Greta camminava avanti e indietro nel bagno con il telefono in mano "Quindi non risponde?"
"No, non risponde. Stupido francese del cazzo, odio i francesi." Lorenzo, dall'altra parte del telefono, aveva come suo solito la voce di qualcuno che vuole far esplodere il mondo intero.
"Va bene, va bene. Razzismo a parte te lo dico, Iris inizia a voler tornare a casa, non so quanto potrò trattenerla."
"Oh fantastico. E quell'idiota mangiaformaggio drogato non arriva. Perché fare una sorpresa alla sua fidanzata e farla in modo decente, del resto? Ripetimi, perché abbiamo avuto quest'idea del cazzo? Perché non potevamo farle una festa senza fidanzati e... aspetta, suonano al campanello. Se non è quell'idiota con la erre strana faccio esplodere chiunque stia dietro la porta, e poi quell'idiota con la erre strana mangiabaguette bonjour bonsoir je detéste questa lingua de la merde...- qualche secondo di silenzio sostituì le imprecazioni non proprio francesi e non proprio italiane di Lorenzo, mentre Greta rimaneva in ascolto - E' lui, grazie a qualsiasi creatura crudele abiti il cielo, è lui."
"Allora noi saremo lì in quindici minuti, anche meno."
Organizzare una festa a sorpresa per il compleanno di Iris era stata un'impresa a dir poco. Alla fine, però, Greta era riuscita a portare Iris fuori per il pomeriggio mentre da Lorenzo lui, Rufus Giulio e Tommaso si occupavano dei preparativi. La parte più faticosa era stata, probabilmente, riuscire a contattare Eric per farlo venire, a sorpresa, al compleanno della sua fidanzata.
Del resto era da tanto che i due non si vedevano, e Greta era sicura che il tutto le avrebbe fatto piacere.
La ragazza uscì dal bagno del bar, trovando la sua migliore amica seduta al banco, una tazza di caffè ormai finito abbandonata sul tavolino. Le fece un cenno ed entrambe uscirono in quella già buia sera di Ottobre.
Iris infilò le mani nel parka verde militare, sospirando e sbuffando "Che freddo, dannazione."
"Guarda il lato positivo, presto saremo a casa e al calduccio."
"Oh sì, insieme a mister nevrosi isterica." Iris sbuffò e il suo fiato si condensò in una nuvoletta bianca.
Camminarono fino a casa di Lorenzo accennando a sprazzi di conversazione, ma sembravano avere troppo freddo anche per aprire bocca. Quella sì che sembrava una notte fredda, nonostante l'autunno fosse solo all'inizio. Iris tirò fuori la sua copia delle chiavi e aprì la porta dell'appartamento, completamente al buio.
"Strano - disse Iris, accendendo la luce - Fre, sei in casa?"
"Beh, la casa era al buio, dubito che lui sia dentro, sai?" disse Greta, mentre mentalmente si complimentava da sola per le proprie eccellenti capacità attoriali.
"Ma non ha chiuso a doppia mandata, non è da lui."
"Whatever, io metterei a bollire dell'acqua, sto morendo di fame."
"Devi smetterla di tirare fuori parole in inglese. Non le conosco, io. Comunque sì, pasta."
Iris non arrivò fino alla cucina. Non appena ebbe acceso la luce della sala si vide saltare davanti un simpatico gruppo di disadattati con addosso piccoli cappellini cilindrici occupati a dire "Auguri!"
Tra di loro c'era Eric, un armadio dai capelli neri e la pelle quasi grigiastra dal sorriso storto.
Iris rimase ferma per un attimo, Greta era dietro di lei quindi non poteva vederla in volto, ma Tommaso aveva una mano occupata dal cellulare, quindi immaginò che l'avrebbe visto in video.
Poi, abbastanza sorprendentemente, Iris si voltò verso di lei e la abbracciò con forza. Greta accolse il suo abbraccio, mentre la ragazza sussurrava qualche parola praticamente incomprensibile. Poi si separò da lei, si asciugò un occhio con un dito "Io non sto piangendo, comunque."
Aveva un bel sorriso dipinto sul volto e gli occhi lucidi. Corse a ringraziare tutti gli altri, e persino Lorenzo sembrò non odiare troppo quella stretta. Diede un bacio sulla guancia di Giulio e Tommaso, soffocò Rufus tra le braccia e diede, infine, un bacio a quell'alta figura corvina che era Eric.
Scoperta delle scoperte per Iris, la cena era già pronta e attendeva solo di essere impiattata. Greta, Tommaso e Giulio si erano occupati di cucinare tutti i suoi piatti preferiti, passando dalla pasta al ragù, al pollo con sugo di funghi fino al dolce.
Quella del dolce era stata una faccenda interessante perché si dava il caso che il dolce preferito di Iris fossero i cannoli, quindi ovviamente Greta aveva chiesto aiuto ai due siculi che aveva a disposizione.
"Uh, io la vedo difficile - aveva detto Tommaso - Certo, mamma probabilmente saprebbe farli, ma io no."
Giulio invece si era rimboccato le maniche e si era, coraggiosamente, messo a capo di quella piccola (ma neanche troppo) impresa. Il tutto si era fatto strano sin dall'inizio, con Tommaso occupato a impastare, emozionatissimo, quella che sarebbe stata la cialda con le mani. Il panico era arrivato quando si erano resi conto di non avere nulla per stirare la pasta e Tommaso aveva chiamato la madre alla ricerca di una risposta. Il resto degli strumenti necessari era stato rubato a Lorenzo che grazie a Dio aveva una cucina fornita di praticamente qualsiasi cosa possibile e immaginabile. Qualcuno era quasi morto nel processo di frittura e chissà come un uovo era finito sul soffitto.
Ma il risultato effettivamente era stato... decente. Per citare Giulio "Probabilmente i miei antenati si stanno rivoltando nella tomba, ma finché cucino per gente del nord la differenza non la nota nessuno, ok?".
Quindi niente torta, solo un'infinità di cannoli. Per tutta la sera Iris parve allegra ed entusiasta, di fianco al suo silenzioso fidanzato. Greta cercò di parlargli un poco ma non sembrava uno di molte parole. Capì solo che era più grande di Iris di qualche anno, che lavorava come commesso e che sì, aveva una stupida erre da francese.
Iris si tolse la felpa e si sfregò le mani prima di aprire i regali, mentre Tommaso e Giulio discutevano ancora sul risultato dei cannoli. Sul braccio ora scoperto di Iris c'era un tatuaggio dal design stilizzato, raffigurante un uomo intento a venire rapito da un disco volante.
"Sai, non credo di aver mai capito il significato di quello - disse Greta, indicando proprio il tatuaggio - Anche se ormai ce l'hai da un bel po'."
Eric rise "Oh non è che ci sia proprio un senso. Diciamo che era stata una strana serata, no Iris?"
"Oh, eh, certo - rispose Iris - Era come al solito..."
"Sapete - insistette Eric - cannoni su cannoni, siamo capitati in uno studio di tatuaggi..."
Iris sembrava improvvisamente un po' tesa. Il suo sguardo incontrò quello di Lorenzo, che prontamente disse, con un sorriso gelido "Bello vedere che avete tante cose in comune."
Iris scrollò la testa e prese il primo pacchetto impacchettato in una certa lucida color oro. No, non era proprio un pacchetto. Più che altro si trattava di un enorme rettangolo.
"Quello è mio e di Rufus." disse Greta, sorridendo. Sapeva già che le sarebbe piaciuto.
Infatti Iris aprì l'incarto e si allungò subito ad abbracciarla, baciandole una tempia. Le luccicavano di nuovo gli occhi mentre mostrava a tutti il regalo. Era un quadro, il teschio con sigaretta accesa di Van Gogh. Iris adorava Van Gogh e adorava tanti dei suoi quadri un poco più misconosciuti.
Eric prese in mano il quadro e aggrottò le sopracciglia. Sussurrò all'orecchio della sua ragazza e il viso di Iris si fece un poco più grigio.
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Sunflowers
Teen FictionIl Girasole simboleggia l'allegria, la solarità e la vivacità. Regalare quindi un fiore di Girasole equivale a rimarcare il carattere gioioso e allegro. Carattere con cui, la persona che lo riceve, affronta la vita. Un altro significato del Girasole...