Capitolo 38 - Vivi come se non ci fosse un domani | EPILOGO

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Le strade erano quasi tutte deserte, la scuola era finita e gli studenti erano solo in attesa di partecipare a quell'ultima festa scolastica che si sarebbe tenuta di lì a pochi giorni, per salutare gli studenti diplomati e dire addio ai libri almeno per qualche mese, pronti a vivere un'estate piena di avventure.

La maggior parte delle persone erano partite, chi al mare, chi in montagna.

Qualcuno restava e qualcun altro invece, senza saperlo ancora, sarebbe dovuto andare, magari per sempre.



Simon lasciò andare la valigia per terra e si buttò sul suo letto rifatto, poi sospirò e sorrise, passandosi le mani tra i capelli.

Era felice, davvero felice.

Aveva chiesto a suo padre di farlo rimanere a Preston, per stare accanto a Steven, e dopo aver parlato per un'ora e mezzo al telefono, dopo avergli passato anche il suo ragazzo per lasciare che fosse lui a convincerlo, c'erano riusciti. Poteva rimanere, a patto che gli telefonasse due volte al giorno, non andasse in moto di sera, non uscisse fino a tarda notte e non dormisse in casa da solo la notte, quindi, o andava da Steve, o Steve andava da lui, o con Sean e Zach e Clarissa, ma assolutamente mai da solo.

Simon era scoppiato a ridere, ascoltando le quasi ridicole richieste del padre, ma poteva capirlo.

Dopo l'incidente aveva ancora più paura, si stava fidando di lui, lasciandolo a casa da solo, ma doveva rispettare delle regole, o sarebbe tornato a prenderlo.

I ragazzi erano tornati a casa dopo un viaggio di quasi quattro ore.

Avevano passato dei bellissimi giorni al Welch Village.

Simon aveva chiarito con Steven, erano tornati insieme e già questo bastava a rendere la sua giornata molto più bella. Adesso era certo che sarebbe andato tutto bene, almeno per loro.



****



Clarissa era appena uscita da sotto la doccia.

Si era messa addosso degli short e una canottiera colorata, ed era scesa giù, alla ricerca del suo cellulare che magicamente spariva sempre.

Si passò le mani tra i capelli ancora umidi, lasciandoli scivolare tutti su una spalla sola.

Il campanello di casa suonò e la ragazza sbuffando si avviò verso l'ingresso, lasciando perdere il cellulare.

Quando aprì la porta sgranò quasi gli occhi, aspettandosi di tutto, tranne lui, proprio lì.

"Ehi, c-ciao." mormorò Cliss, facendolo entrare.

Bredin sorrise, entrando in casa.

"Ti disturbo?" domandò, accennando un sorriso.

Clarissa scosse la testa, poi gli fece cenno di seguirla.

Andarono in cucina, e la ragazza tirò fuori dal frigorifero due lattine di coca, passandogliene una.

"Tutto bene Bred?" chiese, prendendo un sorso dalla sua lattina, non capendo bene neanche lei perché fosse così agitata.

In fondo era solo il fratello di Lucas, no?

Il biondino annuì sorridendo.

"Sì è tutto okay, volevo solo chiederti una cosa. Sai in montagna ho evitato, sarebbe stato imbarazzante se tu avessi risposto di no, quindi ho voluto aspettare." disse, alzando le spalle.

Cliss sorrise, mordendosi un labbro, sedendosi accanto a lui.

Bredin poggiò la lattina sul tavolo, e si voltò verso la ragazza, poi sorrise.

Welcome To Virginia High School ➼ Tematica gay [BOOK 1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora