CAPITOLO 38

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BOB


Quell'idiota ha avuto almeno il buon senso di uscire subito dalla stanza, visto che ci ha interrotti entrando senza bussare nella stanza. Mi volto e rivolgo di nuovo la mia attenzione su di lei , mi accorgo che adesso mi sta fissando anche se per non farsi accorgere ha spostato subito il suo sguardo. 

Per quanto lei provi a negarlo, so che condividiamo le stesse reazioni.

So che dovrò farmi perdonare ma avremo una lunga strada davanti da percorrere e io farò di tutto per riuscirci.  Decido di prendere la parola per interrompere questo silenzio.

- Marcie forse dovremmo continuare a parlare da qualche altra parte, dove possiamo restare da soli magari... qui' è come se ci fosse qualcuno pronto ad origliare... e non mi piace.


E' sorpresa... forse dalle mie parole o magari dal mio atteggiamento, fatto sta che non mi risponde subito restando un po' a pensarci su.

Guarda l'ora e tentennando finalmente risponde.

- E' quasi ora di pranzo... volendo potrei staccare un'ora.


E' buffo sentirle dire questa parole... soprattutto perché mi fa capire che continua ad essere ostinata nel suo pensiero di non voler ricevere agevolazioni.

- Piccola ti servirà più di un'ora e ovviamente non devi chiedere il permesso a nessuno per assentarti.


Mi ammonisce con lo sguardo rimettendomi in riga.

- Non chiamarmi piccola!


Sollevo le braccia arrendendomi al suo volere, solo per il momento.

Mi oltrepassa uscendo dalla stanza e io mi limito a seguirla in silenzio. Proprio come immaginavo, poco distante da noi ad aspettare come un avvoltoio c'è quel tizio che non appena ci vede uscire le lancia un sorriso smagliante.

Che ancora non abbia capito?

Bisogna fargli capire per bene che Marcie è proprietà privata! Si avvicina lanciandomi di tanto in tanto uno sguardo perplesso.

- Marcie va tutto bene? Posso esserti di aiuto...

- Ecco Victor... va tutto bene... ma dovrei chiederti un favore. Ecco io...

- La Signorina Fitzgerald dovrà venire con me, quindi si assenterà per il resto della giornata.


Non deve chiedere niente a nessuno, men che meno a questo idiota. 

Dal suo sguardo capisco che è infuriata per la mia intromissione, ma decido di ignorarla.

- Ma certo Signor Davis non ci sono problemi. A domani allora Marcie, buona giornata.

- Ciao Victor, grazie a domani.


Adesso si rivolge a me decisamente arrabbiata.

- Prendo le mie cose Signor Davis, poi potremo andare.


La aspetto nella hall dell'ingresso e in poco tempo mi raggiunge. Usciamo e restiamo in silenzio, osservo semplicemente il suo profilo che adesso sembra così cambiato... più lucente.

Continuo a seguirla fin quando decido di chiederle dove stiamo andando.

- Come ho detto è quasi ora di pranzo Signor Davis.

ALBACHIARA 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora