Clarice POV
Ho paura e sono circondata dal buio più totale; sto correndo nel disperato tentativo di raggiungere qualcosa o qualcuno, ma ogni volta che sono ad un passo dalla mia meta, mi ritrovo a cadere violentemente a terra e perdere di vista il mio obiettivo, ogni volta sanguino più copiosamente, ma non mi arrendo e non mi fermo.
In tutta quella confusione, finalmente appare una figura familiare, quella di Lorenzo; lo chiamo e cerco di avvicinarmi, nel vano tentativo di raggiungerlo, ma lui è sempre più lontano e diventa impossibile raggiungerlo.
<<Lorenzo, aspetta! Lorenzo, fermati, Lorenzo!>>
Resto nuovamente da sola e cado in ginocchio a terra, colta da una terribile sensazione di vuoto e abbandono; esterno tutta la mia frustrazione e la mia disperazione con l'urlo più acuto e agghiacciante che sono in grado di liberare dalla mia gola.
Mi risveglio sussultando violentemente, con il cuore in gola e madida di sudore; mi tocco il viso con le mani tremanti e mi rendo conto che quanto appena accaduto è stato il frutto di un terribile incubo.
<<Shh, va tutto bene. Sei sveglia ora.>> La voce di Lorenzo giunge confusa e lontana alle mie orecchie ancora addormentate e rese sorde dalle mie stesse urla. Non riesco a voltarmi verso quel suono: il mio corpo sembra essersi paralizzato e non risponde agli impulsi che il mio cervello cerca di trasmettere
<<Sei sveglia ora, è tutto finito. Sono qui>> Posa una mano sulla mia schiena, badando con attenzione a non farmi sentire troppo il suo tocco e quel contatto non richiesto.
<<Non.. non riesco a respirare.>> riesco a mormorare solo queste parole, prima di scostare con decisione le coperte e di precipitarmi ancora sconvolta sulla balconata, in cerca di aria per poter respirare e alleviare questa sensazione di peso che mi opprime il petto; afferro con forza il muro di pietra, facendo dei profondi respiri, ma nemmeno questo sembra essere d'aiuto.
Sento un tessuto pesante posarsi sulle mie spalle rigide e la mano di Lorenzo che mi accarezza premurosamente la schiena
<<Respira, ti prego. Mi stai spaventando. Clarice, va tutto bene, sei sveglia e io sono qui; era solo un brutto sogno.>>
Lo sento farsi più vicino e nonostante quello che stiamo passando, non riesco proprio a rifiutare i suoi gesti premurosi e le sue parole rassicuranti; ho bisogno di lui adesso.
Cerco di fare un altro profondo respiro, ma come risultato ottengo un suono strozzato e ben presto un conato mi coglie impreparata.
<<Appoggiati a me, ci penso io. Lasciati andare.>>
Lascio la presa sulla pietra e mi sento cadere verso il basso, ma subito le braccia forti di Lorenzo mi afferrano e fanno in modo che il mio corpo si adagi delicatamente sul pavimento; lascio che un sospiro di sollievo sfugga dalle mie labbra non appena le mie membra accaldate e tremanti toccano quella superficie così fredda e i miei polmoni sembrano tornare a funzionare non appena la mia testa si posa sulle ginocchia sollevate di Lorenzo. Mi è difficile capire cosa mi stia succedendo, ma in questo momento, tra le sue braccia, mi sento al sicuro e sento che tutto andrà per il meglio.
<<Solo qualche minuto, per regolare la tua temperatura corporea.. poi ti riporto dentro o rischi di prendere un malanno e nelle tue condizioni è doveroso evitare che ciò accada.>>
È davvero qui, con me.
Le sue braccia ora mi cullano dolcemente e la sua fronte è posata sulla mia nuca, mentre le sue labbra liberano dolci parole di conforto
<<Va tutto bene, respira con me, al mio stesso ritmo. Sono qui, Clarice... non ti ho abbandonata.>>
Sollevo il capo ed incontro i suoi occhi spaventati e confusi; porto una mano sul suo petto e mi concentro sul ritmo del suo respiro, cercando di imitarlo con l'aiuto del movimento del suo petto.
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I Medici - Un gelido inverno
Фанфик"Quando Clarice gli volta le spalle e si allontana, Lorenzo sente un freddo prepotente invaderlo nel profondo, sente chiaramente quel freddo diventare un gelo tale da togliergli il respiro e penetrargli nelle ossa, nel cuore e nell'anima. Clarice co...