Il Passato Di Khali

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Khali's pov

Kayla non sta più nella pelle. È davvero emozionata, non vede l'ora di rivedere la sua famiglia. Strada facendo mi ha presentato tutti i membri del suo branco. Lei e Cheryl, sua sorella, a quanto ho capito sono le figlie di Zefira e di Nsefu, le uniche della cucciolata di due e tre anni fa. Poi c'è la piccola del branco, Bree, che a quanto pare è molto giocherellona.
Anche io sono un po' impaziente di conoscere i membri del suo branco, mi manca un po' la vita di famiglia.
Quando ripenso a mia mamma e alle mie sorelle... E a mio padre... Mi viene un magone alla gola... Strizzo gli occhi per bloccare le lacrime. Ormai è tutto passato, non devo pensarci più.
"Khali... Khali che c'è?" una spintarella sulla spalla mi risveglia dallo stato di trance in cui ero caduto.
"Khali!" vedo Kayla scuotermi preoccupata.
"Sto... Sto bene... Tutto apposto..." mormoro, ma Kayla non sembra convinta.
"No, Khali, non va tutto bene. Ti sei fermato di colpo con gli occhi spalancati e sembravi perso nei tuoi pensieri! Ora facciamo una sosta e mi dici che cosa è successo.
"Tranquilla, va tutto bene, continuiamo a camminare..." cerco di dissuaderla, ma invano. Conosco Kayla e so che se si mette in testa una cosa nessuno può fare cambiare idea. L'ho capito già quando siamo scappati dagli umani.
"Khali. Non fare finta di niente. Dimmi tutto. Ti fidi di me?" mentre lo dice solleva i suoi occhi d'oro e mi fissa. Rimango imbambolato per un istante, poi rispondo:
"Sì, Kayla, mi fido di te"
"Bene... Allora raccontami tutto"
Faccio un sospiro e inizio a raccontare.
"Quando ero ancora un cucciolo, avevo un bellissimo branco, volevo molto bene a mia mamma, a mio padre e alle mie sorelle. Ma un giorno, quello che definisco il giorno più brutto della mia vita, arrivarono degli umani che portavano al pascolo le loro mucche. Allora il mio branco ha deciso di cacciare qualche animale, tanto ce ne erano tantissimi e per gli umani non sarebbe stata una grossa perdita.
Due mie sorelle però avvistarono dei bocconi prelibati, dei resti di carne di alcuni bovini morti. Pensavamo che fossero carcasse abbandonate dagli umani. Invece ci sbagliavamo. Solo dopo ho capito che erano bocconi avvelenati che gli umani usavano per uccidere i leoni che si avvicinavano alle loro mandrie. Per prime morirono le mie sorelle, prima iniziarono a vomitare sangue dal naso e dalla bocca, poi caddero a terra e iniziarono a contorcersi per gli spasmi e infine si paralizzarono.
Per mia mamma e per mio padre l'agonia fu più breve. Loro si accasciarono a terra sempre vomitando sangue ma morirono più in fretta. Le ultime parole di mio padre furono 'scappa figlio mio, sopravvivi fino a che non troverai un posto abbastanza glorioso in cui morire. E ricorda: gli umani sono esseri infidi. Vanno uccisi. Tutti. Rivendicati contro di loro, un giorno, così il mio spirito sarà placato dell'ira che lo consuma'. Ricordo che scappai e imparai a cavarmela da solo. Finché gli umani mi hanno di nuovo rapito e... Ho conosciuto te".
Poggio lentamente la testa sulle zampe. Kayla mi guarda sconfortata.
"Khali... Mi dispiace tantissimo per il tuo passato, nessuno può fare nulla per cancellarlo e riscriverlo. Ma se avrai un bel presente, penserai solo a quello e tutto sarà più facile da accettare".
Forse ha ragione, forse dovrei solo godermi la vita per come è. E forse, per cominciare a godermela, dovrò essere carico per affrontarla. Che tradotto vuol dire farsi una bella dormita.

Kayla, Torna a CasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora