Wanna

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Guardo Mikyung stupito

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Guardo Mikyung stupito. Non ricordo l'ultima volta che ho conversato con un bambino e sopratutto in questo modo. Ah sì, ora ricordo: mai.

La bimba sbuffa.
"Sei strano"
Si gira per tornare dagli altri che ricominciano a giocare senza Mikyung che ancora mi guarda con gli occhioni grandi e colmi di interesse.

"Quindi?"
Sospiro e guardo le mie mani. Sembro davvero triste? Per Nyon? Oppure per Wooyoung?
"C'è questo ragazzo..." inizio quindi non volendo accennare la mia nipote deceduta. Allora sì che sarei triste.

"Un ragazzo? Ti ha fatto del male?"
"No!" mi affretto subito a togliere ogni dubbio.
"Per niente, lui... forse mi piace. Ma non ne sono sicuro"
"Ah sì? Ma ti senti felice con lui?"
Mi fa quasi paura. Come può essere così in gamba?

"Diciamo che... mi sento bene con lui. Ma mi sento bene anche con altre persone, è quello il punto"
Già, forse è davvero solo un amico. Dopotutto quando ci prova con me non percepisco mai di più che divertimento.
"Hm, okay. E lui?"

"Lui... da quel che so ha una bella cotta per me, se non addirittura innamorato. Non voglio fargli male dicendogli che non lo voglio, ma non so nemmeno se lo voglio o meno. Sono molto confuso"
"Beh ma se ti senti bene con lui perché non provare?" domanda Minkyung allegro come se fosse ovvio.
"Provare a fare cosa?"

"A stare con lui, uscire con lui. Vedere se siete davvero felici assieme. Se poi capisci che non va bene puoi sempre dire di no"
"Tu dici?"
Lo squadro con un sorriso e alzo un sopracciglio. Lui annuisce energicamente.
"Certo. Meglio provare a essere felice con lui che rimanere triste e solo"

Sono davvero... sbalordito. Se non lo avessi sentito con le mie stesse orecchie non avrei mai detto che queste parole potrebbero provenire dalla bocca di un ragazzino così minuscolo.
"Quindi? Lo farai?" mi domanda mentre inizia a giocherellare con la cerniera della mia giacca aperta.

"Non lo so... difficile da dire. Ma prometto che mi ricorderò di quello che hai detto"
"Okayy"
Minkyung sorride e mi abbraccia di sorpresa.
"Come ti chiami?"
"San"
"Bene San, devo andare"
Amorino, imita proprio gli adulti. Dalla mente però quasi lo sembra. Quasi.

Salta giù dalla panchina e inizia ad allontanarsi per tornare sul prato dove i suoi amici giocano a pallone.
"Ricordati di non essere triste!" mi grida con un sorriso.
"Certo!"
Alzo la mano per salutarlo e sorrido. Incredibile come le sue parole mi siano rimaste incise.

Il prossimo giorno di lavoro arrivo in ritardo. Non ho sentito la sveglia. Scemo come sono sono stato sveglio fino a tardi a ripensare a ciò che ha detto Minkyung. Sono pazzo? Forse. Dopotutto è solo un bambino.

Ma bisogna dire che non ha tutti i torti con la frase Meglio provare a essere felice con lui che rimanere triste e solo.
Sono triste di essere single? Forse. Dopotutto la mia unica vera storia è stata un po' una delusione, è vero. E solo lo sono senza dubbio. Quindi...

Ecco, sto già ricominciando con questi pensieri che mi hanno tenuto sveglio. Uscire con lui? Me lo chiede almeno una volta al giorno, quindi non dovrebbe essere un problema. Poi... sentirmi bene, felice. Forse confidarmi con qualcuno non sarebbe male una volta. Nemmeno Hongjoong sa la verità sul perché mi sono trasferito a Busan.

Forse dovrei davvero dirlo. Insomma, si dice che parlare fa bene. E se Wooyoung mi vuole sicuramente non andrà a spifferare in giro informazioni su di me, no?

Entro nell'ascensore e arrivo al quarto piano con mezz'ora di ritardo. Mentre mi avvio verso il mio ufficio mi becca Yewon che ha in braccio un plicco di fogli così grande che sembrano poterla stendere da un momento all'altro.

"Buongiorno San" mi saluta mentre cammina leggermente storta.
"Buongiorno Yewon. Serve aiuto?"
"No no, ce la faccio, gra-"
Non fa nemmeno in tempo a finire che i fogli le scivolano di mano spargendosi sul pavimento.

"Accipicchia"
Troppo pura per dire parolacce, penso divertito e mi chino accanto a lei per aiutarla a tirare su tutto.
"Sì, ora accetto volentieri il tuo aiuto"
Sorride imbarazzata.
"Come mai sei in ritardo?"
"Non ho sentito la sveglia"
"Te la sei spassata con qualcuno ieri?"

Spalanco gli occhi.
"Cosa? No, mica. Ho solo faticato ad addormentarmi"
"Ah okay, perdonami"
Finiamo di raccogliere tutto e io la accompagno all'ascensore.
"Ah a proposito, hai sentito di Yunho e Eunha?"

Scuoto la testa.
"Dipende in che contesto"
"Sono diventati una coppia"
Yewon sembra addirittura sollevata mentre lo dice.
"Che bello" dico con un sorriso anche se onestamente non me ne frega molto visto che io di tutta la storia ho vissuto la parte più corta, anche se quella più caotica.

"E Eunbi e Hongjoong? Si sono fatti vedere?"
"Sì. Stamattina si sono presentati con un cestino enorme pieno di cioccolato per chiedere scusa. A quanto pare hanno cercato di dividere Eunha e Yunho. Non ho chiesto i dettagli"
"Hmm, okay. Buona giornata Yewon"
"Anche a te. Ci vediamo a pranzo"

L'ascensore si chiude e io mi dirigo verso l'ufficio. Quando entro Jongho e Eunbi sono nel bel mezzo di una conversazione movimentata. La ragazza ha i capelli legati in una coda disordinata e non è truccata ma sembra comunque in forma. Jongho ha le orecchie rosse per chissà quale motivo e gesticola mentre parla.

"Dillo che te la sei fatta con Hongjoong"
"Non è vero!"
"Non dire scemenze. Lo vedo dal tuo sguardo"
"Allora hai gli occhi di un canguro, idiota"
"Ciao ragazzi" mi faccio notare timidamente e mi siedo al mio posto.
"Ciao San" dicono all'unisono per poi tornare a litigare.

"Non sono mica scemo Eunbi. Hai Passato il weekend con lui, lo so benissimo"
"E allora? Non posso dormire da un amico? Guarda che Eunha mi ha buttato fuori di casa senza tregua"
"Da un amico, eh? Certo certo"
Jongho mi guarda e annuisce energicamente come per richiedere la mia conferma per ciò che ha detto.

"Ehhh..." faccio io soltanto non sapendo che dire.
Continuano la loro, a parer mio, inutile discussione per un quarto completo finché non si apre la porta e Mingi fa il suo ingresso.

"Ah Mingi, bene che sei qui!" esclama Jongho a salta dalla sua sedia per afferrare il rosso per un braccio e trascinarlo verso la scrivania di Eunbi.
"Vero che lei e Hongjoong hanno qualcosa?"

"Sì" dice Mingi notevolmente confuso.
"Un cestino pieno di cioccolato del quale però Eunha mi ha lasciato prendere solo un pezzo. Cattiva ragazza, la ho pregato pure sulle ginocchia di darmene ancora"

Jongho lo guarda a bocca aperta, Eunbi alza gli occhi al cielo, Mingi mette un broncio e io scoppio a ridere tappandomi la bocca.
"Sei serio?!"
Jongho tira uno schiaffo in testa a Mingi.
"Mi serve il tuo supporto, non le tue minchiate. Anzi, Minghiate"

"Oh, guarda che così mi offendi"
"Certo, chi ci crede"
Vanno avanti così per un tempo che mi appare un eternità finché Eunbi non si intromette e scaccia Mingi dall'ufficio.
"Jongho lavora" gli ordina severa e lo fulmina. Lui fa finta di spaventarsi.

"Solo se..."
"Non ammetto un bel niente!"
"Mi leggi nel pensiero"
Sospiro e tiro fuori le cuffie dalla borsa. Voglio davvero bene a quei due, ma non riesco a lavorare così.

 Voglio davvero bene a quei due, ma non riesco a lavorare così

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