ClaricePOV
L'allegro scoppiettare del fuoco nel camino e le pagine di due libri che vengono voltate di tanto in tanto sono gli unici rumori che rompono il tranquillo silenzio creatosi nella stanza; sollevo leggermente lo sguardo da ciò che sto leggendo e mi ritrovo ad osservare il profilo serio e concentrato di Lorenzo. Inclino la testa di lato per poter avere una migliore prospettiva di osservazione e lascio che un tenero sorriso sfugga al mio controllo, sorriso che muore sulle mie labbra nel preciso istante in cui mi rendo conto che quello di Lorenzo non è uno sguardo concentrato, ma uno sguardo turbato.
Abbandono la mia sedia e la mia lettura, dirigendomi in punta di piedi verso mio marito, posandogli le mani sulle spalle non appena lo raggiungo
<<Quali cupi pensieri turbano la tua mente?>>
Solleva il volto e afferra una delle mie mani, baciandone le nocche una ad una
<<Niente di cui ti debba preoccupare, amore.>>
Sospiro piano e poso un bacio sul suo capo <<Non mentire e non dire mai che i tuoi pensieri non mi riguardino; sono tua moglie e in quanto tale è mio dovere, ma soprattutto un mio desiderio, condividere ogni cosa con te. Inclusi i pensieri.>>
<<Non voglio interrompere la quiete di questa sera.>>
Scuoto la testa e gli afferro il viso tra le mie mani <<Non saranno di certo le tue parole a porre fine a questa pace, quanto piuttosto il tuo silenzio ed il tuo malcontento. Parlami, Lorenzo.>>
Rilassa le spalle e si appoggia allo schienale, chiudendo con un tonfo sonoro il volume davanti a sé
<<La fede del popolo e quella di Firenze vacillano pericolosamente da troppo tempo. La tensione con Sisto e la posizione della Chiesa nei confronti della città, stanno generando panico e sconforto .>>
Non posso far altro che concordare con le sue parole: qualche giorno fa due donne mi hanno seguita per un notevole tratto di strada, gettandosi poi improvvisamente ai miei piedi, tirando le mie vesti con forza e disperazione. Le loro parole mi rimbombano ancora prepotentemente nelle orecchie ed i loro occhi pieni di rabbia e di terrore sono perfettamente scolpiti nella mia mente.
Per quanto mi dolga dover confermare le sue tristi e crude parole, scelgo di dire la verità e di affrontare questa spinosa questione piuttosto che raccontare una menzogna solo per donargli un minimo di conforto.
<<Quello che dici corrisponde al vero. Io stessa sono stata testimone di una forte reazione.>>
Lorenzo sussulta, afferrandomi entrambe le mani
<<Di quale reazione parli? Ti hanno impaurita? Fatto del male?>>
Scuoto il capo e stringo con forza le sue mani
<<No, non mi è stato fatto nulla; ma quanto accaduto mi ha fatto riflettere fortemente.>>
<<Racconta. Cosa è accaduto?>>
<<Due donne si sono gettate ai miei piedi, si sono aggrappate ai lembi del mio abito e mi hanno implorat adi aiutarle, di pregare per la loro anima e per la città di Firenze.>>
Mi interrompo, intenzionata a non rivelare l'accaduto in tutte le sue parti; ho tutta l'intenzione di tenere una parte per me, la parte in cui hanno incolpato Lorenzo e lo hanno definito un avaro tiranno e un egoista.
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I Medici - Un gelido inverno
Fanfiction"Quando Clarice gli volta le spalle e si allontana, Lorenzo sente un freddo prepotente invaderlo nel profondo, sente chiaramente quel freddo diventare un gelo tale da togliergli il respiro e penetrargli nelle ossa, nel cuore e nell'anima. Clarice co...