cap.4

158 30 89
                                    

"Mi sorprende che la mamma abbia dimenticato di comprare alcune cose della lista della spesa" mi rivolgo a mia sorella mentre cerco di allungarmi disperatamente per recuperare dallo scaffale più in alto del supermercato l'ultimo barattolo di crema di mirtilli rimasto nello stato del Maine. 

"Già, non è da lei. Che vuoi farci, starà invecchiando" replica Ellen, recuperando senza sforzi e con la solita eleganza che la contraddistingue, il barattolo che avevo cercato in tutti i modi di raggiungere senza successo. 

"Io credo che sia stranamente eccitata per questa cena. È convinta che cucinerà per il suo futuro genero e vuole fare bella figura" la prendo in giro. 

Mi dà uno schiaffo giocoso in testa e prosegue  "Secondo me è più in ansia per la presenza della madre di Martin. Ancora non la conosce e vivono accanto casa nostra da sette anni ormai. Lo sai che la mamma ha queste manie del buon vicinato da brava donna del sud". 

"Mi sa che hai ragione. Non ha mai dovuto faticare tanto per conquistare qualcuno".

Ridiamo insieme e continuiamo a cercare le ultime cose della lista che la mamma ci ha dato per la cena di stasera, fin quando scorgiamo una chioma di folti capelli scuri intenta a recuperare una zucca dal reparto di frutta e verdura. Martin. 

Mia sorella si illumina all'istante e si dirige con passo svelto e deciso verso il suo amico. Io la seguo maldestramente, cercando di trasportare il carrello ormai divenuto pesantissimo. 

"Ciao Martin!Che coincidenza, stai facendo compere per la cena di stasera?" dice mia sorella, una volta raggiunta la sua meta. 

"Ciao Ellen. Catherine. Sì, mia mamma vorrebbe preparare una torta di zucca" risponde Martin, abbassando lo sguardo.

"Solo che non è molto pratica in queste cose, spero che non venga fuori una totale schifezza" aggiunge, emettendo una risatina nervosa.

"Oh, ma non preoccuparti. Mia madre apprezzerà ugualmente e poi credo che stia preparando cibo per un esercito, quindi non rischiamo di rimanere digiuni in nessun caso" Ellen gli sorride amabilmente.

Martin sembra meno preoccupato di prima, ma continua a mostrare sul suo volto il solito sguardo accigliato.

"Comunque volevo ringraziarvi, siete stati veramente gentili ad averci invitati in casa vostra. Solitamente non siamo proprio una famiglia che segue le tradizioni né tanto meno posso dire che siamo inclini ai festeggiamenti. Però penso sia una cosa positiva per noi, quindi grazie". 

Non credo di aver mai percepito dell'imbarazzo provenire da questo ragazzo, ma tutto di lui, al momento, mi dice che gli è costato molto pronunciare queste parole.

Mia sorella gli prende la mano con fare rassicurante.
"Sono sicura che le farà bene e magari si divertirà". 

"Lo spero anch'io" Martin la circonda con un braccio, stringendola per le spalle, e le regala un tenero bacio sulla fronte. 

A queste dimostrazioni di affetto inaspettate, reagisco voltandomi e guardando altrove con finta indifferenza, anche se la mia memoria ha registrato tutto, facendomi sentire una ladra di ricordi che non mi appartengono davvero. 

Mia sorella finalmente interrompe quel momento di intimità sospesa che sembra essere durato un'infinità, prendendo nuovamente la parola.

"Comunque noi dobbiamo andare a casa, altrimenti nostra madre potrebbe avere un esaurimento nervoso se non le portiamo subito tutti gli ingredienti per la cena" , "ci vediamo più tardi" conclude.

"A più tardi" replica Martin.

Una volta giunte a casa, consegniamo tutto alla cuoca isterica, alias mia madre, che ci dispensa da altri doveri e si dedica con dedizione alla preparazione della cena di questa sera, la quale ho il presentimento mi rimarrà sullo stomaco.

Sweet ChildDove le storie prendono vita. Scoprilo ora