CHILDREN OF DISCORD- i figli della discordia

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Quando si svegliò non capí dove si trovasse, e che cosa fosse successo prima; era un posto tutto illuminato da una luce bianca accecante, che a malapena faceva distinguere i bordi degli oggetti, data la mancanza di ombre ben definite.
Era sdraiato su quella che gli pareva una panchina e aveva un mal di testa atroce e i muscoli indolenziti e doloranti, come se avesse combattuto a duello con qualcuno di troppo forte per i suoi standard; si sentiva troppo debole per alzarsi e camminare, ma dovette farlo quando vide un'ombra avvicinarsi.

Alzò la testa con gli occhi semi socchiusi dalla luce forte, e la vista ancora sfocata.

«Sono...sono morto?» chiese con la voce strozzata dalla sua stessa gola.

«Non sei morto Aloysius James Macmillan» la voce era gracchiante, ma giurò non fosse Celeste, perché non era così antica, era solo vecchia.

Aprí piano piano gli occhi per abituarsi allo shock della luce e guardò l'uomo davanti a lui sorpreso.

Aveva un lungo mantello azzurro spento e la barba lunga e bianca, ordinata e fine. I suoi occhi erano piccoli cieli burrascosi, incoronati da degli occhiali a mezza luna e quel naso dritto.

Il cuore gli balzò in gola e scosse la testa stranito.
«Credo...di averla già vista da qualche parte»

L'uomo si attorcigliò il dito sottile e magro intorno alla barba bianca.
Inarcò le labbra fini in un sorriso e poi lo guardò con i suoi occhi saggi.

«Tu dovrai mantenere un segreto Aloysius»

Il ragazzo rise nervoso e fece spallucce.
«Che succede? Che segreti...è già tutto un casino...e io non so dove mi trovo»

L'uomo stette zitto e si limitò a guardarlo con aria felice.
Che c'era da ridere? Lui era probabilmente morto e non si ricordava per nulla quello che fosse successo prima di trovarsi in quel posto assurdo, che a pensarci bene assomigliava a King Cross.

«Lei chi è...e perché sono qui»

«Albus, Albus Percival Wulfric Brian Silente»

Al si sentì la mascella cadere e le gambe molli. Che significava? Quello era davvero il suo vecchio professore di difesa contro le arti oscuri? E soprattutto, perché pareva così vecchio e decrepito, centenario, osò pensare.

«Lei...è...impossibile» lo guardò confuso, esattamente come le poche parole che pronunciava.

«Si, Aloysius, sono qui in questo limbo insieme a te, e c'è un motivo molto importante...»

«Come ho fatto a venire qui e come ha fatto anche lei» disse frettoloso il giovane e Silente sospirò.

«Mi è servita una giratempo per portarti qui da me»

«Quindi lei...mi ha fatto morire?» Aloysius sbiancò, ma Albus Silente non tardò a rassicurarlo.

«Non sei morto Aloysius, ma non sei neanche vivo»

«Rassicurante...grazie! E perché poi dovrei credere che lei sia davvero Albus Silente»
Al non ci credeva, o almeno, non del tutto. Era da anni che non vedeva Silente, e se lo ricordava completamente diverso da quell'uomo decrepito con la barba bianca, anche perché il professore portava la barba rossa.

L'uomo sospirò e lo guardò con tanta compassione dipinta negli occhi.
«Vengo dal futuro Aloysius, che è il mio presente, mentre tu sei il passato di qualcun altro»

Fece una smorfia confusa e vide da lontano una figura che si avvicinava verso di loro.
Silente gli camminò incontro, e Macmillan fu in grado solo di stare fermo e zitto in piedi a fissare la scena.

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