Per Draco Malfoy non c'era linea più sottile di quella che si frapponeva tra la noia e il dormiveglia. In quel
Alzarsi da quella sedia, sì, e andarsene come se niente fosse. La gioiosa prospettiva fu contemplata in un sospiro celato dall'aria pesante dell'aula mentre, con una prudenza accennata soltanto dalla vaga inclinazione di non attirare su di sé eventuali, seccanti rimproveri, si faceva scivolare lentamente lungo il dorso della sedia in una posa che la McGranitt, se solo lo avesse guardato, avrebbe giudicato maleducata evergognosamente spocchiosa.
Lei era però voltata dall'altra parte, dando le spalle a un intero gruppo di Serpeverde che condivideva appieno il tedio del giovane Malfoy, ignara dei pensieri poco raffinati che dalle loro menti ormai poco reattive sembravano fluttuare nell'aria della stanza rispecchiandosi sui volti scocciati dei ragazzi.
Raggruppati attorno a qualche banco disordinato, dopo soli pochi minuti di lezione teorica di Trasfigurazione la concentrazione aveva cominciato a dirigersi in direzioni ben più apprezzabili; gli allenamenti di Quidditch, gli ultimi pettegolezzi, gli improperi contro la professoressa erano soltanto alcuni dei vari argomenti che i Serpeverde avevano toccato a suon di bisbigli e mormorii spesso smascherati dalle occhiate raggelanti della McGranitt, ed era quindi stata sufficiente una manciata di minuti perché la sua attenzione avesse cominciato a puntarsi regolarmente su di loro rendendogli impossibile conversare. I modi in cui svagarsi si erano così ridotti al minimo necessario; lanciare palline di carta sui Grifondoro, attività molto in voga nelle occasioni in cui non vi era di meglio da fare, era anch'essa stata soppressa da un ammonimento deciso dell'insegnante che aveva decretato, tra la soddisfazione dei Grifondoro e lo scoraggiamento dei Serpeverde, l'allontanamento dalla classe per Goyle e Millicent.
Quest'ultimo drammatico evento, però, era stato contemplato dai Serpeverde in maschere di gelo scioltesi nel giro di pochi minuti; in breve, infatti, erano scivolati tutti nuovamente nella consueta sonnolenza.
Draco inclinò appena la testa, la mano alzatasi a massaggiare distrattamente il collo indolenzito dalla stanchezza. Il corpo protestava la sua lunga permanenza su quella sedia in continui e fastidiosi formicolii che lo inducevano a sbuffare quasi come una ciminiera; era con astio che Draco ricambiava lo sguardo della McGranitt quando questa prendeva a parlare in loro direzione, con intontimento che socchiudeva le palpebre non appena lei si voltava, con desiderio crescente che si ritrovava a lanciare frequenti occhiate all'orologio a muro in fondo alla stanza nella speranza che presto le due ore di lezione volgessero al termine. Ma quelle dannate lancette sembravano muoversi lentamente come i suoi riflessi assopiti e fu con quieta rassegnazione, che Draco riversò la testa all'indietro dallo schienale della sedia soffocando uno sbadiglio in una delle sue smorfie più sprezzanti.
L'aula era scivolata in una penombra che senza dubbio incoraggiava alla distrazione. Le poche pozze di luce presenti, emanate da finestre alte e opache, rischiaravano soltanto le prime file di banchi lasciando tutto il resto alla mercé dei candelieri incessantemente attivi. Chi si ritrovava al di sotto di questi, aveva la netta impressione di appartenere al lato dimenticato della classe ed era perciò indotto a distrarsi in continuazione con dettagli cosìsuperficiali che pochi altri avrebbero potuto considerarli degni di qualsivoglia attenzione. Draco poteva infatti cogliere, alle sue spalle, il fruscio della pergamena che Tiger stava arrotolando e gli sporadici, lievi schiocchi provocati dalla chewing gum di Pansy.
Lui stesso se ne era fatto prestare una proprio prima di entrare a lezione, ma in vista del cipiglio contrariato della McGranitt, non aveva esitato a nasconderla tra i denti smettendo ben presto di pensarci e di avvertirne il sapore agrumato. Adesso che però ne udiva il suono al di là della sua testa, qualcosa dentro di lui lo spinse a ricercarne il gusto e fu senza pensarci troppo, che la sottrasse dal nascondiglio portandola a disposizione del suo palato.
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e poi tutto cambia ...
RandomIn verità Hermione Granger non gli era poi così estranea. Diciamo pure che ultimamente ci aveva scambiato qualche parola. Forse aveva un’idea ben precisa di quanto fosse liscia la sua pelle, e magari avrebbe anche potuto delineare la circonferenza d...