06. Gita ↬ 2° Parte

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Seduti su una panchina fuori dalla locanda, Sean e Simon si guardarono l'un l'altro, sorridendo mentre Zachary cercava di lucidare il vetro degli occhiali, borbottando qualcosa sul non essersi portato dietro il pannetto giusto.

"Zachy, sono puliti, datti una calmata" lo richiamò Simon, beccandosi un'occhiataccia da parte dell'amico.

"Perché è così agitato?" domandò sottovoce Sean, consapevole che in quel frangente, chiedere direttamente a Zach quale fosse il problema, sarebbe stato totalmente inutile.

"Prima Marcus, uno dei Killers, lo ha spinto facendolo finire addosso a Steven, che si è messo a ridere non si sa bene per quale motivo" spiegò l'altro, spostando gli occhi color grano sulla figura di Zach, minuto e magrolino, in piedi di fronte a loro, con ancora gli occhiali tra le mani e i lisci capelli chiari e cadergli sulla fronte.

"Quindi? Sai no che Steven può fare di peggio, una risata non dovrebbe renderti così triste, Zach" rispose Sean, corrucciando le sopracciglia.

Anche Simon annuì, ma Zach scosse la testa, si rimise gli occhiali sulla faccia e con occhi lucidi scrollò le spalle, distogliendo lo sguardo.

"Forse per te, Sean, perché tu sembri uscito da una rivista di moda, ma per quelli come me, anche una risata significa qualcosa. E' vero, i Killers si comportano male con tutti e Steven con te è stato un mostro, ma almeno tutti gli altri a scuola ti guardano con occhi affascinati, t-tu... tu, così come Simon, voi siete molto belli e io sono così" borbottò, indicando se stesso.

Rialzò lo sguardo sui due ragazzi seduti sulla panchina e non aggiunse altro, sentendosi improvvisamente sciocco.

Arrossendo a dismisura rilasciò un sospiro quando vide Sean allungare una mano, attirandolo fino a farlo sedere tra loro due.

"Di che diamine parli, Zach? Tu sei così cosa dovrebbe significare?" domandò il biondo, poggiando un braccio sulle spalle esili dell'amico.

Simon si voltò verso di lui e, spostando gentilmente una ciocca di capelli dal volto del ragazzo, rimase in silenzio, aspettando che Zach dicesse qualcosa.

Quando lo vide tentennare, aprendo la bocca e richiudendola senza sapere cosa dire, lo abbracciò teneramente, poggiando il mento sulla sua testa.

"Quante altre volte dovrò affrontare questo discorso con te, Zachary Jonas?" chiese, spostandosi appena per potersi scontrare con gli occhi azzurri del ragazzino, nascosti dietro le grandi lenti rotonde.

"Sei basso e quindi? Sei molto magro e con questo? Tu sei bellissimo, Zach, sei bello fuori e dentro. Non lo dico perché sono tuo amico, ma perché ho degli occhi per guardare e ti conosco" proseguì, cercando appoggio in Sean, il quale annuì prontamente, sorridendo a Zach.

"Nessuno m-mi guarderà mai come se non esistesse persona più bella o interessante e s-so che non è la fine del m-mondo ma... ma a volte lo vorrei" confessò il minore, mostrando un sorriso triste.

Welcome To Virginia High School ➼ Tematica gay [BOOK 1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora