Jay non stava ragionando in maniera lucida, continuava a scuotermi, provava a svegliarmi, mi stringeva a sé e piangeva, ripeteva che non potevo lasciarlo solo, non potevo abbandonarlo ancora prima che qualcosa potesse succedere tra noi due.
Intanto Burgess aveva chiamato un'ambulanza e si stava occupando con Antonio di Liam e delle varie scartoffie correlate al caso che si dovevano compilare in questi casi.
Voight invece si era allontanato con Olinsky, sono saltati in macchina e se ne sono andati, nessuno sapeva dove o a fare che cosa.
Una volta arrivata l'ambulanza Jay fece di tutto per accompagnarmi e in più richiese due auto di scorta per accompagnarmi e per accelerare l'arrivo al MED.
Appena arrivati in ospedale mi portarono in sala operatoria, dove mi avrebbero sottoposta ad un'operazione per estrarre il proiettile che era ancora in corpo.
Jay era disperato, continuava a blaterare delle parole senza senso, non riusciva a chiedere nulla e non rispondeva nemmeno al telefono, che squillava in continuazione.
Le infermiere lo avevano fatto sedere nella loro stanzetta per il caffè, dove sarebbe stato tranquillo, senza nessuno che lo disturbasse.
Dal fondo del corridoio sentì la voce del fratello che era appena stato informato da April del mio arrivo e anche della gravità della mia ferita, avevo perso conoscenza svariate volte durante il tragitto e poco prima del mio ingresso in sala operatoria andai in arresto cardiaco.
Will entrò nella stanza spalancando la porta con una forza sovrumana, non esitò un momento ad iniziare una discussione con quel povero di Jay:
"Dimmi cosa è successo, non posso crederci! Tutto, voglio sapere tutto!"
"Will, non so come lei abbia deciso di fare tutto da sola, ma dopo che le hanno sparato non l'ho più lasciata sola, nemmeno un secondo, non mi ricordo nulla e non voglio pensarci perché se solo ci provassi non riuscirei a smettere..."
Jay scoppiò in lacrime, mentre Will lo guardava, non cercò nemmeno di consolarlo, anzi il suo sguardo cambiò, si avvicinò a Jay e lo fissò negli occhi. Poi iniziò ad urlare:
"E' tutta colpa tua, non doveva entrare da sola, dovevi stare con lei, proteggerla, anche a costo della tua stessa vita e invece adesso è stesa su un tavolo in una sala operatoria e rischia di non sopravvivere."
"Will io non avrei mai permesso che le succedesse una cosa del genere, ma senza dire nulla è entrata a scuola, se avessi potuto esserci io al suo posto ci sarei andato senza pensarci due volte, devi credermi."
"Non succederà mai più in ogni caso, non voglio che tu sia qua al suo risveglio e per di più avvisa pure il tuo capo, come si chiama... Voight, perchè Charlotte non lavorerà mai più nella vostra unità!"
"Will non puoi decidere per lei, non l'hai vista, quando lavora con noi è davvero felice. Io non me ne vado e non ti permetterò di allontanarla da me, senza di lei non ci sto e non voglio starci."
Gli animi si stavano scaldando, tutti e due urlavano e si insultavano, dicendosi a vicenda che non mi avrebbero mai lasciato, fino a quando Jay non prese fiato, fissò Will negli occhi e gli disse:
"Io non la lascio, per farmi andare via devi spostarmi di peso, io non vivo senza di lei, capito, io la amo, mi ha cambiato la vita, l'ha resa migliore, da grigia ora è piena di colori."
Will si bloccò all'istante, chiuse le mani formando dei pugni, fissò Jay e cominciò ad urlare:"No, no, no, non è possibile, non la farai soffrire, tu non la meriti una ragazza speciale come Charlotte, non sei alla sua altezza e non lo sarai mai."
"Certo, perchè invece tu te la meriti Will? Vuoi costringerla ad abbandonare ciò che più ama fare, non te la meriti per niente, senza contare poi che siete amici da una vita e tra di voi non è mai successo nulla!"
Will stava per tirare un pugno a suo fratello, ma grazie a Dio la signora Goodwin entrò nella stanza per comunicare che ero appena uscita dalla sala operatoria ed ero fuori pericolo, però ero ancora sotto l'effetto dell'anestesia.
I due fratelli si guardarono per un attimo e anche se fino a due minuti prima stavano per pestarsi tirarono un respiro di sollievo e seguirono la Goodwin fino alla mia stanza, dove ero stesa nel letto con il camice bianco a quadri rossi e una dozzina di tubi che uscivano dal mio corpo.
Will non aspettò nemmeno tre secondi, subito si gettò al mio capezzale, era davvero preoccupato.
Jay invece non riusciva nemmeno a respirare, mi guardò per un attimo e poi chiese alla Goodwin come stavo e quanto ci avrei messo a migliorare, lei rispose:
"L'operazione è stata dura, ma come vi ho detto è andata in modo eccellente e Charlotte è fuori pericolo, sarà dura per lei riprendersi perchè ha perso davvero molto sangue, ma la conoscete, è una combattente, si riprenderà, ne sono sicura."
Poi li salutò e se ne andò.
Jay e Will ripresero a discutere da dove si erano interrotti, per fortuna nessuno colpì nessuno, perchè Will venne chiamato al Baghdad per un caso molto grave ed urgente.
Jay restò da solo in camera con me, ero ancora addormentata. Lui si avvicinò a me, mi prese la mano e cominciò a parlarmi:
"Ehi scheggia, stai messa malino sai, non ce la facevi proprio a non fare l'eroina... come sei bella, anche adesso spendi come una stella... Dal primo momento in cui ti ho visto ho subito capito che eri perfetta e eravamo nati per stare insieme."
Mi guardò per qualche secondo, smise di parlare e scoppiò in lacrime, mi abbracciò e restò per qualche istante così, mentre mi stringeva tra le sue braccia sentì:"Ehi, ci riesci a non piangere come un bambino, mi bagni tutto il camice!"
Lui sollevò la testa e incrociò il mio sguardo, i suoi magnifici occhi arrossati mi fecero spuntare un sorriso in pochi secondi...
"Oddio, ti sei svegliata, come stai, tutto bene, ti fa male qualcosa?"
"Tutto bene, tranquillo non è la prima volta che mi sparano, sappi che non sarà nemmeno l'ultima."
"Dio, sei veramente fuori di testa, non fare mai più una cosa del genere, mi hai terrorizzato, non avrei saputo cosa fare della mia vita se tu te ne fossi andata."
"Come sei drammatico Jay, sto bene, mi fa piacere che tu ti sia preoccupato così tanto."
Lui mi fissò dritto negli occhi e si avvicinò al mio viso, forse il momento era finalmente arrivato, lo aspettavo con tutto il cuore...
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Chicago
FanfictionCharlotte è una ragazza normale, un cecchino militare che torna nella sua città natale per stare accanto al suo migliore amico Will, traumatologo del Chicago MED. Inizia il suo nuovo lavoro nel distretto 21 della polizia di Chicago, nella squadra m...