sedici

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Ho solo una possibilità, chiamare Thomas.
Risponde al secondo squillo, con un secco "spero, almeno, tu sia pentito" già sa, quindi lei è lì.

Gli racconto tutto e alla fine , lo imploro " Ty, non posso perderla. Ti prego, aiutami"

"Amico, l'hai fatta grossa. Non fa altro che piangere. Ora è in bagno ed è meglio lasciarla tranquilla.
Vieni dopo cena e porta del gelato, tanto gelato. E dei fiori. Tiferò per te, non citofonare ma mandami un messaggio quando sarai sotto casa". Poi attacca.

                   ☆☆☆☆

Alle ventuno sono pronto.
Dopo una doccia che non ha avuto l'effetto rilassante che desideravo, ho indossato dei jeans blu scuro con una felpa bordeaux.
Scarpe Jordan bianche e rosse e sono pronto.
Recupero l'anello, prendo telefono e chiavi ed esco. Direzione fioraio poi gelateria.

Mando un messaggio a Ty che, dopo qualche minuto mi apre il portone.
Sono nervoso e spero che tutto vada per il meglio.
Io la amo piu' di me stesso.
La mia piccola, mi ha cambiato la vita in meglio, mi ha reso un un'uomo migliore e voglio passare il resto dei miei giorni con lei.
Salgo le scale, seguito da tre fattorini con, ognuno,  un mazzo enorme di rose.
La porta è aperta e cerco di fare il minimo rumore mentre entriamo.
Ty è in salone e con un cenno del mento, mi indica il divano. Da qui, riesco solo a vedere le sue gambe sdraiate e una montagna di fazzolettini appallottati e gettati in terra, vicino a lei.
"Vado a prendere da bere, ne vuoi Camille?" Le chiede, ma è una scusa per allontanarsi.

"No grazie Ty" risponde con la voce singhiozzante.
Piange ancora e mi prenderei a pugni sulle palle.

Mi faccio coraggio e entro, cercando di nascondermi, dietro al mazzo gigante.
" ma che diamine..." dice mettendosi seduta sul divano.
I fattorini le porgono i mazzi di rose, li appoggiano sul divano e poi, quando non entrano più, a terra.
Lei li guarda con gli occhi sbarrati e le sue labbra, le sue fottute labbra che mi mandano in pappa il cervello,  sono chiuse in una O.
Rimango solo con lei, sono andati tutti via.
Le porgo il mio mazzo, lei mi guarda e la vedo mordersi il dentro della guancia.

"Perdonami" riesco a dire solo questo e le sue labbra sono sulle mie, la stringo forte per paura che possa scappare.

"Non mentirmi mai più,  Patrick.  Mai più. " dice e poi ricomincia a piangere.
La bacio tutta,  le bacio gli occhi, le guance, la fronte , il naso e poi, nuovamente le labbra.
Le prendo la mano "questo è il suo posto" e le rimetto l'anello.
"Ascoltami,  non ti ho tradita, non potrei mai farlo perché tu sei la donna della mia vita.
Non potrei mai ferirti o farti del male, piuttosto morirei. Voglio passare il resto della mia con te, voglio farmi una famiglia con te e avere dei figli.
Camille,  vuoi sposarmi?" Non so'come mi è uscito questo discorso, ho iniziato a parlare e, appena dico l'ultima frase, resto stupito anch'io.
Ma non sono pentito perché per me ha parlato il mio cuore.

"Si, dì di si  o ti uccido" non è la voce della mia fidanzata ma del suo amico, Thomas, in lacrime.
Scoppio a ridere, insieme a lei e sento la tensione andare via.

"Si Patrick,  voglio anch'io passare la mia vita con te" mi dice, prima di darmi uno di quei baci che, se fossimo soli, sarebbe già nuda e ansimante, sotto di me.

"Allora dobbiamo festeggiare e dirlo agli altri.
Vai a cambiarti e porta la borsa, dopo torniamo a casa nostra" le dico, dandole una piccola  pacca sul sedere.

"Oggi ero venuta per dirti una cosa" è felice e non vede l'ora di dirmela.

"Diventerò padre?" Urlo, quasi, ma di gioia.
Mi guardano stranito.

"In realtà no, vorresti?" Mi chiede curiosa.

"Certo, perché no.
Un piccolo Patrick che gira per casa mi piacerebbe.
O una piccola principessa." Sono talmente felice che parlo a ruota libera.

"Mi dispiace ma no, non aspettiamo nessun bambino, però ho ricevuto la mail che aspettavo.
Vogliono la mia canzone per un film e vogliono che sia io a cantarla durante la presentazione."
Finalmente,  è al settimo cielo e io con lei.
"Dobbiamo partire e andare una settimana a Hollywood"

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