Avvolta dall'oscurità

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Clarice POV

Un debole cinguettio mi conduce verso il risveglio del corpo e dei sensi.

Sono completamente sola, le corde sono ben strette attorno ai miei polsi e se ne sono aggiunte altre alle caviglie; vorrei urlare tutta la mia frustrazione e la mia disperazione, ma il panno che ancora mi costringe al silenzio me lo impedisce.

Il mio primo pensiero corre inevitabilmente a Lorenzo e alla sua indole particolarmente combattiva che ha sviluppato negli ultimi anni: la congiura lo ha profondamente trasformato, cancellando senza alcuna pietà il giovane uomo amante delle poesia, delle parole e della pace; una volta riuscito a rialzarsi da quella tragedia, un uomo pieno di timori, freddo, distante e pieno di oscurità aveva preso il suo posto.

Con il tempo, con molta pazienza e l'amore dei suoi cari, una piccola luce è tornata a splendere e con essa la speranza di riavere il Lorenzo di un tempo.

A volte però l'amore non basta e non può compiere miracoli: mi illudo di riuscire ad allontanare i suoi demoni e quell'oscurità opprimente che ormai lo segue ovunque, ma la verità è che il Lorenzo che ho sposato è perduto per sempre poiché e stato annientato senza alcuna pietà. Eppure, nonostante tutto, mi ritrovo ad amarlo e a sentirmi sempre più legata a lui ogni giorno di più.

Abbiamo affrontato periodi e situazioni difficili che hanno messo a dura prova il nostro matrimonio e che hanno rischiato più volte di distruggere il nostro legame; a volte il dolore che ho provato a causa delle sue azioni e delle sue parole era così forte da uccidermi lentamente ogni volta.

Abbiamo avuto delle forti liti, culminate con parole forti e toni di voce totalmente inadeguati, perché guidati dalla rabbia, dal risentimento, dal dolore e dalla paura.

Ci siamo allontanati e riavvicinati svariate volte, ci siamo persi e ritrovati altrettante volte; abbiamo più volte superato il limite e siamo più volte giunti ad un drastico punto di rottura.

Dopo aver perso il bambino, credevo che nulla avrebbe più potuto rimettere insieme i pezzi e salvare il nostro legame; avevo dato per scontato che quanto costruito in tutti quegli anni sarebbe crollato miseramente, lasciando solo macerie e distruzione.

Poi qualcosa è cambiato per entrambi: Milano è stato un nuovo punto di partenza, una nuova possibilità, una nuova speranza e da quel momento ci stiamo impegnando ad aprirci completamente l'uno con l'altra, a compiere un gesto amorevole al giorno, a riscoprire noi stessi, il nostro rapporto e cosa ha dato inizio all'amore nato tra di noi.

Ed è proprio per l'immenso amore che provo per lui che devo impedire ad ogni costo che venga attirato qui; devo salvarlo e l'unico modo per farlo è scappare.

Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa possa essere utile al mio scopo, ma proprio quando un'idea totalmente folle ma non impossibile inizia a farsi chiara nella mia mente, la porta si apre e non sono più da sola: i miei due rapitori sono tornati e non hanno affatto un volto sereno o amichevole.

Il più giovane si avvicina, inginocchiandosi accanto a me

<<Spero che Vi siate calmata, così posso concedervi un po' di respiro e potrete mangiare.>>

Accenno un piccolo assenso con il capo, attendendo di essere liberata dopo chissà quante ore.

Non appena il panno viene tolto dalla mia bocca e le corde cadono sul pavimento, mi alzo di scatto e mi precipito verso la porta; prima che la mia mano si posi sulla maniglia, il mio braccio viene stretto in una morsa ferrea e mi sento spingere indietro con forza.

<<Vedo che la lezione di ieri sera non vi è affatto bastata. Così danneggiate solo voi stessa.>>

Vengo trascinata in malo modo verso il pagliericcio sul quale giacevo fino a poco fa, ma prima che le corde tornino a stringermi i polsi mi strattono con forza e cerco di trovare una spiegazione convincente per quella mia mossa così avventata e priva di senso logico

I Medici - Un gelido invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora