Verità svelate

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Clarice POV

<<Esattamente... quello cosa sarebbe?>>

<<Un abito.>>

La smorfia di disgusto che arriccia le labbra di Giuliano mi fa pensare che non abbia scelto correttamente cosa indossare questa sera.

<<E tu hai il coraggio di chiamarlo abito?>>

Osservo il mio abito di velluto verde scuro, facendo una giravolta su me stessa per avere una visione completa

<<Cosa c'è che non va?>>

Cerco di trattenere una risata quando Giuliano si sbatte una mano sulla faccia per la disperazione

<<Dunque... da dove iniziare?>> incrocia le braccia al petto, inclinando la testa di lato <<Il colore, il tessuto, la forma..tutto. Cambiati subito. Mi rifiuto di farti da cavaliere se decidi di indossare quel coso alla cena di stasera.>>

Sospiro affranta e mi mordo l'interno della guancia per non scoppiare in lacrime davanti a mio cognato: questa è l'ennesima prova che non sono adatta per la città di Firenze e che non potrò mai essere abbastanza per Lorenzo; se non sono nemmeno in grado di scegliere un vestito per il banchetto di questa sera, come posso pretendere di appianare le divergenze con mio marito e di avere un matrimonio felice?

<<Ti prego, no. Non fare così.>> Sollevo lo sguardo per incontrare quello severo di Giuliano <<Non fare lo sguardo da cucciolo smarrito e ti prego, non piangere perché non so come si consola una donna in lacrime.>>

Faccio un respiro profondo

<<Non ne combino una giusta.>>

Mi lascio cadere a peso morto sul letto, mentre Giuliano inizia a cercare nella panca addossata alla parete

<<Questo! Questo è assolutamente perfetto!>>

Mi sollevo sui gomiti per poter osservare l'abito prescelto e mi sorprendo a fissare uno dei miei abiti preferiti, dal delicato color pastello e dalle forme sofisticate ed eleganti

<<Non posso indossarlo: non è di stile fiorentino.>>

Giuliano mi guarda con un sopracciglio alzato

<<E allora? Non ti è stato imposto nulla.>>

<<Vorrei solo adattarmi al meglio ed essere come le altre donne di Firenze.>>

Alza gli occhi al cielo e mi lancia l'abito addosso

<<Mettilo.>>

<<Ma...>>

<<Niente ma. Mettilo Clarice.>>

Annuisco e mi alzo

<<Dovresti uscire...>>

Mi osserva per un istante

<<Devo proprio?>>

Rido divertita, non credendo a quello che stanno sentendo le mie orecchie

<<Sì, devi. Và, aspettami qui fuori.>>

Prima di sparire e chiudere la porta, la sua testa sbuca con aria minacciosa

<<Sciogli i capelli.>>

Dopo aver dato ascolto ai consigli di Giuliano, sono finalmente pronta e mi ritrovo a dargli ragione: mi sento così bene e così a mio agio in questo abito e con questo colore.

I Medici - Un gelido invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora