Pioggia di vetro

Canto V

Bentornato, mi fa piacere che tu sia con me anche questa sera.
Per me è strano avere la tua compagnia, non in molti gradiscono ascoltare le storie di un vecchio ubriacone ahahahah

Di cosa ti stavo parlando?
Oh giusto, del 2 marzo.
No, ma che dico, il 2 giugno.
Accidenti questo whisky è davvero forte ahahaha

D'accordo scusami, ora continuo a parlarti di lei.

Questa fu la data in cui ebbe il suo primo ragazzo.
Era veramente felice, perché per lei provare questa emozione era davvero qualcosa di grande, qualcosa che le stava aprendo una via luminosa attorno alla sua vita scura, monotona e vuota, oserei dire.
Altri già ci avevano provato con lei prima di lui, ma nessuno mai era riuscito davvero a colpirla o meglio: a farla innamorare.

Era passato un mese e tutto sembrava andare per il meglio, lei trascorreva il tempo con le amiche e lui passava sempre a trovarla con gli altri due ragazzi.

Fine luglio la ragazza fece un passo importante. Erano entrambi innamorati, lei sapeva che avrebbe fatto e dato di tutto per lui.
Era il suo primo amore e sperava sarebbe stato anche l'unico.
Forse non sono veramente in grado di farti capire quanto lui fosse importante per lei e, se non riesco a dirlo in questo modo, proverò a fartelo capire con le metafore.
Era come se fosse il suo piccolo angelo custode, colui che era in grado di renderla felice, di farle cambiare umore in un secondo.
L'unico in grado di scacciare i suoi mostri, l'unico in grado di farla sentire bella ed evitare di odiarsi.

Si sentiva quindi pronta a concedergli il suo corpo, a fare un passo in più, a sentirsi ancora più legata.
A diventare sua.

E ancora oggi, se tu la vedessi raccontarlo, vedresti che nulla al mondo sarebbe mai riuscito a farla pentire di quella scelta.
Eh beh, è giusto così.
Forse sarò un po' brillo ma, se vuoi un consiglio questa vita vivitela senza rimorsi.
Vivila cogliendo il momento e le innumerevoli occasioni.
Non c'è nulla di cui doverti pentire se ciò che vuoi fare è ciò che ti fa stare bene...