"Wow Scheggia, non credevo steste insieme, ehm… Will scusa per il disturbo, la prossima volta ti chiamo ehm… ci vediamo…"
Io nel frattempo mi ero staccata con forza da Will e fissavo negli occhi Jay, avevo le lacrime agli occhi, non avrei mai voluto ferirlo.
"Ehi Jay aspetta, cavolo Will cosa mi significa questo bacio?"
"Charl ero davvero in panico, non sapevo cosa fare, ma aspetta un momento, non sarai mica incazzata vero?"
"Will ne parliamo dopo, adesso devo andare a risolvere questa cosa con Jay, il mio partner, perché voglio e devo lavorare con lui!"
Sbattuta la porta iniziai a correre giù per le scale, stavo urlando Jay come una pazza, ma lui non si fermava, non mi ascoltava.
"Charl, ehi Charl perché piangi, non piangere, Jay è fatto così, gli passerà, dai adesso calmati."
"Ma non può arrabbiarsi con me, che cavolo, perché, lo fa, non può, siamo partner da 2 giorni e lui già mi odia."
Mi alzai da quella sedia oscena nella hall di uno squallido palazzo e tornai a casa, mi infilai a letto e provai a dormire un po'.
Continuavo a girarmi nel letto e a pensare a quello che era successo, a quello che Jay aveva detto e alla sua faccia, non ci capivo niente. Il telefono squillava, erano le 04.20 di mattina, ma non riuscivo a concepire niente.
"Voight, dimmi tutto"
"Vieni al distretto, abbiamo scoperto una cosa!"
"Dammi dieci minuti e sono lì Antonio"
Arrivata al distretto sono corsa di sopra mentre continuavo a litigare al telefono con Will, stavo litigando così tanto che non guardavo dove andavo infatti mi scontrai con qualcuno.
"Ahia, che cavolo! Brava Charlotte, come tuo solito non ne fai mai una giusta."
"Ahia!"
"Oh dio, scusa Jay ehi, ehm…, come stai? Tutto bene, prima ho provato a cercarti per parlare, credo che dovremmo parlarne."
"Charlotte, non ora, ora come ora non mi va di guardarti e di parlarti."
Mi ha chiamato Charlotte, non lo faceva da troppo, oddio non potevo più sopportarlo.
"Abbiamo trovato un fucile che è stato identificato come l'arma del delitto. Sul calcio non ci sono impronte, ma sulla canna ce n'era una parziale, l'abbiamo fatta analizzare e appartiene a David Hertz, 22 anni."
Non avevo sentito nemmeno una parola di tutto quello che Olinsky aveva riportato, continuavo a fissare Jay e a pensare a quanto sia stata strana tutta la situazione, in particolare la sua reazione, insomma io dopo il bacio l'ho fissato negli occhi e vedevo il suo… dolore, sembrava dolore.
"Bene ragazzi, andate a prendere il bastardo!"
In macchina con lui c'era un silenzio glaciale, diverso da quello che vivevamo di solito, potevo percepire che lui fosse furioso, continuavo a non capire perché, ma era davvero incazzato.
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Chicago
FanfictionCharlotte è una ragazza normale, un cecchino militare che torna nella sua città natale per stare accanto al suo migliore amico Will, traumatologo del Chicago MED. Inizia il suo nuovo lavoro nel distretto 21 della polizia di Chicago, nella squadra m...