#33-34 Parte#

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Cap. 33-34

Tom p.o.v.

Una volta arrivati io e i miei fratelli ci riuniamo nello slargo del parcheggio difronte alla villa dei Martini. Aspettando che qualcuno ci porti i suoi omaggi.

Tom: Dario, rapporto

Da: si zar, allora penso abbiate notato la 5 spie nascoste in modo indegno lungo la strada, poi vedo sul cancello e il viale 5 telecamere a cui cesare sta accedendo, inoltre noto anche che non sono attrezzati per la protezioni della villa. Direi qualche misura di sicurezza nascosta, il proprietario deve essere molto attaccato all'aspetto esteriore della sua casa più che alla sua sicurezza, molte decorazioni che coprono la visuale. Per organizzare una difesa in caso di attacco, per come sono disposte le guardie di sicurezza direi 10-15 minuti al minimo.

Sa: idioti

Ce: zar ci hanno visto entrare, ma hanno le telecamere con un ritardo irregolare, quelle all'ingresso 5,5 secondi quelle della casa fino a 10. Inoltre hanno un sistema di sicurezza dei dati penoso. In compenso non tengono praticamente niente salvato su computer.

Tom: ok allora sapete come comportarvi. Mi raccomando Cris e Jack massima allerta, voi siete la prima scorta di Mia: è sott'inteso che vi ritengo direttamente responsabili.

Questo li renderà ancora più motivati, infatti direttamente responsabile vuol dire che il minimo danno o dolore inflitto a lei va moltiplicato per mille: un semplice graffio diventa una profonda coltellata un sparo equivale a giorni di torture.

Un uomo esce dalla casa e si presenta

???= piacere io sono il nuovo capo famiglia sono Mattia Martino, fratello di Lucio.

Entriamo nella villa e dopo esserci tolti i cappotti ci fa accomodare in salotto dove ci offre qualcosa da bere e io accetto per mandare giù la rabbia insieme al liquore; infatti quando credendo che non lo sentissi ha detto cose che non doveva.

Ma: chiedi anche alla ragazzina...ricordatelo stupida puttana, sono importanti questi stronzi russi...

La ragazza terrorizzata chiede a tutti con la testa abbassata poi si rivolge alla mia piccolina che sentendola nervosa le sorride facendola tranquillizzare anche se poco.

Cameriera: lei cosa desidera

Tom: lei non beve e ti pregherei di non rivolgerti a lei.

Il "padrone" di casa diventa rosso e comincia a urlare.

Ma: stupida, secondo te una così dolce ragazza può fare uso di alcolici???

La mia piccoletta ha un fremito di paura e io la stringo più forte per farla sentire al sicuro. Lei mi si avvicina e cercando di non farsi notare sussurra nel mio orecchio.

Mia (quando i fratelli si rivolgono a lei, o quando succede il contrario lo fanno sempre in russo): fratellone, ma lei non ha fatto niente di male perché è così arrabbiato, non ha detto lui di chiedere???

Io la passo in braccio a Cesare che è vicino a me ed è il più bravo a spiegare le cose, io adesso devo rimanere lo zar freddo non posso essere dolce come vorrei. Nel mentre il tipo è uscito con la cameriera.

Ce: vedi è vero che lui le ha detto di non dimenticarsi di chiedere a te eppure non potrebbe farlo perché Tom tenendoti sempre in braccio fa chiaramente capire che tu gli appartieni. Quindi siamo noi a prendere le decisioni per te: in sostanza nessuno ha il diritto di rivolgerti la parola almeno che non lo faccia tu.

Mia: e io lo posso fare solo se ho il vostro permesso giusto???

Tom: esattamente.

Si sente uno sparo e vedo Mia stringersi a Cesare, poi nella stanza rientra il buffone

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