quindici

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È passato poco più di un mese da quando ho inviato il cd.
Le cose procedono bene tra me e Patrick, siamo ufficialmente una coppia.
È cambiato molto e non è rimasto nulla dell'uomo arrogante che era.
In base ai turni delle ragazze, ci vediamo tutti insieme e sono felice di vedere che anche loro, seppur con alti e bassi come tutte le coppie, continuano le loro storie.
Non ho più ricevuto biglietti o regali strani e non sono voluta andare alla polizia. A che scopo? Sono convinta che sia stata tutta opera di Nora ma non ci sono prove.
Sono in ufficio, Patrick è in riunione e io sto controllando le mail.
Una in particolare attira la mia attenzione,
Casa discografica Venus:
Saremo lieti di incontrarla il prossimo quindici giugno.

Non ci credo...metto una mano tremante davanti alla bocca. Gli occhi mi diventano lucidi, sono troppo felice e devo, assolutamente, condividere la mia felicità con l'uomo che amo.
Esco dalla mia stanza e mi fermo davanti alla porta del mio capo. Mi passo i palmi delle mani sulla gonna, mi schiarisco la voce e busso. Nessuno mi invita ad entrare e deduco che Patrick sia ancora in riunione.
Apro, allora, la porta ma quello che vedo mi fa restare a bocca aperta.
Nora è inginocchiata ai piedi di Patrick in lacrime.
Si gira e mi guarda furiosa ma non dice niente e continua a piangere.
"Che cazzo succede ?" Chiedo arrabbiata.

"È riuscita a passare la vigilanza e voleva parlarmi. Nora non abbiamo più niente da dirci, sai che non puoi avvicinarti a Camille e non voglio avere più niente a che fare con te. Vattene."
Lei si alza, il trucco le è colato sulle guance, dandole un un'aspetto grottesco. Mi fa pena, non capisco come può una persona ridursi in questo modo.
"Vattene " le dico, ma lei mi viene incontro e si ferma ad un palmo da me " mi riprenderò quello che è mio. Non è finita" poi se ne va senza girarsi.

Come la porta si chiude, mi avvicino al mio compagno "perché non l'hai sbattuta fuori subito?" Le lacrime, causate dalla tensione, escono incontrollate. "Dopo quello che ci ha fatto, perché?" Lui mi guarda ma non dice nulla, ho un brutto presentimento "sei innamorato di lei...ti manca!" Urlo.
Patrick mi prende per le braccia "ma che cazzo dici? Sei matta? Amo te, lo sai"

"Quante volte vi siete visti" ormai le lacrime non si fermano.

"Camille..."

"Voglio sapere quante fottute volte vi siete incontrati" mi libero dalla sua presa e gli do una spinta.

"Questa è la terza volta"

"Ci sei andato a letto? Avete avuto qualche rapporto?"

"Ma che dici, non pensarlo neanche. Io ti amo!"

"E me lo avresti detto? Se non fossi entrata, me lo avresti detto? Perché mi hai mentito?"

Non risponde e per me, invece, vale come risposta.
Mi giro, apro la porta senza richiuderla e vado nella mia stanza. Prendo le mie cose e vado via.

Pov Patrick

Mi insulto mentalmente mentre, neanche mezz'ora dopo, apro la porta di casa.
"Camille -la chiamo- amore, dove sei, dobbiamo parlare. Camille?" La cucina è vuota, così come il salone, il bagno e la nostra camera.
Le ante dell'armadio sono aperte, guardo dentro e mi si gela il sangue.
Parte dei suoi vestiti non ci sono e manca il suo borsone.
Sul mio comodino c'è l'anello che le ho regalato.
Che cazzo ho fatto.
Tiro fuori il cellulare dalla tasca e la chiamo.
Al terzo squillo risponde, la voce è incrinata, ha pianto. Ha pianto per colpa mia.
"Non devi cercarmi mai più, ti ho dato tutta me stessa e tu mi hai distrutta. È finita Patrick, torna dalla tua puttana."
E attacca. Non riesco a dire mezza parola, non riesco a risponderle.
La richiamo subito, non risponde.
La chiamo ancora e finalmente risponde " cosa non ti è chiaro Patrick?" Mi aggredisce e ha ragione ma non posso perderla.

"Ti prego , ascoltami, fammi parlare. Hai ragione ad essere incazzata con me ma non dubitare mai del mio amore. Ti prego.
Ho sbagliato, avrei dovuto dirti tutto subito ma avevo paura. Tra me e Nora non c'è stato nulla, lei ci ha provato ma non potrei mai tradirti, io ti amo Camille, come non ho mai amato nessuna nella mia vita. Ti prego credimi."
Silenzio.

"Patrick, anche io ti amo ma non ti ho mai mentito o nascosto niente. Un rapporto deve basarsi sulla fiducia. Sappiamo che è stata lei a mandarci quel pacco e tu che fai? L'accogli a braccia aperte. Io non mi fido più di te, non posso farci nulla"

"Ti prego, non lo dire"

"Mi dispiace ma non è colpa mia."
Poi riattacca e il mio cuore smette di battere.

ShallowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora