Il sole picchiava forte sul volto pallido e spento di Tom, che in quel momento giaceva sdraiato sul suo vecchio letto cigolante dell'orfanotrofio. I suoi capelli neri erano sempre perfetti e sistemati nonostante si fosse appena svegliato.
Si alzò e si preparò velocemente, quello era uno dei giorni più importanti per lui e doveva ammettere alla sua anima che si sentisse nervoso, e sentiva anche un profondo rancore verso quella che avrebbe dovuto essere la sua famiglia. C'era quella piccola parte di Tom che non voleva più andare a Little Hangleton, mollare e lasciare tutto per scoprire di più su se stesso, e non lo faceva dicerto perché tenesse alla sua famiglia, ma aveva una determinazione così forte che nulla lo avrebbe fermato quel giorno.
Prese un respiro profondo e fissò l'orologio, erano le nove, mancava meno di mezz'ora per andare di nascosto a casa di Hilary per portarsela con se nelle sua prima avventura fuori da scuola.
Sentiva il fiato corto, come se avesse toccato le profondità dell'oceano e fosse troppo tardi per tornare indietro.Si passò una mano tra i capelli corvini e uscì dalla stanza, girandosi un attimo per vedere se avesse nascosto il suo diario, perché si, anche Tom ne aveva uno, dove gettava ogni parola è ogni suo pensiero nel miglior modo che potesse fare, e si augurò che non finisse mai nelle mani sbagliate, anche se era protetto da un incantesimo ben studiato che solo lui poteva sciogliere, ma come sempre era troppo paranoico.
Non perse altro tempo e uscì, incrociando gli sguardi tetri e spenti degli altri ragazzi orfani, che lo guardavano di sottecchi senza proferire una parola, quasi come intimoriti dalla sua aurea oscura.
«Signor Riddle...rammenta che non si accettano ritardi oltre le 19» disse aspra la signora Wool mentre il ragazzo scendeva le vecchie scale di pietra.
Lui annuì freddo e camminò più velocemente per uscire da quel lurido posto pieno di babbani inutili.
Quando fu abbastanza lontano dal resto del mondo decise di trasfigurarsi, avendo perso la traccia nessuno del ministero avrebbe potuto controllare più i suoi movimenti.
Barcollò per lo stordimento e poi si focalizzò sull'enorme struttura davanti ai suoi occhi. Un'immensa reggia si estendeva su un grande campo verde in mezzo al nulla, circondato da margherite bianche come il latte dal pistillo giallo accecante.
I cancelli erano a qualche metro da lui, ma giustamente suonare al campanello sarebbe stata la cosa più stupida che avrebbe potuto fare, quindi come stabilito con Hilary, l'avrebbe aspettata fuori dalla reggia.
Afferrò la sua bacchetta e se la puntò addosso sussurrando «Desilludo» un incantesimo che aveva la capacità di renderlo trasparente, quindi meno visible agli occhi sbagliati.
«Sei sicura che non vuoi che venga a camminare con te?!» disse aspra Adelaide rincorrendo la figlia fuori nei giardini.
Quando il ragazzo le sentí gli balzò il cuore in gola, ma poi si ricordò dell'incantesimo, ma la sua paranoia lo face comunque nascondere dietro una siepe.
«Voglio stare un po' da sola...fa bene ogni tanto» rispose Hilary camminando più velocemente verso l'uscita.
La madre le afferrò forte una spalla e la scosse, la ragazza si girò e la levò bruscamente.
Adelaide si attorcigliò le mani avvolte nei suoi guantini di pizzo e la guardò male.
«Non permetterti più di mandarmi via in quel modo! Sappi che...»
E iniziò a rinfacciarle tutte le cose che come dovere di madre doveva eseguire, e ne parlava come se fosse stata obbligata, e poi concluse con la frase che ripeteva ogni volta finito un discorso del genere "Devi essere grata di aver una madre come me! Nessuno lo farebbe quello che ho fatto io per te !" ogni volta quella frase faceva ribollire il sangue alla Idenas, perché sicuramente trattare una figlia come facevano i suoi genitori era tutto tranne che affetto, erano troppo egoisti e cattivi per pensarci.
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Evol
Fiksi Penggemar«Insieme fino alla fine» «E oltre» rispose lei. Due profezie che sono costrette ad intrecciarsi e diventare parte dell'intera storia magica, e due giovani intenti a diventare padroni della morte. Tom Marvolo Riddle, un nome, una sola identità. Er...