Non sei diversa da Diana

53 5 0
                                    

"Chi segue la giustizia e la misericordia
troverà vita e gloria."

-Proverbi 21:21

Iris si girava e rigirava nel letto. Non riusciva a darsi pace. Non capiva cosa pretendessero i suoi nonni da lei. Non capiva il perché dei loro atteggiamenti. Aveva solo capito di essere stanca di quella situazione. Hexiel aveva ragione, lei non poteva continuare a subire le paure altrui.
Le doleva la testa per il continuo pianto. Stava male per quella situazione. Per una volta in vita sua era felice e sapeva chiaramente cosa voleva. Perché dovevano ostacolarla?
"Perché? Che c'è che non va?" Urlò tra le lacrime. Singhiozzava e il suo petto di alzava e abbassava velocemente. Faceva fatica a respirare.
Sarebbe voluta scappare, andare da Hexiel.
Senza pensarci troppo, si alzò di scattò e aprì l'armadio. Stava cercando un vestito, era decisa ad andarsene.
Nel trambusto, un vecchio libro cadde a terra insieme ad un vestito. Iris si bloccò e lo fissò attentamente.
Era vecchio e impolverato. Il colore marrone scuro era ricoperto di polvere e non era un libro qualsiasi, era un diario. Iris storse lo sguardo. Lei non aveva mai avuto un diario quindi di chi era quello? Di sua nonna forse?
Incuriosita si chinò e lo prese tra le mani. Si recò sulla sua scrivania e lo poggiò.
Con la mano destra tentò di rimuovere la polvere che inalò dalle narici. Starnutì. Poi lo aprì lentamente e si fermò quando lesse il nome della proprietaria: DIANA.
Quel diario apparteneva a sua madre. La sua rabbia si tramutò in tristezza.
Desiderava da sempre conoscere sua madre ma quando ebbe scoperto che era una strega, fu così turbata che non chiese altro. Tanto non le avrebbero risposto ugualmente. Quello era un altro atteggiamento dei suoi nonni che Iris odiava. Perché erano così misteriosi?
Decise di leggerlo, come forma di protesta.
Sfogliò le pagine che erano leggermente sbiadite. Arrivò ad una che era ancora leggibile e iniziò a leggere:
" 1598
Sono così stanca di questa situazione. I miei genitori non sono poi così diversi dagli altri, seguono le leggi della morale umana. Vogliono farmi sposare con un uomo contro la mia volontà. Perché non posso decidere per me?
Sono stanca di subire le loro volontà, voglio essere libera. "
Iris non riuscì a leggere oltre quindi decise di sfogliare le altre pagine.
" 1598
Ho conosciuto un ragazzo. È bellissimo e credo che sia interessato a me. Ne ho parlato ai miei genitori ma mi hanno giudicato come una poco di buono. Per loro devo sposare quell'uomo, mettere su famiglia. Il prete li appoggia, dice che questa è la volontà di Dio. Non mi interessa della volontà di Dio ma della mia."
Un'altra pagina.
" 1598
Ho deciso. Andrò via con l'uomo che amo. Ho deciso di diventare parte di una setta. Lì sono libera di essere me stessa."
Iris chiuse il diario e non lesse più una pagina. Le lacrime rigarono il suo viso. Aveva capito tutto, sua madre si era ribellata alle stesse insistenze che subiva lei.
Decisa si vestì e se ne andò. Decise di passare dalla porta principale.
"Dove stai andando?" Sei in punizione" le urlò John.
Iris strinse i pugni e non rispose. Proseguì verso la sua direzione.
"Iris..." strillò.
"Non sei diversa da Diana" commentò sua nonna. Era delusa.
"No infatti. Avete ragione. Io e mamma non siamo diverse.
Basta con la storia che io sono quella sbagliata, quella diversa, la pecora nera, siete voi che siete tutti uguali con lo stesso difetto" rispose. E poi se ne andò senza essere fermata da nessuno.
Hexiel era preoccupato. Era la prima volta che si preoccupava per qualcun'altro.
Iris era arrivata così all'improvviso nel bel mezzo della mattinata. Era arrabbiata, con i piedi scalzi e rovinati, le camicia da notte strappata e un diario in mano.
Fremeva di rabbia.
"Ci hanno scoperto.... non volevano che ti vedessi...ho trovato un diario...era di mamma e anche lei scappò...erano oppressivi" diceva frasi sconnesse tra di loro ma Hexiel capì quella rivelazione demistificata.
La strinse tra le sue braccia e lei si calmò.
"Va tutto bene, ci sono io" le sussurrò per poi lasciare un bacio tra i capelli rossi.
Iris sorrise e il suo petto riprese a muoversi con il giusto ritmo.
"Starai qui con me, poi ce ne andremo via" disse Hexiel.
"Sempre se ti va".
Iris era un po' titubante. Era arrabbiata sì, ma non poteva lasciare tutto così. Eppure avrebbe dovuto fare una scelta e senza pensarci troppo annuì. L'amore, lei, la felicità e Hexiel al primo posto.
Hexiel ne fu soddisfatto, le consigliò di riposarsi mentre lui sarebbe andato a prendere i suoi vestiti e qualcosa da mangiare.
"Ci avrei scommesso" sbottò Diana. Si alzò dal tavolo e gettò a terra la tazza di tè.
"I miei genitori non cambieranno mai. Lo hanno fatto con me e mi hanno persa e ora lo stanno facendo con lei e la stanno perdendo. Non impareranno mai".
Un uomo rise a quelle farneticazioni.
"Vogliono solo proteggerla" disse con evidenza.
Diana annuì, lo sapeva benissimo.
"Ma non è imponendo leggi che proteggi una persona. La rendi schiava di te e di se stesso" rispose.
L'uomo riprese a ridere. Era tutto così assurdo. Quegli esseri erano strani specialmente per il loro modo di pensare e per i loro rapporti. Avrebbero fatto di tutto per proteggere chi amavano. Per lui e i suoi fratelli non funzionava così. Ognuno doveva badare a se stesso.
"Fortunatamente c'è Hexiel che la condurrà sulla giusta via" aggiunse un altro uomo. Si avvicinò a Diana e lei le sorrise. Era il padre di Iris, quell'uomo di cui parlava sul suo diario.
"Già, i due si stanno anche innamorando. Pazzesco ahahah" riprese a ridere l'altro. Voleva fare il sarcastico ma si sentiva dolore nella sua voce.
"Sei ridicolo Agares, anche tu sei stato innamorato" gli rispose Diana e subito Agares si ammutolì. Non rispose, si alzò e se ne andò.
Nel frattempo Anne e John erano a casa. Erano preoccupati e spaventati per Iris.
"Dobbiamo andare a riprenderla" disse Anne.
John impassibile fissava il camino spento.
"Aspettiamo un po' e poi la riporteremo qui. Deve sbollire la rabbia" rispose l'uomo.
"Sicuramente c'entra Diana" pensò.
Anne concordò.
"Rivuole la figlia ecco perché ha mandato Hexiel. Ma perché ce l'ha lasciata allora? Se soltanto Iris sapesse cos'è Hexiel e di cosa è capace" iniziò a dire Anne. Piangeva e si disperava per la nipote. Era l'unica cosa che le rimaneva di sua figlia e avrebbe fatto di tutto per proteggerla.

L'ultima stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora