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Sono le sei e mezza e io sono già in macchina e sulle strade per raggiungere la stamperia

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Sono le sei e mezza e io sono già in macchina e sulle strade per raggiungere la stamperia. Ho dormito bene per quel che si può dire, eccetto che non ho fatto sogni o se li ha fatti non me li ricordo.

Non so cosa pensare. Sono ansioso al pensiero di conoscere nuova gente e ho paura che Hongjoong potrebbe stendermi dalla felicità appena mi vede. Mi sta piuttosto simpatico quel ragazzo ma a volte è un decisamente un po' troppo euforico e curioso.

Quando non gli ho voluto spiegare esattamente perchè ho perso il lavoro Hongjoong ha insistito fin troppo che glielo raccontassi e ha smesso solo dopodiché ho dovuto per forza arrabbiarmi un pochino.

Arrivo quattro minuti in anticipo al luogo d'incontro stabilito da Hoongjoong e Seonghwa e mi prendo tutto il tempo per parcheggiare l'auto. Ormai sono le sette e il ragazzo dai capelli argento arriva di corsa e col fiatone.

"Scusa se ci sono solo io. Seonghwa si è trovato una montagna di moduli da compilare e firmare e quindi al momento non ha tempo. Passerà ad accoglierti più tardi"

"Okay" dico soltanto. La parola accogliere mi suona un po' troppo affettuosa.
"In anzitutto buongiorno" scherza il più grande e mi tira una leggera pacca sulla schiena.
"Andiamo?"
Mi prende per il braccio e mi trascina verso l'ingresso dove entrano ed escono già alcune persone.

"Come fai a scherzare già così di buona mattina?" chiedo alzando un sopracciglio.
"Boh... sono spesso di buonumore. E c'è una personcina speciale a procurarmelo" risponde Hongjoong con un occhiolino e si passa la mano nei capelli.

"Cioè?" chiedo curioso. Entriamo in ascensore e il mio hyung schiaccia il bottone del quarto piano.
"Eunha" risponde.
"Eunha?"
"Eunha" ripete Hongjoong.
"Non tentare di rubarmela. È mia" dice con una finta espressione seria.

"Oh non preoccuparti. Io sono..." comincio, ma mi interrompo non sapendo nemmeno come mai.
"Sei?" domanda il più grande con un ampio sorriso.
"Non mi piacciono le ragazze" dico timido e mi guardo le scarpe. Quando rialzo gli occhi Hongjoong mi guarda contento.

"Wow!" esclama.
"Mi sorprende. Anzi no, nemmeno così tanto. Quando eravamo ancora in classe insieme avevo questo sospetto ma ora che me lo dici in persona è comunque un po' uno stupore"

Sorrido debolmente per rassicurare il mio hyung, ma non dico niente.
"Ah eccoci" dice Hongjoong ad un tratto ed esce dall'ascensore. Io lo seguo e mi guardo in giro. Non ho mai visto questa parte dell'edifico; quando ero al colloquio di lavoro ho visitato solo il primo piano.

È un lungo corridoio con le pareti giallo curry e una marea di quadri di tutti i tipi. Molti vasi contenenti fiori e alberelli gli danno un aspetto selvaggio.
"Si vede che lavorano solo giovani qui, vero?" ridacchia Hongjoong vedendomi a bocca aperta.
"I-in che senso?" chiedo.

"Nel senso che sono tutti tra i venti e i venticinque anni. Questo è il settore più, diciamo semplice, dove lavorano le persone appena laureate e non ancora molto esperte. Capisci quindi che l'atmosfera è molto vivace e anche bambinesca"

"Si nota" ammetto facendo qualche passo in quel corridoio che sembra appartenere a un'ospedale per bambini.
"Allora? Ti presento gli altri? Spero che non ti disturba essere al centro dell'attenzione"

"Ehm... non c'è bisogno..." comincio, ma Hongjoong non mi ascolta. Si piazza in mezzo al piano tra le porte decorate tutte in modo diverse e comincia a bussarle tutte un ad una.
"AVANTI PERSONE! IL NUOVO ARRIVATO È ARRIVATO!"

Mi picchio la mano sulla fronte e mi lascio scappare una piccola risata. Subito si aprono le porte ed escono ragazzi e ragazze con espressioni curiose che si guardano intorno chiedendosi a chi si riferisce il loro responsabile.

"Bene!" comincia Hongjoong mettendosi in piedi su una sedia.
"Sono lieto di comunicarvi che abbiamo un nuovo collaboratore!"
"Avanti. Non parlare come un giudice" dice un ragazzo dai capelli marroni e gli occhioni carini da bimbo.

"Hai ragione Jongho. Comunque lui è Choi San" ridacchia Hongjoong e mi indica col dito. Tutti si girano verso di me.
Io, che sono rimasto impalato in mezzo al corridoio cercando di comprendere lo strano comportamento di Hongjoong, alzo timidamente la mano e dico un sottile Buongiorno.

All'inizio nessuno dice niente. Sono solo inchiodato da sguardi curiosi. Poi una ragazza coi capelli neri che le arrivano fino ai gomiti salta fuori dal gruppo di persone e mi abbraccia senza alcun preavviso.

"Benvenuto San!" esclama.
"Io sono Eunbi e sarò la tua compagna di lavoro"
Non so come reagire. Prima di poter ricambiare l'abbraccio Eunbi si stacca e mi guarda sorridente con le mani sui fianchi. Tutti gli altri ci guardano divertiti mentre io sono solo confuso.

"Ahh, tranquillo, fa sempre così. Abituati" dice una ragazzo molto alto con i capelli marroni e leggermente ricci.
"Comunque io sono Yunho" dice e si avvicina tendendomj la mano. Io la prendo e la scuoto non sapendo che altro fare.
Man mano gli altri si avvicinano. Una ragazza molto attraente dai capelli color cioccolato e una frangia che le raggiunge gli occhi mi tende la mano.

"Choi Yuna. E lei è la mia ragazza Yerin. Non provarci con lei, quindi" dice scherzosamente e mette il braccio sulle spalle a una ragazza dalla faccia tonda e simpatica e i capelli marrone scuro con una frangia anche lei. Anche Yerin mi saluta dicendo di non prendere Yuna sul serio.

"Ehm... okay" dico, ma già vengo interrotto dal prossimo ragazzo, quello che ha rimproverato Hongjoong.
"Choi Jongho" dice tendendo la mano anche lui.
"E lui è..." inizia prendendo per mano un ragazzo magro coi capelli biondo cenere e l'espressione cupa.
"Kang Yeosang" dice lui semplicemente senza alzare la mano.

"Ehm... noi stiamo assieme" dice Jongho vedendo il mio sguardo confuso.
"Sì difatti. E lavorerete nello stesso ufficio. Non toccare il mio Jongho o ti spacco" dice Yeosang senza sorridere.

"Okay... va bene" dico osando una leggera risata.
"Tranquillo, non parla sul serio" s'intromette Jongho subito.
"Ohhsì che parlo sul serio" si oppone il biondo prendendogli anche l'altra mano.

Vedo come Hongjoong e Yunho alzano gli occhi al cielo e subito capisco che quella non è la prima volta che Yeosang si comporta in modo protettivo.
"Mi raccomando: difenditi" dice e da un bacio in bocca a Jongho. Mi guarda ancora una volta in modo minaccioso, poi sparisce in uno degli uffici.

"Anche lui fa sempre così" dice Yuna scuotendo la testa incredula. Ad un tratto si sente un cigolio e dei passi agitati accompagnati dal rumore di qualcosa di pesante che cade a terra.
"Ahh, questa è...!" inizia Hongjoong guardando divertito la ragazza distesa sul pavimento in mezzo al corridoio.

"Jung Eunha"
Noto subito lo sguardo amorevole del ragazzo sulla sedia posato su Eunha che si alza imbarazzata e rossa in faccia.
"Buongiorno San" dice timidamente e nasconde il viso nei capelli neri che le arrivano fin sulle spalle.

"Qualche casino lo combina" dice Eunbi abbracciando Eunha di lato che tiene ancora lo sguardo basso dalla vergogna.
"Di tuuuuutti i colori" dice Yuna e tutti si mettono a ridere.
"Beh... ti mostriamo dove lavori, direi" dice Eunbi prendendomi già per il polso.

"Aspetta!" dice Hongjoong ad alta voce e salta giù dalla sedia.
"Manca Wooyoung"

"Manca Wooyoung"

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