CAPITOLO 18

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Il viaggio in macchina è stato lungo e per lo più silenzioso, mi sono anche addormentata a un certo punto. L'atmosfera però, era rilassata e perfetta, nessun imbarazzo, nessuna conversazione forzata, credo che entrambi ci siamo goduti il momento e la semplice presenza l'uno dell'altro. E' stato anche un modo per riorganizzare i pensieri, anche perchè, a pensarci bene, ho un avuto proprio un bel coraggio a dirgli quelle parole.

Come mi è venuto in mente di chiedergli di restare con me? Di dirgli che mi fa sentire al sicuro? E se si facesse delle strane idee? E se poi volesse da me qualcosa che io non posso dargli?

In realtà non ho tutti questi dubbi, non ho un cattivo presentimento e non ho paura. Mi sento assolutamente al sicuro, mi sento serena, mi sembra di stare dove avrei sempre dovuto essere. Tutte queste domande me le pongo solo perché, da buona pessimista devo sempre cercare il lato negativo delle cose, mi aspetto sempre che le cose vadano male. Non che fino ad ora io abbia avuto torto.

Lo osservo, sperando di non farmi beccare. È veramente un uomo bellissimo, non ho mai pensato questo di nessuno, fino ad ora ogni maschio che ho visto era solo una minaccia, un pericolo, un mostro, ma lui è da togliere il fiato. Non so se sia così per me o se sia bello oggettivamente, non credo sia molto importante. Quello che più mi colpisce sono i suoi occhi, quei magnifici occhi blu, di un colore intenso e profondo, vorrei potermi gettare lì dentro, perdermi, esplorarli. Quando mi osservano, provo delle sensazioni a me estranee e sconosciute, mi fanno sentire come se fossi importante e preziosa, mi fanno sentire quasi bella.

Un'altra cosa che mi piace di lui sono i suoi capelli, neri come la notte. A volte li tiene perfettamente in ordine e tirati indietro, ma io li preferisco quando sono naturali e selvaggi, si perdono in piccole onde e sembrano così morbidi, vorrei poterci affondare le dita, scoprire se sono così come sembrano.

- Ho qualcosa tra i capelli? - a quella domanda mi risveglio dalla mia trance e li mi rendo conto che non ho solo pensato, ma ho realmente affondato la mia mano nella sua chioma, ed è perfetta proprio come pensavo.

Dato che non riceve risposta, Sieg sposta leggermente lo sguardo verso di me con fare interrogativo. Mi sento avvampare e spero di non essere tutta rossa in viso, ritraggo la mano e mi scuso, non so che altro fare e non mi viene in mente una scusa plausibile, meglio cercare di cambiare discorso.

- Manca molto per arrivare a casa tua? - lo vedo sorridere e riportare l'attenzione sulla strada

- No, siamo quasi arrivati. Vedrai ti piacerà, è un posto intimo e rilassante, l'ho comprato per questo. Vengo sempre qui quando ho bisogno di staccare da tutto e da tutti - allora non sono l'unica a voler scappare dalla propria vita

- Quindi non lavorerai? -

- No, sistemerò solo alcuni documenti, ma per la maggior parte del tempo sarò libero. Per fortuna al momento non mi sto occupando di nessun caso in particolare. Sarò a tua completa disposizione - mi guarda e mi sorride

L'idea di averlo completamente a mia disposizione, che lui sia lì per me, a mio esclusivo uso manda una serie di scosse lungo tutto il mio corpo. La cosa mi eccita. È un'altra nuova sensazione che non avevo mai provato e non la capisco nemmeno molto, ma so che mi rende felice, così ricambio il suo sorriso.

- È bello quello che fai, è un lavoro importante. Non tutti gli avvocati sono dediti al lavoro in questo modo e soprattutto non tutti rispettano le persone come fai tu, è ammirevole - lo penso veramente, se fosse stato lui il mio avvocato, forse le cose per me sarebbero state moto diverse. Chissà quante vite ha salvato, quanto persone ha aiutato, deve essere appagante.

- Detto da te è un vero onore, mi riempe di orgoglio. Ma alla fine non sono nulla di così speciale, semplicemente sono nato in un ottima famiglia con molto mezzi, ho la possibilità di fare le mie scelte, ottenere ciò che desideravo e trovo giusto condividere tutto questo con chi è meno fortunato di me. Inoltre odio le ingiustizie, per questo sono diventato avvocato e ho rinunciato a lavorare nell'azienda di famiglia -

- Di cosa si occupa la tua famiglia? -

- Il mio bisnonno era un grande appassionato di libri, decise di mettersi a scrivere, ma nessuno volle pubblicare i suoi libri, così decise di fare da sé. Alla fine creò una delle case editrici più importanti al mondo, ma i suoi libri non ebbero grande successo. La verità è che aveva un grande talento per gli affari, ma come scrittore faceva davvero pena - lui rise e di conseguenza anche io

- Adoro i libri, non ne ho mai potuti avere molti, per mio padre le donne non devono leggere o pensare, ma solo ubbidire, pulire e cucinare. Però quei pochi che avevo erano la salvezza per me, quando leggi non sei più tu, puoi vivere una vita diversa ed esplorare luoghi fantastici. -

Leggere è sempre stato importante per me, soprattutto dopo che lui non ha più voluto che studiassi. Diceva sempre che non mi servivano i libri, non mi serviva pensare, era sufficiente che facessi quello che mi diceva lui. Ma io ero riuscita a nascondere qualche libro nella mia stanza e nei momenti più bui mi hanno aiutato ad andare avanti, a sperare in qualcosa di migliore, anche se non ho mai voluto il principe azzurro.

A mio parere troppo azzurro e troppo perfetto.

Non mi sono mai soffermata a pensare a un possibile ragazzo o marito, con tutto quello che mi è successo ho sempre voluto stare sola, ma la solitudine non è affatto piacevole. Sono invidiosa di quelle persone che hanno qualcuno accanto a sé, che vive per loro, che si preoccupa e se ne prende cura.

Mi manca questo: l'amore.

Sarei disposta a fare di tutto per averne un po'.

- Potresti scegliere un campo dell'editoria e specializzati, se vuoi fare pratica nell'azienda di famiglia per te un posto ci sarà sempre. Oppure potresti scrivere - che idea assurda

- Non ho abbastanza cultura per farlo e non ho fantasia. Potrei raccontare solo cose tristi e macabre - i libri dovrebbero regalare gioia e serenità, trasportati in mondi lontani, farti desiderare di essere lì con i personaggi, ma se scrivessi io, nessuno vorrebbe far parte della storia

- Mi permetto di dissentire. Potresti raccontare la tua storia, di come da adesso in poi ti impegnerai a rinascere e come ci riuscirai. Sarebbe molto importante per tutte quelle persone che stanno affrontando problemi simili, gli daresti una speranza -

Lo guardo allibita. Mi conosce da così poco, ha visto solo i miei lati negativi, eppure ha una tale fiducia in me, che nemmeno io ho mai avuto. Lui pensa che io possa farcela, che io potrò avere una vita così bella da volerla scrivere, che sarà così fantastica che le persone spereranno di averla anche loro.

È pura utopia.

- Tu pensi veramente che io possa farcela? -

- Non ho alcun dubbio - la macchina è ferma a un semaforo, così Sieg può girarsi e guardarmi dritta negli occhi, il suo sguardo serio e convinto, nessuna traccia di incertezza. Crede fermamente in ciò che dice.

- Grazie - i miei occhi si riempiono di lacrime, nessuno mi aveva mai detto delle cose così, nessuno aveva mai avuto in me tanta fiducia, nessuno mi aveva mai dato tanta speranza - Tu sei così buono con me, vorrei poterti ricambiare in qualche modo - stare con lui, sentirlo parlare, mi riempie il cuore di una sensazione che non so nemmeno descrivere, ma mi permette di dimenticare il mio passato, cosa mi è successo e chi sono, l'unica cosa su cui mi focalizzo è il futuro che ho davanti a me

- Non devi preoccuparti di questo. Natalie io non voglio nulla in cambio, non lo faccio perché provo pietà nei tuoi confronti, non lo faccio perché ti vedo come uno dei miei tanti casi e non lo faccio perché voglio qualcosa in cambio. Vederti felice mi rende felice a mia volta, per questo lo faccio, quindi se vuoi ripagarmi, ti prego sii felice -

- Io...io ci proverò -

Questa volta sono seria, se la sua volontà è questa mi impegnerò perché diventi realtà. Non so quanto tempo ci vorrà e non so nemmeno se ci riuscirò, ma devo almeno provarci, lo devo a lui, alla sua gentilezza, a quello che sta facendo per me.

Io proverò a vivere per lui.

The Darkness of LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora