familiare,  mi fa tornare in mente alcuni attimi di questa notte.

Mi piace l'idea di svegliarmi così.

Le accarezzo il culo perfetto e il mio amico li sotto, inizia a svegliarsi.
La vedo sorridere con gli occhi ancora chiusi.
Mi accarezza il petto, strusciandosi.

"Buongiorno " mi dice con la voce impastata dal sonno.
Alza la testa per guardarmi.

La spingo sopra di me, spalmandomela addosso. La abbraccio.

"Buongiorno a te. Dormito bene?" Le chiedo , mentre con una mano prendo il piumone per coprirci.

"Benissimo, ma che ore sono?"  Chiede accoccolandosi .

"Circa le dieci "

"Oddio,  Patrick la riunione,  alzati, siamo in ritardo" urla mentre tenta di alzarsi ma la tengo stretta a me.

"L'ho spostata. Abbiamo tempo. Non ho intenzione di lasciarti andare via cosi presto" dico mentre mi avvicino e la bacio sulle labbra.

"Mi sono appena svegliata, devo lavarmi i denti" risponde mettendosi una mano davanti alla bocca.

"Dopo, ora vieni qui" la tengo stretta a me e le faccio il solletico. Ride e tenta di divincolarsi. Si mette a cavalcioni e le nostre intimità si toccano.
Vedo un lampo di malizia nei suoi occhi.
Le metto le mani sotto al sedere e lo sollevo, con una mano prendo la mia erezione e la struscio sulle sua apertura già bagnata.
La penetro lentamente e quando sono tutto dentro di lei, la  lascio fare.
Lascio che sia, lei a condurre.

Si, mi piacerebbe svegliarmi così, tutte le mattine.

Metto le mani sul suo culo e l'assecondo nei movimenti. Muove il bacino avanti e indietro.
Le metto un pollice sul clitoride,  facendo dei movimenti circolari.
Chiude gli occhi e il suo respiro accelera.
Inizia a gemere piano e questa cosa mi fa eccitare tantissimo.
Sento la sua intimità avvolgere e stringere il mio cazzo, e capisco che ha raggiunto l'orgasmo.
Posso lasciami andare anch'io e, dopo due spinte, vengo dentro di lei.

Aspetto che il suo respiro sia tornato regolare, poi le do' una sculacciata scherzosa su una chiappa.
La sento ridere sulla mia spalla, per poi lasciarci un bacio.

"Signorina Camille,  vorrei farle notare che le sono venuto dentro almeno quattro volte. " le dico ma, sinceramente , non sono preoccupato.

Mi sento, felice?

Sono consapevole che potrebbe essere incinta ma sono anche consapevole di essere innamorato di lei.
Quando l'ho capito? Dopo la prima volta che abbiamo fatto l'amore.

È vero, non ci conosciamo bene e magari lei non contraccambia i miei sentimenti, ma non ho intenzione di lasciarla andare.

Sono stato paragonato ad un adolescente in preda agli ormoni.
Vero.
Mi hanno dato del maschilista.
Non credo.
Ho avuto molte donne ma tutte da una notte e basta.
E con loro ho sempre usato precauzioni.
Di una cosa sono sicuro, voglio lei al mio fianco.

"Signor Dempsey,  sono lieta di comunicarle che non corre rischi di una paternità.
Prendo la pillola" mi dice facendo l'occhiolino.

È sdraiata sopra di me con le mani sotto al mento.

"Ah..." rispondo, ma sento una sensazione, dentro di me, che non so descrivere. Tipo un vuoto.

"Ci sei rimasto male? Volevi incastrarmi per caso?" Risponde divertita.

"Ci speravo " dico di getto, senza pensarci e senza riflettere.
Smette di ridere e , poggiando le sue piccole mani sul mio petto si tira su per guardarmi meglio.

"Che vuol dire Patrick?" È seria.
"Ci sei rimasto male,  perché prendo la pillola?" Chiede incredula.

La faccio scendere e mi metto seduto sul bordo del letto, dandole le spalle.
Poi mi alzo.
Mando, con una mano,  i capelli indietro.

O la va o la spacca.
Tanto la figura del coglione l'ho già fatta.

Mi alzo e inizio a camminare, nudo, per la stanza.
Mi fermo e mi giro a guardarla.
È seduta sul letto e si copre con il piumone.
Ha una gamba piegata, appoggiata sul letto e una piegata, per permetterle di appoggiare il suo mento sul  ginocchio.

"Si, ci sono buone possibilità che mi dispiaccia." Sgrana gli occhi e spalanca la bocca ma non esce nessun suono.
"Forse, tu non ti rendi conto dell'effetto che mi fai e non solo sul piano sessuale.
Sei la prima donna con la quale passo tutta la notte.
Sei l'unica con la quale mi sia mai svegliato.
Sei il primo pensiero la mattina e l'ultimo prima di addormentarmi.
Veramente pensi che il fatto di non aver usato il preservativo, mi sia sfuggito?
Camille,  io sono fottutamente innamorato di te."

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