Ti chiedo un favore

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Angolo Autrice:
Buonasera! Scusate il ritardo ma sono dietro a scrivere un nuovo libro che devo mandare al mio editore 🙈 ma sono riuscita a scrivere quello che avevo in mente per questo capitolo! Spero che vi piaccia, e con questo vi auguro un buon inizio anno! E vi ricordo che per poter parlare con me o semplicemente rimanere aggiornati c'è il mio Instagram: le_storie_di_robstenina97

Avevo detto indirettamente che amavo Oliver, non riuscivo a capacitarmi che avessi detto quella frase mentre lui era ubriaco fradicio e piangeva tra le mie braccia, mi aveva detto che mi amasse anche lui, di nuovo.
Perché non riusciva a dirmelo mentre era sobrio? Avevo davvero bisogno di sentirmelo dire quando non era fatto e aveva bisogno di me per calmarsi dalla sbronza.
Ero su di giri e stavo camminando per tutto il salotto come un'ossessionata alla quale avevano smesso di prescrivere i farmaci.
Piper mi aveva detto che Oliver lo dicesse a tutte ma in quel momento non le credevo più.
Non era possibile che lui lo avesse detto a tutte.
Dovevo fare chiarezza e mi dispiaceva molto che Piper fosse gelosa o ossessionata così tanto da Oliver che voleva per forza che ci lasciassimo e ci stava riuscendo molto bene, perché avevo dubitato del mio fidanzato.
Oliver non era perfetto, su quello non c'erano affatto dubbi, ma ci stava provando con tutto il suo cuore e la sua testa a farmi sentire felice.
Dovevo capacitarmi dal fatto  che la mia migliore amica non fosse felice della relazione.
Sentivo il cervello così stanco, non riuscivo nemmeno più a concentrarmi sullo studio.
Andai velocemente in cucina e presi subito un bicchiere di acqua per calmarmi, sentivo il fiato in gola e sentivo come se qualcuno mi stesse cercando di ammazzarmi stringendomi la gola.
Stavo per avere un attacco di panico, non mi succedeva da anni e avevo paura, molta paura.
In un secondo bevvi l'acqua e poi qualcuno mi strinse forte da dietro baciandomi il collo.
"Ehi tesoro, che succede? Stai respirando a fatica" chiede preoccupato, strinsi le sue mani.
Non riuscivo nemmeno a parlare, non potevo veramente avere un attacco di panico.
Oliver mi diede dei bacini sulla guancia, mi accarezzò le mani e così cercai di calmarmi.
"Stai avendo un attacco di panico, Layla. Li ho anche io qualche volta" mi disse facendomi girare tra le sue braccia guardandomi.
Non sapevo che soffrisse di attacchi di panico.
"So ciò che stai sentendo tesoro, concentrati solo sulla mia voce senza smettere di farlo" annuii stringendo forte le sue braccia forte.
Mi parlava e non volevo che smettesse, avevo paura di quello che stava per succedere.
Non ero mai stata sola quando avevo un attacco di panico, mi accarezzava le guance e mi parlava piano piano facendomi concentrare solo sulla sua voce meravigliosa.
"Respira con me" annuii e cercai di respirare piano piano e quando mi calmai un pochino, posai velocemente le labbra sulle sue guardandolo negli occhi profondamente.
"Gra-zie Oliver" mormorai stringendolo forte in un abbraccio e lui mi diede un bacio sulla fronte con una dolcezza unica, mi cullò.
"Stai tranquilla piccola, ci sono io con te" annuii mordendomi il labbro inferiore, avevo avuto molta ma molta paura di morire.
"Non credevo che tu avessi degli attacchi di panico... non me lo hai mai detto..." mormorai, lui mi guardò negli occhi profondamente e mi diede un bacio sulle labbra facendo un piccolo e tenero sorriso, mi disse:
"Mi succede qualche volta, ne soffro da sempre e quando sono nervoso, mi capita. Tu invece perché non me lo hai mai detto?"
"L'ultimo che ho avuto è stato quando avevo solo quindici anni, da lì in poi non ne ho più avuti perché ho sempre avuto sotto controllo tutto nella mia vita" ammisi posando la fronte contro la sua, si morse il labbro inferiore.
"Cosa ti ha scatenato tutto questo attacco?"
Non volevo che si preoccupasse per me, di nuovo e non volevo nemmeno che se la prendesse con Piper dato che era stata lei l'artefice di tutto il mio malessere in quei giorni e così alzai le spalle girandomi e bevvi un sorso di acqua mentre Oliver mi strinse da dietro.
"Ci sono io con te e non me ne vado, per qualsiasi cosa io non me ne andrò mai" annuii.
"Nemmeno io me ne andrò mai, mai" ammisi.
Mi diede un bacio sulla guancia e poi si scusò perché doveva andare a studiare un pochino.

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