In quei due anni sembrò non cambiare granché la vita di Hilary e gli altri. Sembrò tutto solo un ripetersi del suo primo anno a scuola, tra studio, Tom e quegli stupidi balli e ricevimenti che Adelaide teneva.
La madre aveva iniziato a sospettare che lei avesse un certo tipo di rapporto con un mezzosangue, o babbano, ma per sua fortuna non aveva delle prove schiaccianti che lo dimostrassero, quindi si limitava a raccontarle che fosse solo una sua paranoia, ma da una parte sembrava tutto inutile, perché Adelaide era una donna sclerotica, paranoica e pazza, letteralmente, certe volte i suoi occhi verdi sembravano schizzarle fuori dalle orbite talmente tanto che era nervosa.
Anche la scuola non sembrava essersi accorta della relazione tra lei e Riddle.
Se Aiden non avesse aperto bocca sarebbe filato tutto più liscio, invece quelle piccole e costanti domandine e paranoie che la madre le poneva erano diventate un peso, ma ovviamente lei non avrebbe mai ceduto alle sue insistenti provocazioni. L'unico al corrente della sua relazione con il ragazzo era Lumacorno, che un giorno prese le difese di Hilary scrivendo una lettera a quella pazza di Adelaide, dove elogiò le capacità di Tom e disse che lo aveva affiancato alla ex Serpeverde per delle ripetizioni.Se la vita di Hilary si poteva dire conclusa per le conseguenze che sarebbero arrivate, quella di Tom sembrava esser appena cominciata.
Dopo scuola aveva infatti trovato un lavoro al quanto strano, che sbigottì l'intero corpo insegnati di Hogwarts, compreso il preside, che era quasi deluso dalla sua scelta.
Infatti, dopo essersi diplomato a pieni voti a scuola, nel 1945 iniziò a lavorare in un negozio a Notturn Alley, il quartiere più buio e tetro di Diagon Alley, presso Magie Sinister.«Tom, cambia le etichette dei teschi laggiù...quelli nelle teche, grazie» disse Caractacus Burke.
Era un vecchio uomo dalla voce burbera e dal passo strambo, con una barbetta arruffata sotto il mento e i capelli grigi che gli stavano dritti sulla testa come una criniera che gli coronava il volto ovale, e due vispi occhietti neri.
Insieme al suo socio Sinister, aveva accolto il giovane Tom Marvolo Riddle nella sua bottega, e dal suo arrivo le vendite erano salite parecchio, perché grazie alla capacità oratoria di Tom riusciva ad incantare tutti e a portare in negozio anche gli oggetti più preziosi e antichi che un mago possedeva.Riddle ubbidì e aprì le teche con una vecchia e arrugginita chiave, prendendo con delicatezza i teschi di animali magici tra le mani e cambiando loro i prezzi con un solo colpo di bacchetta.
Nello stesso istante la campanellina della porta d'ingresso scattò con il suo solito suono dolce, e Tom osservò la figura entrare, attraverso le teche di vetro.
Quando sentì la voce di Hilary rivolgersi a Sinister si precipitò sul posto.
«Ciao Tom» disse piano abbracciando il collo del ragazzo e lui le strinse i fianchi.
Quando si staccarono il ragazzo la guardò in faccia. Era da un paio di settimane che non si vedevano, lui era molto impegnato con il lavoro e Hilary era costretta ai preparativi per il suo matrimonio.
Sembrava morta, aveva delle occhiaie violacee e sembrava avesse appena finito di piangere, a giudicare anche dalla mezza voce impastata con cui si era presentata.
Indossava un lungo vestito viola scuro, di stoffa leggera per l'estate, con un nastrino avvolto alla vita. I capelli erano sempre raccolti da una mezza-coda, da cui lasciava sempre uscire qualche ciocca ribelle.
Quando la fissò negli occhi capí subito cosa fosse successo, ma sicuramente non sarebbe stato saggio parlarne davanti ai due negozianti.
«Tom vai pure, oggi il lavoro per te è concluso, ci vediamo domani. Passi una buona serata signorina Idenas» fece Burke assottigliando gli occhietti, che alla poca luce giallognola che filtrava dalle vetrine, sembravano spiritati.
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Evol
Hayran Kurgu«Insieme fino alla fine» «E oltre» rispose lei. Due profezie che sono costrette ad intrecciarsi e diventare parte dell'intera storia magica, e due giovani intenti a diventare padroni della morte. Tom Marvolo Riddle, un nome, una sola identità. Er...