Primo appuntamento

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Angolo Autrice:
Sono qui, scusate per il ritardo ma sto scrivendo un nuovo libro e spero di riuscire a pubblicarlo entro fine anno! Ma sono qui, vi voglio ricordare che il mio primo romanzo Love is not a game é disponibile in cartaceo e in formato Kindle, potete ordinarlo sia su Amazon che in libreria, per adesso la Mondadori non lo può ordinare 😭 per tenervi aggiornati c'è la pagina Instagram: le_storie_di_robstenina97

Era una settimana che "stavo" insieme ad Oliver, non avevamo ufficializzato un bel niente ma ogni notte dormivamo insieme e stavamo quasi sempre insieme e stavo da Dio.
Quando ero con lui non volevo essere altrove.
Era come se fossi fidanzata anche se non lo ero, avevo paura a chiedergli qualche cosa sul nostro rapporto, non volevo perdere ciò che c'era tra di noi, non volevo perdere lui.
Avevamo chimica, molta chimica.
Con Oliver mi sentivo come se fossi invincibile e come se avessi potuto fare quasi a cosa.
Mi sentivo come se lo conoscessi da sempre.

Erano le sei del mattino e stavo studiando per l'esame, Oliver invece stava dormendo sul mio letto e avrei voluto molto essere con lui.
Avevo passato con lui sette giorni stupendi.
Avevo scoperto un Oliver diverso.
Dolce.
Premuroso.
Simpatico.
Era un ragazzo molto coccoloso, mi riempiva di coccole e bacini tutto il giorno ed ero molto ma molto felice con lui.
Mi girai dato che sentii il letto cigolare, Oliver si era alzato e stava venendo verso di me.
"Buongiorno passerotto" sentii le sue labbra posarsi su una mia guancia, così sorrisi.
"Penso che sia l'ora che tu venga a letto"
"Hm mi piacerebbe ma devo finire questa ricerca" risposi alzando le spalle, posò le mani sulle mie spalle massaggiandomele piano.
"Layla, sono le otto del mattino, non hai dormito per tutta la notte e penso che sia l'ora che tu venga a letto" sussurrò sul mio collo.
"Lo so, ma ..." non mi fece finire di parlare, posò le labbra sulle mie, infilai una mano tra i suoi capelli baciandolo con foga.
Avevo voglia di baciarlo, senza mai fermarmi.
Mi fece alzare e mi strinse a se con le sue braccia muscolose e mi fece sbattere alla scrivania, il bacio era così intenso che strinsi le gambe per l'eccitazione.
"Ti bacerei per ore" ammisi guardandolo, lui sorrise mordicchiandosi il labbro inferiore.
"Anche io, ma..." corse verso il letto con me in braccio, scoppiai a ridere aggrappandomi a lui.
Avevo molto sonno ma non volevo dormire.
Volevo solo stare tra le braccia di quel ragazzo perfetto a parlare di ogni cosa.
"Com'è andato lo studio?" Domandò curioso.
"Benissimo ma avrei dovuto ancora continuare perché non ho ancora finito ciò che dovevo fare" risposi gesticolando, mi baciò a stampo.
"Lo studio è finito per ora" esclamò ridendo.
"Per ora" mormorai accoccolandomi a lui, sorrise dolcemente baciandomi la fronte.
"Hai ragione, ho sonno"
"Hm, peccato" rise prendendomi in giro, gli feci la linguaccia e mi accoccolai a lui dandogli dei delicati bacini sul collo.
"Dormi pure" mi disse e così sorrisi annuendo.
Sentii gli occhi appesantirsi e così mi addormentai in pochissimi secondi.

Aprii gli occhi e mi stiracchiai, ma non ero più stretta ad Oliver, lui non c'era nel letto e il pensiero che se ne fosse andato via da un'altra ragazza si impossessò della mia mente e così mi alzai velocemente dal letto.
Guardai l'ora sul mio orologio e vidi che erano le 15:00, ero sicura che fosse uscito.
Uscii dalla mia stanza, Oliver era seduto sul divano e stava guardando la partita.
"Bentornata nel mondo dei vivi" mi salutò sorridendo, lo guardai con un broncio adorabile che avrebbe fatto intenerire tutti.
"Non eri nel letto..." si alzò dal divano venendomi davanti, posò le mani sulle mie spalle e rispose facendomi l'occhiolino:
"Ero andato a farmi una doccia e poi ti ho preparato il pranzo e stavo aspettando che tu ti alzassi per pranzare. Non volevo disturbarti"
"Non sei uscito?" Chiesi confusa, lui scosse la testa e poi sorrise strafottente.
"Ti mancava la mia compagnia nel letto?
"Mi mancava di più il tuo calore" lo presi in giro e scoppiammo a ridere.
Posai velocemente le labbra sulle sue.
"Potevi svegliarmi" ammisi, lui scosse la testa posando una mano tra i miei capelli.
"Volevo che tu riposassi e quindi ho preferito non svegliarti dato che sembravi Hulk mentre dormivi" scoppiai a ridere spingendolo, lui rise stringendomi in un abbraccio stupendo.
"Senti chi parla! Tu russi mentre dormi!"
"Hulk! Spacca tutto!" Mi prese in giro baciandomi a stampo, lo spinsi divertita.
"Indovina un po' cosa ti ho preparato"
"Hm non saprei" mormorai posando le labbra sulle sue, mi piaceva così tanto baciarlo.
Aveva delle labbra delicate, morbide e sensuali, erano un orgasmo vivente.
Mi strinse forte a se baciandomi con foga, mugolai stringendogli le braccia.

Andammo in cucina mano nella mano.
Sentivo un profumo meraviglioso ma non sapevo cosa fosse, anche perché non mi stavo per niente concentrando sul pranzo.
"C'è un profumo meraviglioso" ammisi, lui mi sorrise facendomi l'occhiolino e mi strinse il sedere, ansimai posando le mani sul suo petto.
"Lo so, sono un cuoco provetto" si vantò.
"Ti meriti un bacio" lo presi in giro divertita.
Lui sorrise malizioso annuendo.
"Ah si? Dove?"
"Sulla guancia" posai le mie labbra sulla sua guancia destra e lui sorrise facendomi perdere la testa da quanto fosse bellissimo quel suo sorriso e mi fece accomodare, mi diede un bacio sulla fronte e poi se ne andò verso i fornelli.

Aveva preparato del pesce con le patate nel forno e aveva un sapore così buono.
Mangiammo in silenzio, guardandoci il cibo e la compagnia perfetta, c'era chimica tra noi.
Non ero in imbarazzo con lui.
"Passerotto, ti va di uscire con me stasera?"
"Mi stai invitando ad un appuntamento?" Chiesi divertita, Oliver bevve un po' di acqua.
"Si, possiamo chiamarlo così" rispose alzando le spalle mordendosi il labbro inferiore, sorrisi posando le labbra sulle sue e annuii.
Il mio cuore stava battendo così veloce che avevo paura che anche lui lo sentisse.
Mi aveva invitata ad un vero e proprio appuntamento, non sapevo cosa volesse dire per lui ma ero molto felice.

Erano le 17:00 e Oliver era uscito con Link per andare a giocare a calcetto, non sapevo cosa fare, ero in ansia e volevo parlare con qualcuno e così chiamai Tracy, sperando di non disturbarla ma lei mi rispose subito salutandomi e così dopo qualche minuto che stavamo parlando le dissi:
"Mi ha invitata a cena fuori"
"E cosa ti blocca?" Mi conosceva troppo bene.
"Niente ... sono solo un po' in ansia"
"Per cosa, Layla?" Chiese divertita, mi sdraiai sul letto guardando il soffitto, alzai le spalle.
"Non stiamo insieme e questo mi blocca"
"Però sembra di sì" annuii sospirando.
"Si, ma solo perché ha dei comportamenti da fidanzato ma se lui non lo volesse essere?"
La sentii sospirare e poi disse qualcosa a qualcuno, aspettai la sua risposta.
"Dovresti chiederglielo"
"Lo so Tracy, ma ho paura" ammisi.
"Di cosa hai paura?" Ci pensai un po' su, era una domanda difficile.
"Di perderlo, mi sembra di essere in paradiso con lui e non voglio per niente al mondo perdere Oliver..." risosi sospirando
"Non so come dirtelo, ma se lui ti piace dovresti davvero fare qualcosa per dirgli che lo vuoi solo per te."
"In che senso?" Domandai confusa.
"So che ieri sera ha scritto a Deborah di vedersi" il mondo mi crollò addosso, tutte le certezze che avevo accumunato in quei giorni mi spiazzarono, non volevo credere alle mie orecchie.
"Layla non so se sia vero, ma parlaci. Non credo a Deborah ma provaci"
"Si, lo farò Tracy. Grazie mille per tutto"

Alle 20:00 Oliver entrò in casa e appena mi vide seduta sul divano con il pigiama, sorrise.
"Ehi, perché non sei pronta?"
"Perché non ho voglia di uscire" volevo parlare.
"Non hai voglia di uscire con me? Stai male?" Era confuso, il sorriso che aveva prima era sparito e non mi interessava un bel niente.
"Passerotto che succede? Pensavo che volessi pure tu uscire con me" sembrava ci fosse rimasto male, ma dovevo capire se fosse serio o meno nei miei confronti e avevo paura che non lo fosse per niente.
Alzai le spalle rispondendo apatica:
"Non mi va, mi sento un po' male"
"Che hai?" Domandò preoccupato avvicinandosi ma io posai le mani sul suo petto e scossi la testa alzandomi dal divano e me ne andai nella mia stanza e chiusi a chiave sospirando, posai la schiena alla porta.
"Layla ma sei seria? Ho preparato tutto per te"
"Tu cosa vuoi essere per me?" Chiesi subito.
"In che senso?"
"Vuoi qualcosa di serio con me o no?" Chiesi passandomi una mano tra i capelli, volevo una risposta, volevo capire se ci tenesse o meno.
"Si, voglio qualcosa di serio con te." I miei occhi si inumidirono e così sorrisi, lui bussò.
"Layla aprimi"
"Perché hai scritto a Deborah?"
"Non le ho scritto." La sua voce era calma.
"Lei sta andando a dire a tutti che invece lo fai" esclamai infastidita, ero molto gelosa, dovevo ammettere che lo volevo solo per me.
"Non crederle, se vuoi la chiamo e da come risponderà capirai se è vero o no" annuii aprendo la porta e così lui lo fece guardandomi negli occhi, il telefono stava squillando.
"Ehi tesoro, finalmente mi hai chiamato" non le aveva scritto, lo avevo capito, ero stata stupida a credere ad un pettegolezzo che aveva detto Deborah a tutte per vantarsi.
"Ciao, perché stai dicendo a tutti che ti ho chiesto di uscire?" Chiese ringhiando, lei cercò di giustificarsi, ma presi il telefono, staccai la chiamata e posai velocemente le labbra sulle sue baciandolo con foga, mi strinse forte.
"Vuoi davvero qualcosa con me?" Domandai, lui rise annuendo e mi prese in braccio.
"Si, certo. Voglio essere il tuo fidanzato"

Restammo a casa, non uscimmo per andare a quell'appuntamento, preferimmo ordinare una pizza guardando netflix per tutta la notte.

Every minute with you is Paradise Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora