Just

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"Che cazzo abbiamo fatto

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"Che cazzo abbiamo fatto..." riflette Eunbi ad alta voce. Lei e Hongjoong si trovano in un parco nelle vicinanze del palazzo della ragazza dove ai tempi dell'università passava i pomeriggi liberi a studiare con Eunha sotto agli alberi.

"Una grande, grandissima cazzata" ammette Hongjoong e si siede su una panchina al bordo di un prato al centro del quale troneggia una statua di un qualche eroe nazionale.

"Dovevo saperlo che Eunha non è così manipolabile. Ma é che Yunho... lo volevo davvero"
Lui sospira e annuisce.
"Probabilmente. Non avremmo dovuto intrometterci nelle loro vite in questo modo"

"Ma poi..."
La voce di Eunbi trema. Si siede accanto a Hongjoong e intreccia le mani sulle cosce.
"Eunha si fidava di me. Non l'ho mai vista così arrabbiata"
Alza la testa per guardare il cielo.
"Pensi che mi perdonerà?"

Hongjoong dopo aver esitato qualche istante, allunga la mano destra per sciogliere la stretta creata da quelle di Eunbi e gliene prende una per accarezzargliela.

"Secondo me sì. È la tua migliore amica. Ha solo bisogno di tranquillizzarsi e nella prossima occasione vorrà sicuramente parlarti per chiarire"
"D'accordo"
Eunbi sorride debolmente.
"Ma oggi... non so se mi farà ancora entrare in casa"

Hongjoong le mette un braccio attorno alle spalle della ragazza.
"Non preoccuparti. Puoi venire da me"
"S-sul serio?" chiede Eunbi con gli occhi da cucciola. Lui sorride intenerito e le accarezza i capelli.

"Certamente. E domani prima di andare al lavoro andiamo a comprare qualcosa per farci perdonare, d'accordo?"
"D'accordo"




Non ho ben capito il casino che è successo dopodiché Yunho, Eunbi, Hongjoong e Sojung sono spariti dalla ditta. Chiaro è soltanto che Sojung è stata l'unica a tornarci, proprio per l'ora di pranzo ma non ha avuto le forze o la voglia di dare spiegazioni a qualcuno. Ha detto solamente che Yunho e Eunha hanno finalmente aperto gli occhi al quale tutti si sono messi ad applaudire.

"Ce l'ho fatta!" ha gridato Wooyoung soddisfatto e alla domanda di Yewon di cosa parlasse e ha risposto che lui ha fatto il lavaggio del cervello a Yunho.

Beh sì, c'è stata una vera e propria piccola festa nella mensa, anche se nessuno sembrava chiedersi dove fossero Eunbi e Hongjoong. Ho provato a chiamarli entrambi e non penso sono stato l'unico ma non hanno risposto. Spero vada tutto bene.

In ogni caso per me la giornata è stata piuttosto pesante e non solo perché Mingi continuava a entrare in ufficio senza bussare e chiedere a me e Jongho cosa facciamo nella vita. Di base il compito che mi ha assegnato Sojung l'altro giorno è piuttosto impegnativo e stancante.

Oggi quindi appena sono libero schizzo alla macchina sfuggendo a malapena a Wooyoung che cerca di invitarmi chissà dove coi suoi amici e metto in moto. Non voglio essere scortese con lui, ma ho davvero bisogno di rilassarmi un'attimo, non di una sera in un qualche bar a ubriacarmi.

Mi aggiungo al traffico e sto già per prendere la strada per casa mia quando mi viene un idea. Quando ho detto a Hongjoong che mi sarei trasferito in questo quartiere mi ha letteralmente bombardato di informazioni e posti che devo assolutamente vedere.

Tra quelli c'é anche il famoso parco di Busan nel quale sono stato solo una volta in vita mia. È sempre affollato e pieno di bambini ma questo è anche plausibile dato che è uno splendore grazie a tutte le sue fontane e aiuole pieni di fiori.

Perché quindi tornare nel mio noioso appartamento quando posso andare lì? In più manca poco all'inverno, chissà quante giornate così soleggiate mi rimangono.

Svolto quindi a sinistra e un quarto d'ora più tardi ho posteggiato ai confini del parco.
C'é davvero un sacco di gente, ma nonostante ciò trovo una panchina vuota affacciata su un parco giochi. Mi siedo e mi metto ad osservare i bimbi arrampicarsi, gridare, giocare a prendersi. Sono così selvaggi e energici. Mi ricordano Nyon...

Scuoto la testa. Quella bambina ormai è lontana. Certe volte vorrei dimenticarla e altre invece vorrei parlare a tutti di loro. Proprio non capisco cosa mi fa soffrire di meno.

Cerco di pensare ad altro e i miei pensieri finiscono quasi automaticamente dal ragazzo coi capelli viola. Anche su di lui non ho ancora un opinione. È un angelo senza dubbio, bello, divertente, affascinante, sexy,... Un ragazzo da sogno in altre parole.

Ma proprio non so se provo interesse per lui. La cena con lui è sicuramente stata bella e ha comportato un piccolo cambiamento nella mia routine, però non lo so, non lo so, non lo so. Ed è ciò che mi da più fastidio.

Sento un colpo allo stinco e quando guardo giù vedo un piccolo pallone dal quale mi sorridono Nemo, Marvin e Dori.
"Scusa!" grida un bambino coi capelli a fungo e mi corre incontro per inchinarsi e riprendersi la palla.

"Non ho fatto apposta"
Sorrido. Che carini i bimbi, davvero. Forse un giorno potrei volerne sul serio.
"Tranquillo" dico e gli accarezzo la testa.
"Non mi hai fatto male"
"Ah, bene!"
Si gira e fa per tornare dai suoi amici ma poi si volta ancora.

"Va tutto bene?"
"Eh?" domando sbalordito.
"In che senso?"
Il piccolino inclina la testa per squadrarmi.
"Sembri triste" dice lentamente e pensieroso.
"Triste e confuso"

Lo guardo stupito. È davvero sveglio per essere così mini.
"Mikyung, dove rimani!" strilla una bambina con due treccine e arriva di corsa per prendere il bimbo per il braccio.
"Stiamo aspettando"
"Non posso" risponde lui da vecchio saggio.

"Perché no?"
Mikyung mi indica e la bambina mi guarda indifferente.
"S-sto bene, giuro" cerco di intromettermi ma Mikyung scuote la testa.
"Non stai bene, lo vedo. C'è qualcosa che ti rende triste. E io non voglio che la gente è triste"

Che tenero, quanto è carino?
La bimba alza gli occhi al cielo e cerca di tirare il suo amico verso il prato dove stavano giocando prima.
"Tu vuoi sempre che tutti siano felici e contenti. Ora vieni"
"No"

Mikyung le dà in mano la palla e si siede accanto a me sulla panchina.
"Voglio sapere perché sei triste"

"Voglio sapere perché sei triste"

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