L'uomo nell'ombra

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Clarice POV

Un brusio confuso giunge ai miei sensi ancora assopiti, mentre frammenti di ricordi vari e non collegati tra loro riemergono dall'oblio

<<Qualunque cosa dobbiate fare..non davanti ai miei figli>>

Porto una mano alla nuca e non appena il palmo della mia mano si posa sul punto palpitante, mi ritrovo a sussultare per il dolore che si diffonde in tutto il mio corpo

<<Non può vedere dove la stiamo portando.>>

Quello che sembra essere il capo dei cinque, avanza con qualcosa tra le mani e si avvicina pericolosamente e, prima che possa rendermene conto, un forte dolore si propaga per tutta la testa, mentre le mie gambe cedono e mi ritrovo ad avere un impatto alquanto violento con il terreno.

<<Lorenzo...>>

Sussurro il suo nome, come se stessi tentando di avvisarlo e di proteggerlo allo stesso tempo; poi il mio mondo diventa buio.




Il suo nome rimbomba ininterrottamente nella mia mente confusa e costringe i miei sensi ad attivarsi; sbatto le palpebre diverse volte prima di riuscire ad aprire completamente gli occhi e quando riesco a compiere quell'azione così banale, mi ritrovo in una stanza minuscola e buia, illuminata solo da una piccola apertura alla mia sinistra.

Cerco di muovermi e di cambiare posizione, ma non posso farlo: delle spesse e strette corde mi costringono a tenere le braccia dietro la schiena e a rimanere seduta sul pagliericcio che mi circonda.

<<Vedo che Vi siete finalmente svegliata, Madonna.>>

Dalla penombra della stanza, precisamente dall'angolo più vicino alla porta, compare la figura di un uomo robusto e piuttosto alto che mi rivolge un sorriso cordiale

<<Cosa avete fatto ai miei figli? A mia suocera? A Lorenzo?>>

L'uomo si posiziona proprio di fronte a me, abbassandosi alla mia altezza

<<Vi preoccupate di loro? Non temete che possa accadere qualcosa a Voi?>>

Scuoto la testa, decisa a non tacere e non lasciar cadere quella conversazione

<<So di essere solo un diversivo o un'esca per attirare qui Lorenzo. So che il vero obiettivo è lui.>>

<<E se Vi dicessi che state sbagliando?>>

<<Vi direi che mentite.>>

Il mio interlocutore si mette a ridere e porta una mano verso la mia guancia, ma scosto il viso prontamente e impedisco che le sue dita mi sfiorino

<<Non mi toccate!>> la mia voce è meno alta e minacciosa di quanto vorrei, ma questo basta affinchè i lineamenti dell'uomo di fronte a me si induriscano.

<<Che caratterino! Cercate forse di mostrarvi forte e inattaccabile? Credete che il Vostro cognome di nascita o quello di Vostro marito costituiscano una garanzia? Povera sciocca!>>

Mi afferra il mento tra due dita con forza e continua ad esercitare pressione, fino a quando un lieve gemito di dolore non sfugge al mio controllo

<<Lasciala stare! È preziosa e sai che lui non vuole che le venga torto un capello.>>

Alle sue spalle appare un uomo più giovane, ma ugualmente alto e minaccioso; si avvicina e dopo aver fatto una piccola riverenza nella mia direzione, posa accanto a me del cibo

I Medici - Un gelido invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora