.24. Ultimo Capitolo

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Restiamo fermi a fissare la scena orami passata qualche minuto fa, della macchina che con le sirene attive trasportano via quell'uomo, quell'uomo che alla fine era solo il padre di una persona che mi ha donato tutto il suo affetto, istintivamente mi giro verso di lui. Lo guardo mentre tiene la testa alta e guarda difronte a lui, lo sguardo spento come quello che aveva suo padre poco fa, gli occhi un po' lucidi, le braccia ferme ai lati del corpo e i pugni stretti. Sento il cuore palpitare in un modo strano, perché? Mi sono catapultata su di lui, le mie braccia stanno abbracciando quel suo corpo che può sembrare minuto ma pieno di forza e di momenti vissuti, ricambia il mio abbraccio, e poggia la sua testa sulla mia, sento qualcosa bagnarmi i capelli, non ci metto molto a capire che siano le sue lacrime, ma non mi muovo, faccio finta di non essermene accorta, ma lo strigo più forte tra le mie braccia -so che con questo abbraccio non mi rendo molto utile, ma non so cosa fare e mi fa male vederti così- dico solamente con la testa poggiata sul suo petto. Non dice niente, è silenzioso, gli unici rumori che si sentono sono i rumori delle ruote delle macchine che fanno attrito sulla strada -Ti amo- dice ad un tratto, mi irrigidisco alle sue parole, ma mi rilasso subito dopo e lo abbraccio più forte di quanto già lo stessi abbracciando forte prima. Si sono due parole semplici che alla fine ha dimostrato tanto tempo fa , ma detto a parole fa la differenza ed è molto meglio di quello che può sembrare, i brividi che percorrono il mio corpo li sento solo io e non so se lo stesso è per lui. Ma fatto sta che è da un bel po' che sto riflettendo e suppongo lui aspetti una risposta, ma sto tremando e sudando allo stesso tempo, mi sento anche un pomodoro bello maturo -Ti amo anch'io- dico cercando di non essere frettolosa e di dirlo con tutto l'affetto che provo realmente, sento una strana sensazione allo stomaco.
Fosse successo prima avrei detto datemi un insetticida, ora dico fatele sfogare la mio posto perché sono troppo impegnata a guardarlo.
Non so per quanto tempo siamo rimasti abbracciati ma appena ci siamo staccati ho già sentito la sua mancanza, strano credo - Ora? - dico solamente, i giornalisti sembra se ne siano andati e noi sembriamo gli unici al mondo, ma se osservo attentamente dietro di me ci sono tutti coloro che ci hanno aiutato ad affrontare quell'uomo - yeee ce l'abbiamo fatta  dov'è tuo zio? - chiedo ad Eunwoo. Il piano consisteva nel far togliere davanti l'agenzia che il padre di Eunwoo aveva rubato a suo fratello solo per approfittare dei benefici di essa - starà arrivando, rifaremo l'agenzia al suo legittimo proprietario- dice Eunwoo asciugando le lacrime che aveva versato fino a prima - vi ringrazio ragazzi per aver sopportato le malizie di mio padre davvero, vi ringrazio di essere riusciti a sopportare fino a questo punto e tutti questi anni - dice Eunwoo e prima che finisse, una macchina parcheggia dietro di noi e scende suo zio. Si somigliano moltissimo lui ed Eunwoo, per questo non ci ho messo molto a capirlo, loro si guardano e si scambiano un sorriso - grazie mille ragazzi - dice.
La giornata sembra essere finita quando finalmente torno nel mio piccolo appartamento, ma appena poggio il mio fondo schiena sul letto sento il campanello suonare, apro la porta e mi ritrovo un Eunwoo con un sorriso in faccia, ma sfinito come se avesse fatto una grande corsa per arrivare qui - qual è il problema? - dico preossupata - questo- dice per poi poggiare le sue mani fredde dalle basse temperature di fuori, sulle mie gaunce e avvicina il suo volto al mio facendo incontrare le nostre labbra. Strano gli occhi ma mi rilasso subito dopo, poggio le mie mani dietro la sua nuca arrivando fino ai suoi capelli, mi spingo indietro facendolo entrare, chiedo la porta con le mie spalle e lui mi sbatte sulla porta, poggia una mano al lato del mio volto. Ci stacchiamo con il fiatone, ma con un sorriso ben stampato in volto - non ti avevo dato il bacino della buona notte - dice lui - ah capito - dico facendomi scappare un sorriso - che c'è? - dice lui non capendo - Ti amo- dico, ma con un tono diverso di oggi, lo penso realmente, lo dico scandendo le parole e facendo capire quanto realmente credo in quelle parole. Vedo le sue guance prendere un colorito rosso e il mio sorriso aumento - ora che c'è? - dice lui non capendo ancora - stai arrossendo - dico con un sorriso - ohh cavolo-dice per poi scaraventarsi nuovamente sulle mie labbra - che c'è? - dico appena si stacca - amo il tuo sorriso, quindi ogni volta che sorridi ho una strana sensazione allo stomaco, ma non solo perché amo il tuo sorriso perché - dice abbassando lo sguardo, avvicina il suo volto tanto da sfiorare le mie labbra - Ti amo- dice, accennando un sorriso e facendomi passare i brividi in tutto il corpo, e poi torna a baciare le mie labbra in un modo più appassionato del solito.

NARRAZIONE DA PARTE  DELL'AUTRICE

Madda finalmente rileva il suo volto ai giornalisti e loro la conducono subito alla storia avvenuta con Eunwoo tempo fa, ma loro non si fanno intimorire e rivelano che avevano progettato il fatto di potersi incontrare di nuovo e che il loro amore non era mai finito, che avrebbero lottato insieme oramai senza abbandonarsi, hanno dichiarato anche che tutto ciò è avvenuto grazie all'incontro avvenuto in Italia tempo fa. La famiglia di Madda l'ha raggiunta in Corea in secondo tempo e non avrebbe avuto problemi con i familiari più, sono stati contenti dei traguardi della figlia, ma le hanno imposto di non intromettersi più in atti del genere senza passare prima loro parola.
Lo zio di Eunwoo ha amministrato e continua ad amministrare benissimo l'agenzia, ha programmato che due volte al mese ci fosse una cena per i dipendenti in modo da potersi riunire un po' tutti per divertirsi.
È inutile dire che vissero tutti e contenti perché gli alti e i bassi ci saranno, ma vissero e vivranno una vita come le altre

Un sogno inaspettato (completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora