Perché mi ha fermato? Cosa ho fatto?
Ho il cuore che mi batte a mille e mi sembra di non respirare più. Mi giro lentamente verso colui che mi ha fermato per capire quale sia il motivo, sicura di aver combinato qualcosa. Lui invece mi sorride.
- Devi scusarci, siamo dei maleducati, non ci siamo nemmeno presentati - dice l'uomo che mi ha aperto la porta e tendendo la mano prosegue - Piacere io sono Sieglein William Hart, ma puoi chiamarmi Sieg. Il ragazzo castano è Marcus, mentre l'altro è Lancelot, ma tutti lo chiamiamo semplicemente Let. -
E' rimasto lì con la mano tesa ad aspettare che io l'afferrassi, non vorrei, ma sarebbe scortese, quindi molto titubante allungo la mia mano, stringo la sua e senza mai incrociare il suo sguardo mi presento a mia volta - Piacere io sono Natalie - poi mi affretto ad augurargli buon appetito e senza aspettare risposta scappo dalla stanza. Non avrei resistito un minuto di più li dentro, mi sembrava che le pareti mi inghiottissero e il suo sguardo, il suo sguardo così intenso su di me, mi faceva sentire a disagio. L'attacco di panico è lì, lo sento che sale come una bestia famelica e divora ogni singolo centimetro del mio corpo, è quasi arrivato alla gola.
Tornata nella sala principale chiedo a Mark un bicchiere d'acqua, sperando che questo possa calmare un pò l'agitazione, ma dallo sguardo preoccupato di lui capisco che la mia faccia non deve essere delle migliori. Metto una delle mie migliori maschere, con tanto di sorriso finto.
- Tranquillo Mark sto bene, ho solo avuto un capogiro, deve essere il caldo. - sempre con il sorriso sulle labbra torno al lavoro. Anche se sembra che per il momento l'attacco di panico si sia placato, so che non sarà un bella nottata.
Appena scoccano le 2 chiedo a Mark il permesso di andare a casa, nonostante la sala VIP sia ancora occupata.
- Vai tranquilla, a loro ci penso io. Tu non ha una bella cera, voglio che tu vada a casa a riposarti e se domani non starai ancora bene stai a casa, basta che tu mi avverta e non accetto repliche. Siamo d'accordo? -
Mark è il miglior ragazzo che io abbia incontrato fino ad ora, ha un cuore d'oro. Gli faccio segno di si con la testa e scappo fuori dal locale verso casa. L'attacco di panico cerca di tornare a galla con ogni passo che faccio, ma io so cosa mi ci vuole...domani andrà meglio.
** NARRATORE **
Mark seguì con lo sguardo Natalie uscire dal locale sempre più preoccupato. Poi si avviò alla porta e la chiuse a chiave e si diresse verso la sala VIP, entrando senza bussare.
- Ora voglio proprio sapere chi di voi tre ha spaventato la mia povera cameriera - chiese furioso
- Non capisco perchè devi guardare proprio me, questa volta non ho fatto nulla! diglielo tu Sieg - si difese Marcus
- Per una volta devo dargli ragione Mark. Non le ha nemmeno rivolto la parola. Perché è successo qualcosa? - rispose Sieg serio e un pò preoccupato
- Non so che dire, oggi quando è arrivata al lavoro stava benissimo, poi è venuta a portarvi la cena e quando è tornata era bianca cadaverica. Ha continuato a lavorare come se nulla fosse, ma un paio di volte ero quasi sicuro mi svenisse in mezzo al locale. Adesso è scappata via - mentre parlava prese una sedia e si accomodò vicino a Let, che prese parola - Non era a suo agio mentre ci serviva, l'ho notato solo io? -
- E' vero, si vedeva chiaramente che fremeva dalla voglia di andare via, ma non saprei dire il perché... - confermò Marcus
- Non mi interessa quale sia il motivo, è chiaro che centriamo noi. Abbiamo messo in difficoltà una povera ragazza che stava solo facendo il suo lavoro. Mark, per favore, domani assicurati di porgerle le nostre più sentire scuse e voglio che tu mi informi sul suo stato di salute -
Mark sorrise, come sempre Sieg si dimostrava un ragazzo serio e premuroso anche verso chi non conosceva. Promise che avrebbe fatto quello che gli aveva chiesto. Risolto il problema poterono tornare a lavorare.
** NATALIE **
Vedere la porta del mio appartamento è stato come vedere la salvezza. So che lei è li, ormai a pochi passi, la mia unica amica, la sola che può capirmi veramente.
Entrata nel bagno cado in ginocchio e con le mani tremanti apro lo sportello del mobiletto sotto al lavandino, allungo la mano per afferrare l'astuccio accuratamente nascosto sul fondo. E quando lo apro, eccola li, la mia lametta, tenuta pulita in modo maniacale. Anche quando ero rinchiusa in quel posto maledetto lei mi ha sempre aiutato più di qualunque strizzacervelli, più di qualunque medicina. L'appoggio sul polso e lascio che il suo tocco delicato mi accarezzi la pelle, le sue cure sono miracolose, come quelle di una mamma. Lascio che mi culli nel suo abbraccio finchè non sento che tutti i miei muscoli sono rilassati e il mostro è tornato nel suo antro.
Sdraiata per terra mi godo il momento di tranquillità, restando sempre fermamente attaccata alla mia ancora, alla mia forza, alla mia amica. Non mi accorgo delle lacrime che solcano le mie guance e del liquido che sgorga dalle mie braccia. La mia mente registra una cosa sola: PACE.
Non ho idea di quanto tempo sia passato, ma adesso sto bene. Mi bendo le braccia, pulisco a terra e poi dedico tutto il tempo necessario alla pulizia della mia lametta. Quando sono soddisfatta di come è venuta pulita, la ripongo nel suo scrigno e poi nel nostro posto segreto. In teoria il tempo trascorso insieme ai pazzi mi avrebbe dovuto liberare anche da questa dipendenza "tossica", come la definivano i medici, ma io so che se non ci fosse stata lei, io non sarei qui oggi. Nessuno mi ha mai consolato e capito come lei, avrei sicuramente fatto qualcosa di avventato. Non che qualcuno avrebbe sentito la mia mancanza. Fino ad ora sono stata un peso per tutti, per mio padre, per mia madre, per il tribunale, per gli assistenti sociale, per i medici e per me. La mia esistenza e la mia vita mi pesano, ma non posso lasciare che vinca quell'uomo, che vinca quella donna e tutti coloro che mi hanno detto che non ce l'avrei fatta. Vado avanti solo per dare contro a loro.
Mi faccio la doccia e senza mangiare mi metto sotto le coperte e lascio che il sonno, con i suoi fratelli incubi mi accolga in attesa di un nuovo giorno e di nuove sfide.
Il giorno dopo mi presento puntualissima al lavoro, con la crisi passata e la seduta dalla mia amica mi sento in forma e pronta ad affrontare il nuovo turno. Oggi non ci saranno nemmeno i clienti della sala VIP, quindi andrà tutto bene ne sono sicura.
Appena entro nel locale Mark mi guarda con uno sguardo stupito.- Natalie cosa ci fai qui? -
- In teoria io qui ci lavoro - rispondo con un fare stupito, eravamo rimasti che sarei venuta al lavoro a meno che non lo avessi avvertito del contrario, quindi la mia presenza non avrebbe dovuto sorprenderlo
- Stai bene? Niente bugie - e niente sorriso sulla sua faccia, è serio
- Sto bene Mark, non ti devi preoccupare per me. Io sono anemica, quindi quando fa molto caldo o mi stanco troppo mi capita di avere qualche capogiro e la mancanza di ferro spiega il pallore. È tutto normale veramente - gli faccio il mio miglior sorriso, ho avuto molto tempo per esercitarmi e per studiare questa storia. Risponde a tutte le domande e spiega sintomi e conseguenze. L'unico modo per scoprirmi sarebbe farmi gli esami del sangue, ma dubito pretenda che io li faccia.
Io e Mark ci fissiamo per qualche minuto, è abbastanza chiaro che non mi crede e sta cercando una falla da qualche parte. Ma quanto legge bene le persone questo ragazzo!
Più che apprezzarlo dovrei essere preoccupata, ma cerco di non darlo a vedere e alla fine cede, per mia fortuna.- Mettiti al lavoro, ma ti tengo d'occhio - detto questo prende il telefono e va sul retro per fare una chiamata e io mi metto a pulire e preparare soddisfatta del risultato ottenuto. Se quest'estate sono ancora qui a lavorare dovrò studiarmi qualcosa per coprire i segni sulle braccia, non potrò certo venire al lavoro con le maniche lunghe, Mark è troppo sveglio, mi beccherebbe subito.
Ma alla fine ogni giorno ha il suo problema, quindi per il momento accantono il pensiero è mi metto all'opera. Oggi sarà una buona serata.
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The Darkness of Life
RomanceUn Padre Stupratore Una Madre sparita Questo è il punto di partenza di Natalie. Riuscirà a cominciare la sua nuova vita trovando finalmente un po' di felicità? E magari anche l'amore? ATTENZIONE! Vi avverto che in questa storia vengono trattati temi...