Capitolo 21.

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La velocità con cui vennero verso di me fu paragonabile a quella di un ghepardo. Non erano umane, non erano due razzi micidiali,e allora che cosa erano? Riposta, per chi non lo sapesse:figlie di Litro.  Le aveva create  con il suo stesso sangue, ed erano invincibili. Veloci,precise,non sbagliavano niente. Tutto ciò che facevano era giusto. Niente di sbagliato. Solo che erano terribilmente odiose...beh, tale padre tali figlie,no?

Feci appena in tempo spostarmi che erano già pronte a scaraventarmi addosso una palla infuocata. Continuavano a lanciarmi di tutto, ma io non avevo armi per difendermi, tranne i miei poteri. Già.  Ma ero troppo arrugginita per usarli. Io e Emma avevamo fatto tanto allenamento,ma non  ricordavo molto delle nostre poche lezioni.

Ad un tratto,dopo ripetuti attacchi,sentii come una potenza in me. Sorrisi. I miei poteri si erano svegliati. Mi guardai le braccia meravigliata. Mi sentivo forte,capace di abbattere qualsiasi cosa o persona.

Alzai lo sguardo verso di loro.  Le guardai negli occhi e si piegarono in due dal dolore. Ecco che cosa potevo fare io. La regina. In quello stesso momento,avrei potuto ucciderle con un solo battito di ciglia,ma ebbi pietà di loro.

-Ma come ha fatto?-chiese Candace a quell'altra,alzandosi. 

-Io...non lo so-mormorò Cara.  Era visibilmente scossa. "Bene" pensai.

-Bene, Allora scopriamolo.-disse Candace.

Cominciò lei per prima,facendo fluttuare sopra la sua testa una pietra per poi mandarla verso di me. Alzai la mano e la pietra si frantumò. Dopodiché fu il mio turno e scatenai una tempesta di sabbia contro di loro. Caddero immediatamente per poi rialzarsi e scatenare l'inferno.

Mi guardavano con disprezzo e sapevo che il prossimo,sarebbe statol'attacco decisivo. Non ero poi così forte. Avevo  bisogno di aiuto, ma nessuno sapeva che ero lì. Ero in minoranza,e loro,essendo in due potevano tranquillamente farmi fuori. Candace e Cara,insieme,erano circa al mio livello,forse anche di  più.

Chiusi gli occhi e strinsi forte i pugni. Stavo pregando,pregando di non morire così giovane e di vivere la mia vita. Sentivo le due ragazze ridere e preparare l'attacco decisivo. Un miracolo,ecco che cosa doveva succedere.

Aprii gli occhi e mi preparai ad attaccare.  Ad un tratto il cielo diventò viola e mi sentii molto più debole. Cominciai a tossire e a sentirmi mancare il respiro.

-Sapevo che non avresti resistito-mi schernì Candace -sei troppo debole.- A quelle parole mi accasciai a terra sfinita. La gola era come se si fosse chiusa,e l'aria non passava.

Non riuscivo ad emettere un suono o a respirare. Era la fine. Sentivo la paura farsi strada dentro di me e spazzare via tutti i bei ricordi che custodivo dentro di me.

Pensai per un'ultima volta al suo sorriso,alle poche parole che eravamo riusciti a scambiarci.  Ai pochi baci che eravamo riusciti a scambiarci,ma che erano significati tanto per me.

Sorrisi a quei pensieri.

Poi,ad un tratto,lo vidi. Stava correndo verso Cara e Candace insieme agli altri. Erano tutti cambiati dall'ultima volta in cui li avevo visti.

Emma si voltò verso di me.

Appena i suoi occhi verdi si posarono su di me,cominciarono a salirle le lacrime.  

Chiamando gli altri,corse dall'altra parte del prato, verso di me.

Richiamato dalle urla di Emma,Jason si voltò. Mi guardò con i splendidi occhi azzurri e poi scomparve. Scomparvero tutti. Il nero era comparso al loro posto.

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