Capitolo 18 - Solo per fartelo sapere

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NB: per un gusto puramente personale, da questo capitolo in poi ho deciso di narrare la storia in terza persona.

Quel lunedì di metà Marzo, Clarissa, uscì di casa con uno strano peso sullo stomaco.

L'aria era gelida alle sette del mattino.

Le strade erano quasi deserte, eccetto qualche passante che si recava a lavoro, e qualche ragazzino che passava di là per avviarsi a scuola.

Clarissa si strinse nel suo giubbotto, aggiustò la sciarpa e serrò la bocca per non dover respirare quell'aria fredda, tipica di Marzo, con i suoi cambiamenti atmosferici improvvisi.

Nonostante stessero sbocciando fiori ovunque, e soprattutto i suoi preferiti, i fiori di ciliegio, l'aria era decisamente autunnale.

Sfilò via il cellulare dalla tasca e togliendosi un guanto, cercò il numero di Sean.

Svoltò a sinistra, percorrendo così una lunga strada in discesa.

Alla sua destra, un'enorme campo di grano, quello in cui da piccola, con sua sorella Maddy, correva a giocare non appena crescevano un'infinità di spighe.

Il telefono squillò a vuoto per diverse volte, poi un po' perplessa, compose il numero ancora.

Attese di nuovo qualche secondo, quando un bip bip l'avvertì che la batteria del suo cellulare era quasi scarica.

Sbuffò, rimettendo via il telefono e maledicendo Sean, che non rispondeva mai quando serviva.

Clarissa iniziò a guardarsi intorno, come se si sentisse seguita da qualcuno.

Una folata di vento le arruffò i capelli, facendole socchiudere gli occhi.

Sentì qualcosa sbattere appena sulla sua spalla, barcollò di lato e si voltò.

"Ehi ciao, scusami, non volevo farti paura, stavo inciampando."

Un ragazzo abbastanza alto, carnagione chiara, con uno sguardo dolcissimo, due occhi grandi e verdi, un sorriso appena accennato e i capelli color rame mossi dal vento, si presentò davanti a Clarissa.

"No, figurati, è tutto ok. Stai bene?" sorrise lei. Lui ricambiò e arrossendo le porse una mano.

"Certo, per fortuna c'eri tu, hai impedito la mia caduta. Piacere, sono Robert." disse stringendo appena la mano della ragazza.

Clarissa annuì, inclinando la testa.

"Io sono Clarissa." rispose, sorridendo.

Cliss sapeva benissimo chi fosse!

Il ragazzo alzò le spalle, e lasciò la presa dalla sua mano.

"Sì, ti ho aggiunto su Facebook, mi ricordo di te, sei in quarta vero?" chiese.

Clarissa annuì e sistemò meglio la sua sciarpa intorno al collo.

"Esatto." rispose, arrossendo leggermente.

Robert le fece un cenno con la testa, in direzione della scuola, che ormai si poteva intravedere in fondo alla strada.

"Stai andando a scuola giusto?" le chiese.

"Già. Se vuoi, possiamo andare insieme." mormorò, mordendosi la lingua per l'imbarazzo.

Non riusciva a crederci, aveva appena chiesto al ragazzo che le piaceva da praticamente sempre, di andare insieme a scuola?

Robert sorrise e annuì, cominciando a camminare.

"Allora... tu, hai qualche hobby?" chiese lei guardando davanti a sé.

Welcome To Virginia High School ➼ Tematica gay [BOOK 1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora