BEHIND THE SECRET- dietro il segreto

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La festa del Lumaclub era iniziata da venti minuti e Hilary non si era neancora fatta viva. Tom era seduto annoiato su una sedia, mentre gli altri membri del Lumaclub ballavano e mangiavano divertiti.
Il professore di pozioni stava accogliendo a gran voce gli arrivati, con un completo color porpora con tanto di cravatta verde, che non faceva che renderlo ancora più simile ad un peperone gigante.

Riddle si guardava intorni cercando fra ogni persona che entrava Hilary, ma di lei non c'era nessuna traccia. Si chiese se non si fosse presenta per l'imbarazzo, cosa abbastanza insolita dato che l'ultima  volta che si erano visti aveva parlato come se nulla di quello che aveva fatto fosse successo.
Poco più lontano da lui, Aloysius si stava versando un po' di burrobirra nel boccale, come sempre circondato dai suoi amici e amiche e non facevano altro che ronzargli intorno.

Il Serpeverde iniziava ad annoiarsi, anche se sapeva che da un momento all'altro sarebbe arrivato Lumacorno a riempirlo di domande e non. Senza pensarci troppo si alzò e con una scusa uscì dal sotterraneo; non aveva voglia di stare lì a lungo, nonostante presenziasse sempre alle feste del docente, ma quella sera aveva voglia di investire il suo tempo diversamente.

Imboccò un corridoio buio del settimo piano, lo stesso corridoio dove si trovava la stanza delle necessità, illuminato dalle torce e immerso nella penombra. Forse avrebbe dovuto aspettarselo, o forse no, ma una figura di una ragazza in divisa con  il mantello nero camminava avanti e indietro per il corridoio, con la testa tra le mani.

«Hilary?» chiese Tom con tono quasi impercettibile.

Lei si fermò sul posto e lo fissò da lontano. Sotto la luce di quelle torce il suo sguardo sembrava ancora più profondo e scuro, e i suoi lineamenti ancora più marcati.

«Non avevi detto che saresti venuta alla festa?» domandò Tom avvicinandosi alla ragazza con aria sicura.

Hilary scosse la testa frustrata e trasse un respiro profondo, cercando di calmarsi.
«Si, ma ho altro a cui pensare, quindi, vattene, grazie»

«Ascoltami bene Hilary, non sono venuto qua a cercarti, ma per passare un po' di tempo nella stanza delle necessità» rispose Riddle bruscamente.

Idenas si sentì ferita dalle sue parole, come se a nessuno importasse di lei, nessuno l'andava a cercare e nessuno si interessava di come lei stesse.
Stava davvero male nell'ultimo periodo, ogni cosa sembrava andare nel verso sbagliato, nonostante lei si impegnasse a cercare un fatto positivo per tirare avanti, tutto era contro di lei, come se la vita amasse prendersi gioco della sua situazione per trascinarla sempre più a fondo.

Il viso di Tom era contratto in un'espressione gelida, con la mascella serrata e gli occhi come due piccole fiamme luminose verdi, che puntavano dritti negli occhi marroni dell'altra, che ardevano altrettanto.

«Fantastico, anche io sono qua per passare del tempo nella stanza e dato che sono arrivata prima di te ho il diritto di usarla io»

«Oppure, piuttosto che fare questo ragionamento da primino, potremo entraci insieme» disse Tom fissando la parete.

«Strano, Tom Riddle che condivide qualcosa, me lo devo appuntare» disse la ragazza facendo un flebile sorriso.

«Tranquilla, se non fossi stata tu avrei trovato un modo per farti smammare, ma siccome sei una persona interessante meriti una giusta attenzione da me»

La Serpeverde gli diede uno spintone e rise. Riddle era davvero selettivo con le persone e fu contenta che la reputasse interessante, anche se faceva sempre fatica a farle un complimento, perché Tom odiava fare complimenti.

I due chiusero gli occhi e dopo qualche decina di secondi percepirono intorno a loro l'aura magica che si stava formando per far comparire l'entrata. I ragazzi entrarono nella stanza e la videro completamente cambiata dall'ultima volta che c'erano stati. Sembrava un altissima cattedrale, con ampie finestre che riflettevano la luce argentea della luna su
altissime e traballanti pile di oggetti. La stanza sembrava molto più larga e slacciata, come se non avesse una fine.
Hilary corse subito tra le pile, guardando con il naso all'insù gli innumerevoli oggetti; c'era di tutto e di più, libri abbandonati e dall'aspetto vecchio, qualche sedia, scatole chiuse, telescopi e un'altra infinita di oggetti, che si facevano strada fra altrettante torri.

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