Aquí Estoy Yo

|Capitolo 24|

Sei giorni dopo.

POV Christopher

"Quindi andata per la discoteca?" chiedo guardando attentamente gli altri.

Eravamo a cena tutti insieme e stavamo decidendo cosa fare prima della nostra partenza.

Domattina saremmo andati via e le cose tra me ed Alex non andavano per niente bene a differenza del suo rapporto con Yashua.

Avevo provato a parlarle ma mi aveva evitato in tutti i modi possibili ed io non sapevo più in che modo agire.

"Per me va bene" dice Yashua.

"Se c'è lui,vengo anche io" continua Alex.

"Ragazzi,Sophie ha la febbre,come sapete ed io non so se..." tenta di dire.

"Tranquillo,puoi andare,mi fido di te" afferma Sophie bloccando Erick.

"Sicura?" chiede il mio amico.

"Sicurissima" risponde.

Dopo averlo chiesto più volte,Erick si fa convincere e decide di venire con noi ma solo per qualche ora perché poi sarebbe tornato a casa da Sophie.

Man mano che passavo lo sguardo su ognuno dei miei compagni ricevevo approvazione.

"Graice,voi?" chiedo guardando lei e Richard.

"Richard fa ciò che vuole,io 90% sto a casa" dice Graice intenta a mettere il ciuccio a Daniel.

"Perché??" chiede Alex facendo labbruccio.

"Alex,dovrò stare tanto tempo separata da lui,non me la sento di festeggiare" spiega con tono fermo.

Richard si avvicina a lei e l'abbraccia accarezzandole i capelli.

"Amore,dai,se non te la senti ti riporto a casa" le promette il mio amico.

Graice sembra titubante ma dopo un po' riusciamo a convincerla.

"Ok,allora andata,alle 23 vi voglio tutti pronti" rispondo per poi dirigermi nella mia camera.

Forse questa serata mi avrebbe potuto aiutare ad avvicinarmi ad Alex.

Sempre se Yashua me lo permette,visto che le sta attaccato 24/7.

Mi reco in bagno dove decido di farmi una bella doccia calda che mi avrebbe chiarito le idee.

Era l'ultima sera: o andava bene oppure avrei dovuto lasciarmi tutto alle spalle.

POV Graice

"Amore,sei sicura di volerci andare?" chiede per l'ennesima volta Richard.

Era da mezz'ora che insisteva e a tratti avevo anche smesso di ascoltarlo perché intenta a frugare nel mio armadio.

"È PERFETTO!" esclamo immaginandomi l'outfit che avrei indossato.

Ero passata dal non volere andare in discoteca al non aspettare altro che divertirmi.

Insomma,mi sarebbe mancato da morire Daniel ma il lavoro mi avrebbe portato via molto tempo e quella sarebbe potuta essere la nostra ultima serata libera.

Mi giro verso Richard che mi guarda con faccia strana.

"Ma mi stai ascoltando?" Chiede inarcando un sopracciglio.

"Sisi,hai perfettamente ragione amore" rispondo non ricordando ciò che mi stava dicendo.

"Ok,non mi stavi ascoltando" afferma ridacchiando.

"Vado a fare la doccia" dico lasciandogli un bacio sulle labbra.

"Tra un'ora devi essere pronta" dice Richard.

"E dalla tua stanza non esci finché non approvo personalmente il tuo look" risponde con tono geloso per poi uscire dalla camera chiudendo la porta dietro di sé.

Entro in doccia e mi lascio andare allo scorrere dell'acqua calda che inizia a bagnare la mia pelle.

Dopo circa 20 minuti esco da quest'ultima e prendo il cellulare per guardare l'orario.

Avevo ancora 15 minuti per prepararmi.

Asciugo i capelli lasciandoli scendere lisci sulle spalle per poi passare ai vestiti.

Avevo optato per un abito nero aderente con una scollatura profonda sulla schiena e delle scarpe con il tacco argento abbinate a degli orecchini di media misura a cerchio dello stesso colore.

Ho appena finito di truccarmi quando sento bussare alla porta.

Vado ad aprirla e mi ritrovo davanti Richard in tutto il suo splendore seguito da Christopher.

Quest'ultimo aveva optato per uno stile total black,indossando un jeans scuro con una camicia nera che metteva in mostra il suo fisico asciutto.

Il mio ragazzo,invece, indossava una camicia bianca aperta che metteva in bella vista i tatuaggi sul suo petto ed un paio di pantaloni neri abbelliti da una cintura dello stesso colore con dei dettagli argento.

A quanto pare ci eravamo coordinati senza saperlo.

"Ayy" esclama Christopher facendomi fare un giro su me stessa.

Richard mi guarda sott'occhio per poi prendere parola.

"Sai che così non esci,verdad?" esclama sicuro di sé.

Alzo gli occhi al cielo.

Dopo buoni 10 minuti a litigare sul mio outfit Richard si lascia convincere.

"Te la faccio passare ma ti starò addosso tutta la serata,sappilo" afferma stringendo le sue mani attorno ai miei fianchi per poi baciarmi.

"Estas tan bella" sussurra nel mio orecchio causandomi mille brividi.

Christopher era appoggiato al muro che guardava la scena con faccia buffa.

Ci dirigiamo verso gli altri che erano già tutti pronti per andare.

"Sempre i soliti ritardatari" dice Erick sbuffando.

"Dillo all'amico tuo" rispondo ridacchiando,indicando Richard.

Usciamo di casa e ci dirigiamo verso la discoteca che i ragazzi avevano scelto e che noi avevamo approvato.

Era un locale molto grande non molto distante dalla zona in cui abitavano i ragazzi.

"Per qualsiasi cosa chiamate Zabdiel o Graice,sono quelli che probabilmente rimarranno sobri" afferma Christopher facendo ridete tutti.

Entriamo in quel posto affollatissimo e vedo Richard prendere la mia mano per poi stringerla fortissimo.

Aveva paura di perdermi tra la folla o cosa?

Dopo circa mezz'ora ci eravamo già tutti perfettamente ambientati.

Io stavo ballando tranquillamente con Erick,Richard,Sophie,Alex,Yashua e Christopher mentre Olly,Dany,Zabdiel e Joel erano spariti già da un po'.

POV Zabdiel

Io e Dany eravamo in un luogo appartato dato che volevamo stare un po' da soli.

La mia ragazza era seduta sulle mie gambe ed io avevo le braccia attorno alla sua vita.

"Siamo venuti qui per divertirci e invece siamo seduti" ironizza Dany.

"Preferisco stare qui con te che in mezzo a tutta quella gente che non fa altro che strusciarsi addosso" rispondo prendendo il volto della mia ragazza per poi prendere a baciarla.

Ci stacchiamo per mancanza di fiato e vedo la mia ragazza girarsi di scatto.

"Ma quello non era Erick?" mi chiede indicando qualcuno tra la folla.

"La vera domanda é: quella chi è?" chiedo sospettoso.

La ragazza che era con lui aveva un qualcosa di familiare ma non riuscivo a capire chi fosse perché era di spalle.