CAPITOLO 23

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** Natalie **

Non posso che fissare estasiata l’uomo che si trova davanti a me. I capelli lasciati liberi e disordinati, il suo meraviglioso volto illuminato dai raggi del sole, quei suoi occhi così profondi e intensi che sanno conquistarmi ogni volta. Vorrei poter passare la vita ad osservarli e perdermi li dentro.

Non so con che coraggio gli ho parlato in quel modo, gli ho detto quelle parole, so solo che quando l’ho sentito affermare quelle cose su se stesso, darsi la colpa, quando colpa non ne ha, dovevo fare qualcosa. Non potevo permettere che si sentisse così, lui doveva vedere la verità e non dubitare mai della persona meravigliosa che è. La mia mente si è spenta e il mio corpo ha fatto da se, le parole sono uscite dalla mia bocca senza che io potessi fare niente per fermarle. Vedere come gli si sono illuminati gli occhi, come quel blu si è caricato di emozioni e intensità, ha riscaldato anche il mio cuore a pezzi. Poi mi ha rivolto le mie stesse parole, parlando di me come se fossi una bella persona.

Non riesce a vedere il disastro che ha davanti?

Adesso mi fissa e riesco a percepire tutte le sue emozioni, la forza che vuole trasmettermi, l’impegno che ci metterà fin tanto che la sua realtà non sarà anche la mia, forse amore?

Il contatto con le sue mani irradia calore in ogni angolo del mio corpo, mi trasmette serenità e sicurezza, non vorrei lasciarle andare mai ed è per questo che esito nel rispondere, perché non voglio che tutto questo finisca, non voglio che lui mi guardi in altro modo, non voglio che provi compassione per me, che mi guardi con pena. 

Sinceramente non so bene cosa voglio da lui, so solo che ai suoi occhi desidero apparire perfetta, pulita, anche se non lo sono.

A questo pensieri mi si stringe il cuore, io non posso continuare a mentirgli in questo modo, non dopo tutto quello che sta facendo per me e non posso nemmeno illuderlo. Lui si merita così tanto, si merita una ragazza buona, gentile, bella, che possa donargli una famiglia, che possa renderlo felice, io non posso farlo. Tutto quello che avrebbe da me sarebbe dolore, sofferenza, un patimento continuo, non so nemmeno se riuscirei a donarmi a lui di mia spontanea volontà o se le immagini del passato tornerebbero a tormentarmi.

Il mio sguardo si fa carico di tristezza e lui se ne accorge, mi guarda con apprensione. Non riesco a sostenere quello sguardo, non quando so di essere io la causa della sua preoccupazione. Torno a guardare l’alba, ma non lascio le sue mani, ormai sono dipendente dal calore che trasmettono.

- Io non sono quello che dici tu, vorrei, ma non è così. Tu vedi solo la superficie, quello che voglio che gli altri vedano. Faccio finta, ma in realtà non è rimasto nulla di ammirevole in me, nemmeno io riesco a volermi bene, come potrebbe riuscirci qualcun altro? Ormai sono consumata dalla depressione, il mio corpo è deturpato, la mia mente è distrutta dagli incubi. A volte, anzi molto spesso vorrei solo andare a dormire e non svegliarmi più – sbarro gli occhi alla mia ultima osservazione, non posso credere di averlo detto ad alta voce, a qualcuno. Non mi ero mai confidata così con nessuno, nemmeno con i medici o con la polizia, neanche quando ero intontita dai farmici. Per fortuna non sono andata nel dettaglio, ma credo di aver detto anche troppo.

Chiudo gli occhi in attesa della sua reazione, non sarà piacevole.

Dopo qualche minuto di assoluto silenzio, mi ritrovo avvolta da due braccia forti, mi giro e mi scontro con il suo petto. Cosa dovrei fare adesso?

- Non ti dirò che capisco cosa provi, perché mentirei, io non posso sapere come ci si sente ad aver subito quelle cose. Penso però, che sia normale che tu possa avere certi pensieri, non mi fraintendere, non li condivido, non è assolutamente vero nulla, ma posso capire. – fa una pausa e il suo abbraccio si intensifica, come a volermi dare forza e allora mi lascio andare e lo ricambio – Adesso ascoltami bene. Ci vorrà del tempo per affrontare tutto quello che ti è successo, probabilmente potresti non riuscire a superare tutto e a dimenticare, ma potresti riuscire a conviverci, trovare pace e vivere una vita felice, però devi permettere agli altri di aiutarti, devi aprirti e parlare, non tenere tutto dentro, qualunque cosa sia, qualunque cosa tu possa pensare, esprimiti. Io sono sempre qui per te, a me puoi dire tutto, ma ritengo che sarebbe buono che tu avessi l’aiuto di uno specialista. – mi irrigidisco, odio i medici, non mi fido, si approfittano delle persone che hanno sofferto, le imbottiscono di farmaci per poi poterne fare quello che vogliono, sono spregevoli. 

The Darkness of LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora