Il significato di un matrimonio

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Clarice POV

Il tepore del tardo pomeriggio estivo mi scalda delicatamente il viso completamente rilassato e rivolto verso il sole, mentre le mie orecchie ascoltano con immenso piacere i progressi di Maddalena nella lettura ed il mio cuore si riempie di tenerezza quando la voce di Giulio si sovrappone di tanto in tanto con delicatezza e premura alla sua per correggerla o per complimentarsi con lei quando pronuncia parole lunghe o alquanto complesse.

<<Forse avrei potuto mettere dei fiori tra i capelli della mamma, non trovi Giovanni?>>

<<No, è perfetta così.>>

<<Hai ragione, la mamma è bellissima.>>

Sorrido dolcemente e mi volto verso i miei figli per ringraziarli del complimento, quando il rimprovero bonario da parte di Giovanni mi costringe a desistere e tornare nella posizione assunta fino a quel momento.

<<Madre, non ti muovere! Devi stare immobile come una statua o sbaglierò i tratti del tuo viso!>>

Rido piano, ricomponendomi quasi subito

<<Non vorrei ritrovarmi con un naso più pronunciato del dovuto.>>

Cerco di restare seria, ma non appena termino di pronunciare quella frase, provoco una risata generale alla quale mi unisco più che volentieri.



<<Cosa suscita tutta questa ilarità?>>

La voce di Lorenzo giunge in lontananza e prima che riesca a capire la sua posizione, sento le sue labbra posarsi sulla mia tempia ; istintivamente, sebbene continui a mantenere gli occhi chiusi e una totale immobilità, le mie labbra si curvano per donare un sorriso all'uomo accanto a me

<<Non posso muovermi.>> sussurro piano per giustificare un mancato gesto in risposta al suo

<<Non ti preoccupare.>> lo sento sorridere contro la mia pelle <<abbiamo tempo.>>

Sento i suoi passi allontanarsi e lo sento complimentarsi con Giovanni

<<Hai fatto veramente un bellissimo lavoro: il tuo ritratto rende giustizia alla bellezza di tua madre.>>

Quelle parole mi destabilizzano e decido di aprire gli occhi per poter vedere l'espressione di Lorenzo mentre osserva il lavoro di Giovanni, concedendo al mio sguardo di correre fino al suo viso e ciò che i miei occhi colgono, provocano l'accelerare del mio battito cardiaco: le sue dita scorrono sulla tela, studiando con attenzione ogni minimo dettaglio e rallentano il movimento tramutandolo in un tocco lento e delicato verso la parte alta del ritratto, probabilmente quella corrispondente al viso; potrei giurare di vedere un'espressione rapita ed estasiata sul suo volto.

<<Mancano gli ultimi dettagli, padre... devo fare qualche ombreggiatura in questo punto e poi procedere con i colori e... madre! Dovresti essere una statua.>>

<<Credi che sia possibile riprendere domani? Sono seduta qui da troppo tempo e non credo di riuscire a stare ferma ancora per molto.>>

Tutti ridono divertiti, ma ottengo il permesso di Giovanni di potermi alzare.

Finalmente libera, mi affretto a raggiungere mio figlio Piero e gli poso un bacio sulla fronte

<<Perdonami se non sono venuta subito da te, ma tuo fratello non mi ha concesso alternative. Com'è andata la giornata con tuo padre?>>

I Medici - Un gelido invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora