Capitolo 17

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Ormai i nostri nasi si stavano sfiorando e io avrei davvero voluto sollevarmi dal letto per pochi centimetri per annullare la distanza, ma ero davvero dolorante, mi sentivo come se tre camion mi avessero investito.

Dovetti così aspettare ancora qualche secondo, che sembrò un'eternità fino a quando finalmente Jay azzerò la distanza...

Credo sia stato il bacio più lungo, desiderato, aspettato e bello di tutta la mia vita. L'unico problema è che, come al solito fummo interrotti dal lavoro.

Burgess entrò in camera e ci interruppe, poi imbarazzata ci chiese scusa e chiamò Jay di fuori per parlare.

I due discutevano, ma io non riuscivo proprio a smettere di pensare al bacio con Jay ed al motivo per cui erano di fuori a parlare e non erano nella stanza con me.

Decisi quindi di leggere il labiale dell'uomo più favoloso del mondo, lui parlava e rispondeva a Burgess:

"Come? Non è possibile che lei sia chi pensi tu, non ci credo, chi te ne ha parlato?"

"Secondo te chi potrebbe averlo fatto? Il diretto interessato, si è allontanato per un po' ed ha trovato, o meglio ritrovato tutta la documentazione."

Non capivo di cosa stessero parlando, non era sicuramente un caso perché stavano ben attenti a non farsi sentire da me e da nessun'altro.

Burgess stava per andarsene, quando Jay la prese per un braccio e le disse:

"Un'ultima domanda, io non ne ho mai saputo nulla, nemmeno Will, ma invece che mi dici di mio padre?"

Jay parlava di papà e di Will, quindi non si trattava sicuramente di un caso, era qualcosa di personale e se era personale per lui allora doveva essere personale anche per me, perché la sua famiglia era anche la mia famiglia, lo era prima e lo è ancora di più dopo quello che era successo in camera.

Una volta finito di discutere Jay fece per rientrare in camera, ma venne preceduto da Will, che gli tirò uno spintone ed entrò nella stanza, era davvero felice di vedermi, ma io avevo capito che qualcosa tra i due fratelli non andava.

"Ehi Charl, come ti senti? Ascoltami se ti dovesse servire una qualsiasi cosa non esitare a chiedermi qualcosa."

"Will, io sto molto meglio, non ti preoccupare per me, devi fare il tuo lavoro senza pensare a me, me la caverò"

In quel momento Jay entrò e l'atmosfera divenne di colpo molto tesa.

Restammo tutti in silenzio per quello che mi parve un'ora, poi non ce la feci più e cominciai un discorso, non sapevo chi difendere tra il mio migliore amico e quello che da un'ora era il mio ragazzo e l'essere umano più stupendo del mondo.

"Ok, adesso non ho intenzione di fare un discorso da madre, ma non ve ne andrete da qui fino a quando non mi direte cosa è successo tra di voi!"

"Non è successo nulla" lo dissero in coro, davvero molto inquietante.

"Non prendetemi in giro, qualcosa non va, non vi siete rivolti la parola e per di più Jay non ti ha salutato e tu non lo hai nemmeno guardato."

"Scheggia io non ho fatto né detto nulla, ma lui non ha fatto altro che dare di matto e minacciarmi di allontanarmi da te. Ha anche detto che non avresti mai più lavorato con me, con la squadra!"

"Jay, chiudi quella bocca, non è vero che ho detto così!"

"Sì invece Will, devi dirle la verità, io non la lascio andare, io combatterò per lei e tu lo sai."

"Ehi, smettetela di litigare come se io non ci fossi, sono qui. Will, guardami negli occhi e dimmi se quello che J ha detto è vero o no."

"Charl, ma che ti importa, adesso non mi dirai mica che stai dalla sua parte, non lo conosci nemmeno!"

"Will mi spieghi per quale motivo stai dando di matto? Io non sto dalla parte di nessuno e non mi schiererò fino a quando non mi dirai se tutto ciò che Jay ha detto è vero oppure no."

"Ok, ok, ho detto quelle cose? Sì, è vero le ho dette, perché non pensavo più in maniera lucida, io tengo a te più della mia stessa vita, volevo che restassi al sicuro, per questo ho detto a Jay di starti lontano e di dire a Voight che ti licenziavi."

Non potevo credere a ciò che stavo ascoltando, ero distrutta dall'intervento e molto indolenzita per colpa degli anestetici, ma avrei voluto sollevarmi e dare a Will un pugno sul naso.

"Mi stai prendendo in giro vero? Non posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere! Come potevi anche solo pensare di poter prendere una decisione sulla mia vita senza il mio consenso? Dio in questo momento ti picchierei così forte da farti svenire! Ora vattene e non provare a chiamare..."

Will provò a replicare, ma io scoppiai a piangere e così se ne andò, quando era sulla soglia della porta lo chiamai, lui si voltò ed io gli parlai per un'ultima volta:

"Will, io non lascerei questo lavoro per nulla al mondo. E' la mia strada, lo era e lo sarà fino a quando sarò troppo vecchia per continuare o morirò in azione."

Lui mi guardò per un'ultima volta e poi se ne andò via.

Quando andò via mi voltai verso Jay, non dovetti dire nulla, mi sorrise, si avvicinò, si sdraiò accanto a me e mi strinse forte tra le sue braccia.

"Sai Scheggia, mi dispiace di aver litigato con Will, so quanto siete legati e quanto male ti ha fatto discutere con lui..."

Era davvero meraviglioso, si stava preoccupando per me e si incolpava per una lite causata da un altro.

"J, tu non hai colpe, Will ha esagerato e per questo non voglio vederlo o parlarci. Ora non voglio che tu ti senta in colpa, smettila."
Non sopportavo che si incolpasse, quindi dopo quella frase lo strinsi forte a me e lui mi sollevò il mento per stamparmi un bel bacio sulle labbra.

Ero davvero felice.

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