THE HEIR OF SLYTHERIN- l'erede di Serpeverde

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Hilary imprecò qualcosa sottovoce, con gli occhi brillanti come due fiamme, che minacciavano una fuoriuscita di lacrime.

Era la prima volta che la Serpeverde discutesse con Riddle da quando erano diventati qualcosa di più che semplici complici, e il fatto che lui se ne fosse andato lasciandola lì con la persona che Tom non tollerava, la sbatteva ancora più a terra.
Si sentiva davvero giù di morale ed era sicura che da un momento all'altro di sarebbe messa a piangere, ma si trattenne cercando di sbattere le palpebre e di guardare il soffitto per ricacciare indietro le lacrime, perché piangere davanti a qualcuno la metteva terribilmente in imbarazzo e si sentiva più vulnerabile.

Respirò profondamente e scosse la testa, era sicura che dopo la sua fase di tristezza temporanea, come ogni volta che succedeva una cosa simile, si sarebbe fiondata dal diretto interessato per urlargli contro e poi si sarebbe sentita molto meglio e soprattutto orgogliosa, ma per ora quella non era la cosa giusta da fare.

«Tom è un idiota» disse Aloysius con aria scocciata fissando la porta della sala delle feste di Lumacorno.

«Fantastico, lui pensa lo stesso di te, vedo che andate d'accordo!» rispose Hilary voltandosi per andarsene chissà dove, e il Corvonero la seguí velocemente.

«Ascolta Hilary...chissene frega di Tom per questa sera»

Lei si fermò a metà corridoio e iniziò a camminare più lentamente.
«Voglio prenderlo a maledizioni» rispose arrabbiata contraendo i pugni.
«Lui non capisce che vuoi darci una mano!»

«Che voglio darti una mano» ribatté il Corvonero sottolineando la frase con la voce.

Hilary stava per controbattere dicendo che credeva che volesse aiutare anche Riddle, poi si ricordò che se non fosse stato per lei, Aloysius non avrebbe mai dato davvero corda al Serpeverde e che quindi stava facendo tutto solo per lei.

Corsero sulle scale di pietra che dava sulla sala grande, piena di studenti e professori che cenavano tutti insieme. Con il rumore delle stoviglie e delle loro voci come sottofondo.

«Meriti davvero una vita migliore, senza seguire quelle stupide leggi dei purosangue. Almeno tu che puoi farlo...fallo»

Idenas si fermò a metà scala e si girò a sorridere al ragazzo, come per ringraziarlo. Nello stesso lasso di tempo la scala su cui si erano fermati cambiò la sua rotta. La prefetta si aggrappò al freddo scorrimano e imprecò, fantastico, ora la strada per andare alla torre di astronomia era completamente cambiata, così decise di andare da tutt'altra parte, seguita sembra dal Corvo.

«Mi dispiace solo che Tom non riesca a capirlo» disse continuando a percorrere le scale, sbucando poi in un corridoio che ospitava un gigantesco arazzo.

«Invece si che lo capisce, ed è per questo che vuole tenerti lontano da me. Non vuole che mi intrometto tra voi due» parlò Aloysius mentre seguiva la ragazza in un corridoio buio illuminato solo da torce.

«Ma tu non lo stai facendo!»

Il ragazzo alzò un sopracciglio e un angolo della bocca allo stesso tempo.
«Lo facevo però...non credo che Tom-strano-Riddle si dimentichi che...tra noi c'è stato qualcosa, anche se non è durato molto»

Hilary arrossì ai ricordi che aveva di quando lei e Aloysius si frequentavano. Erano davvero felici, ma con il tempo diventavano sempre più lontani da una Hilary Idenas del presente. Doveva ammettere che pensava spesso a come sarebbe andata se al posto di Tom ci fosse stato lui , forse i suoi problemi sarebbero stati più facili da affrontare, o forse sarebbero stati più complicati, ma non le importava, ormai Tom aveva preso possesso del suo cuore e della sua mente, e non si sarebbe mai staccata da lui.

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