Il lunedì pomeriggio arrivò velocemente,
trascinandosi dietro il freddo e la brina.Tom faceva picchettare le dita sul tavolo in legno dell'aula di pozioni, guardando di tanto in tanto il ridicolo orologio a pendolo che Lumacorno aveva appeso anni prima al muro.
Un quarto alle cinque, da lì a quindici minuti la Idenas si sarebbe presentata per la sua lezione settimanale di pozioni, con quel suo modo così sfacciato e sicuro di fare le cose che risultava sfidare chiunque le fosse intorno.
In più da quanto lui aveva udito dalle parole della mattina precedente, le sarebbe piaciuto frequentare il corso dei duellanti. Il fatto che Hilary si ficcava in tutte le situazioni possibili non faceva che aumentare la voglia di Riddle di prenderla e scaraventarla fuori dagli affari in cui lui si reputava il migliore, a detta del Serpeverde lei aveva pure avuto il coraggio di sfidarlo, ma d'altronde uno come Tom si sentiva sempre sfidato, ma era sempre in guardia e determinato nelle sue vittorie.Il ticchettio dell'orologio iniziava ad infastidirlo, più ci pensava e più avrebbe voluto uscire dalla stanza per farsi gli affari suoi, eppure era lì, incollato su quello sgabello con le braccia incrociate e il volto scolpito dalla determinazione, mentre i suoi occhi verde scuro scorrevano da una parte all'altra della stanza, per poi puntate lo sguardo dritto alla porta.
Quando il pendolo puntò sulle cinque e fece un rumore legnoso, dalla porta entrò Hilary Idenas. Sempre con i soliti capelli castano scuro che le cadevano dritti sulle spalle e gli occhiali rotondi con i bordi oro che le contornavano i grandi occhi marroni.
«Idenas, il calderone ? E quei libri ?» Domandò subito poggiando le mani sul tavolo e alzandosi.
Le si avvicinò e poggió i libri di alchimia sul tavolo.
«Riddle, credo sia più costruttivo per entrambe dare uno studio approfondito a questa materia»
Il ragazzo serrò le labbra e si premette le dita agli angoli degli occhi; subito dopo alzò la testa e disse.
«Non sono qua per questo!»
«Neanche io e non ho intenzione di continuare con questo corso di pozioni»
«E lo dici a me? Parlane con Lumacorno, è lui che ha scelto di farti seguire questo corso» ribattè deciso con la sua voce glaciale a tratti sibilante.
Tom pensò che se quella ragazza aveva la bocca per rispondere l'aveva tanto uguale per dire al professore di finirla lì con i corsi. Ma lui aveva percepito dalla smorfia in volto che Idenas non avrebbe mai proferito una parola ad Horace per la decisione di finire il corso.
«Oggi si fa pratica, quindi prendi un calderone»
«Mi ascolti quando parlo ? Ti ho detto che oggi voglio cimentarmi su altro!» Disse passandogli i libri.
«Qua non decidi tu!»
«Non credi possa essere utile ad entrambi»
Hilary aveva ragione, il ragazzo avrebbe speso quell'ora in una cosa che un giorno gli sarebbe servita, ma a Tom dava fastidio dargliela vinta in quel modo.
Il Serpeverde prese svogliatamente un libro dalla pila che l'altra aveva portato e iniziò a sfogliarlo velocemente.
Sui suoi occhi si riflettevo le numerose illustrazioni che sembravo brillare nelle sue iridi.«Tu lo conosci Leonardo?» Disse Hilary guardando le pagine su cui Tom si era fermato.
Lui alzò la testa e parlò.
«Leonardo Da Vinci, certo che lo conosco. Tutti lo conoscono» rispose con tono acido.«Perché devi sempre rispondermi in questo modo così acido? Ma che ti ho fatto Riddle?!» Gli chiese tutto d'un tratto leggermente irritata.
«Non sono acido, ti tratto come tu tratti me»
«Vuoi dire che ti dispiace essere trattato così da me?»
Tom roteò gli occhi e sbuffò.
«La cosa non mi tocca minimamente, semplicemente io rispetto chi mi rispetta e come credo ti sia riconosciuta anche tu, tu non mi porti rispetto e io non perdo tempo a stare con una come te»
La freddezza del ragazzo si sentiva in ogni parola che pronunciava, quel suo modo di dire le cose faceva percorrere un brivido interiore alla ragazza.
Hilary lo guardò e l'altro disse.
«Quindi la cosa è reciproca, non aspettarti da me un altro tipo di trattamento, non sto ai tuoi comodi»«Allora perché ti sei fermato»
«Lo hai detto pure tu, perché è una cosa che interessa ad entrambi»
«Ok, finiamola qua ok? Non ho per niente voglia di litigare e perdere tempo con te» disse fissandolo negli occhi.
«Non stiano litigando, stai facendo tutto da sola, ed io ti sto solo rispondendo.
Mi sorprende il modo in cui tu possa cambiare completamente argomento in meno di mezzo minuto, prima mi chiedi di Leonardo e ora salta fuori dal nulla questa conversazione»Idenas chiuse gli occhi e respirò profondamente. Scosse la testa e lo guardò ancora, continuando a dire cose su Leonardo, che Riddle ascoltò a malapena talmente era concentrato su quelle pagine.
Stetterò lí, per ben un'ora e mezza, senza accorgersi del tempo che scorreva, prima che Lumacorno gli interrompesse, immergendo le loro menti in quelle parole, in quei disegni e negli appunti disordinati della ragazza.
I loro ragionamenti sembravano trovarsi e intrecciarsi, nonostante Tom mantenesse quell'aria autoritaria e riservata.Il loro sguardo si volse all'uscio della porta, dove un uomo con i baffoni argentei e il sorriso largo aveva appena fatto la sua entrata.
«Salve ragazzi! Mi sorprende vedervi ancora qui» esordì il docente.
I due sorrisero debolmente ed Hilary chiuse il libro di alchimia che aveva sotto il naso.
«Ma volevo un attimo parlarvi dei ruoli che spetteranno quest'anno ad alcuni» disse giungendo le mani.
«Che tipo di ruoli?» Domandò subito la Serpeverde.
«Ruoli all'interno della casa Serpeverde signorina Idenas»
Hilary fece una smorfia confusa, non sapeva con certezza che cosa intendesse Horace per "ruoli", ma aveva già una mezza idea di che cosa potesse essere.
«Seguitemi nel mio ufficio per favore» disse invitandoli con due dita ad alzarsi.
Chiusero velocemente i libri e si alzarono all'unisono, sistemandosi la propria divisa.
Tom cercò di nascondere i tomi che l'altra aveva portato con se, sovrapponendoli uno sopra l'altro. Non avrebbe certamente voluto che il professore vedesse una materia completamente diversa da quella prestabilita; quell'uomo era abbastanza fuori di tasta da pensare che Riddle gradisse la compagnia della ragazza, quando in realtà lo faceva solo per se stesso.I ragazzi camminarono dietro a Lumacorno, che camminava baldanzoso e veloce.
Quest'ultimo aprí la porta dello studio, seguito dai due studenti. Tom prese subito posto nell'unica sedia davanti alla scrivania e ne evocò una poco distante per la ragazza, che lo squadrò stupefatta, sapeva dentro di se che lo fece solo per farsi vedere dal docente, ma lasciò perdere e si sedette.
Quando tutti e tre si furono accomodati, Horace prese da sotto la scrivania una bottiglia di vetro tutta impolverata e con un'etichetta ingiallita che recitava "idromele" e tirò fuori dal cassetto tre bicchieri che riempí di bevanda, passandone due agli alunni.
«Molto bene...Tom, togliti la spilla per favore»
Il ragazzo esitò per un secondo, e con un'espressione di chi ha appena ricevuto un torto, posò la sua adorata spilla sulla scrivania.
Spazio autrice:
Malfoy o Potter ? (Come famiglia ?)
I Malfoy hanno quel non so che di affascinante lolz
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Eccomi tornata con Evol :D. Scusate l'assenza, ho avuto molto da fare in questi giorni+ avevo finito internet. Venerdì ho finito ufficialmente lo stage e devo dire che è stata un'esperienza magnifica, mi è dispiaciuto lasciare quel posto. Il lato positivo della fine dello stage è che finalmente riuscirò a postare ogni giovedì alle 17:00, un nuovo capitolo di Evol, quindi avrò molto più tempo per scrivere, dato che per le vacanze non ci hanno dato compiti 😎.
- Hilary
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Evol
Fanfiction«Insieme fino alla fine» «E oltre» rispose lei. Due profezie che sono costrette ad intrecciarsi e diventare parte dell'intera storia magica, e due giovani intenti a diventare padroni della morte. Tom Marvolo Riddle, un nome, una sola identità. Er...