"Ma che razza di posto è questo?"
"Vedi, sono stato qui nelle ultime due settimane, a cercare qualcosa che potesse ricondurmi alla scalinata. Se c'era un posto in cui cercare, era senz'altro questo."
Thomas spostò le ultime travi che barricavano la botola con fatica. Dovevano essere molto pesanti.Dopo quella breve conversazione avuta sul Ballo D'Inverno il licantropo l'aveva presa per mano, e si era guardato attorno un paio di volte, assicurandosi che non ci fosse nessuno intento a spiarli nei paraggi. Dopodiché si erano addentrati nel bosco, ed avevano camminato molto. Spesso la ragazza si chiedeva quanto potesse mai essere grande il territorio circostante a Calien.
Thomas la aiutò a scendere e richiuse la botola dietro di se dopo averla seguita.
"Tutto qui?" chiese confusa.
Le dimensioni di quella stanza potevano tranquillamente essere paragonate a quelle del suo bagno. I muri spogli. Non c'era assolutamente nulla là sotto.
Thomas fece un sorrisetto criptico. Poi si avvicinò alla parete e strinse la mano attorno ad una delle torcie appese ai muri, che illuminavano debolmente il posto.Con un movimento deciso tirò verso il basso, ed il muro prese a ruotare lentamente. Si fermò poi, lasciando un piccolo spazio, che permetteva, seppur difficilmente, ad una persona di infilarcisi. Un passaggio segreto.
Ci si tuffò subito senza paura, era troppo curiosa.Rimase lì impalata, incredula di ciò che aveva davanti agli occhi. Si trattava di una delle stanze più grandi che avesse mai visto. Sembrava un campo da football. C'era di tutto, libri, mobili, vecchi tappeti, scrigni, e...tutto. Gli occhi di Abigail vagavano frenetici da una parte all'altra, cercava di assorbire il più possibile nel minor tempo possibile, ma c'erano troppe cose. Sembrava quasi una sorta di magazzino segreto. Cos'era quel posto?
Il licantropo prese a parlare, quasi come se le avesse letto nel pensiero.
"Secoli fa alcuni di noi licantropi furono costretti ad allearsi con il Consiglio per necessità. Avevamo subito una brutta sconfitta da parte dei vampiri del nord, eravamo deboli, e i tuoi simili se ne approfittarono per ridurci a loro servi. Abbiamo dovuto piegarci, ma il primo che fu assoldato qui a Calien costruì questo posto in segreto, e scavò delle gallerie che gli consentissero di accumularvi tutto ciò che conteneva la cosa che loro avrebbero voluto strapparci più di ogni altra, la storia del nostro popolo. Questi libri sono la più grande raccolta della storia del mondo nascosto, sempre custodita qui da allora. Sotto il loro naso."
"Vi alleaste con il Consiglio dopo la seconda guerra tra creature?"
"Qualcuno qui ha fatto i compiti" disse Thom sorridendo.
La giovane strega era come ipnotizzata da quel luogo. Prese ad avanzare lentamente, sfiorando con la mano i mobili polverosi, i tomi accatastati in maniera sbarazzina. C'era così tanta storia in quella stanza, così tanta nostalgia.
"Pensavo di trovare qualcosa qui dal momento che le tue ricerche a Calien non hanno portato a nulla."
"E hai trovato qualcosa?" chiese speranzosa.
"Ho passato le ultime due settimane chiuso qui sotto a sfogliare libri, le dita mi fanno ancora male, ma no. Voglio dire, ci sono migliaia di libri. È anche per questo che ti ho portata qui; ora quei proseguire le ricerche da te.""Io non capisco..."
Il licantropo si accigliò confuso."Ti fidi così tanto di me da mettere nelle mie mani la storia del tuo popolo. Perché?" chiese lei con il fiato corto.
Lui sgranò gli occhi, come colpito da quella domanda.
"Io... io..."Passò qualche istante.
"Io non so spiegarlo, ma mi fido, mi fido come se ti conoscessi da una vita o più, mi fido come se sapessi tutto di te, come se avessi la consapevolezza che non potresti mai tradirmi, ma non so perché...e la cosa mi fa incazzare" concluse guardandola dritta negli occhi.
"Io ti conosco Thomas... noi ci conosciamo. Ti ho visto tante volte prima, ma non ricordavo dove."
"Ma cosa dici Abigail, io e te ci siamo visti per la prima volta qualche mese fa..." disse sempre più confuso.
"Io non credo sia così. Non voglio dirti ancora nulla finché non ne sarò sicura, finché non ne saprò di più."
"Abigail ma cosa..."
La ragazza gli prese le mani e lui si zittì. Girò i suoi palmi all'insù ed iniziò ad accarezzare le braccia dell'uomo appena sotto il polso, come aveva visto durante l'incantesimo di localizzazione.
Lui sussultò, e gli venne la pelle d'oca."Vedi? Lo senti anche tu!" esclamò iniziando a piangere insieme a lui.
"Anche tu ti ricordi che ti accarezzavo così! Ma come me non sai quando..."La ragazza iniziò a singhiozzare forte, senza mai interrompere il contatto.
"Ma cosa diavolo mi succede?!"Thomas, ormai anche lui in lacrime, la tirò a se con forza. Piansero insieme, stretti l'uno all'altra. Si erano ricordati qualcosa, ma cosa? Nessuno lo sapeva, ma una cosa era chiara: i due si conoscevano da molto prima di incontrarsi.
Come la cosa fosse possibile rimaneva un mistero, ma erano entrambi decisi a svelarlo.
***"Provatene un paio, io aspetto qui" disse il licantropo sedendosi su una poltrona logora.
Era difficile dire quanto fossero rimasti lì, abbracciati. Tuttavia dopo averle fatto vedere il posto, forse per smorzare un po' la tensione, aveva tirato giù da uno scaffale un gigantesco baule. Lì forse avrebbe potuto trovare qualcosa da indossare per il ballo.
La strega non era per nulla in vena di provare vestiti, ma si convinse che quello sarebbe stato se non altro un buon modo per distrarsi.
Anche se sbronzarsi sarebbe stato di gran lunga più divertente..."Hai finito?!"
Abigail alzò gli occhi al cielo ed uscì con il primo vestito addosso. Era pesante e di almeno tre taglie più grande.
Thomas fece un sorriso tirato.
"Beh...è...particolare!" disse incerto.
"Sai, per essere una spia del Consiglio fai abbastanza schifo nel mentire"
"Attenta a come parli ragazzina" esclamò ridendo.
"Aw, sembri Blake" disse lei alzando gli occhi al cielo.
Il licantropo si rabbuiò.
"Ti ha dato fastidio mentre ero via?"
Nella mente di Abigail passarono le immagini della festa, dei loro sguardi carichi di odio nei corridoi, quando la vedeva parlare con Evan, e di quel giorno in bagno...
"Nulla di che" chiuse bruscamente il discorso, per poi tornare dietro allo scaffale per provarsi un altro vestito.
Seguì anche un terzo ed un quarto, ed il quinto fu forse il più orrendo. Thomas si stava facendo delle grasse risate.La strega stava perdendo la pazienza, e non vedeva l'ora di provarsi quell'ultimo vestito in modo che potesse finalmente tornare in camera sua.
Quando mise le mani nel baule e sentì un tessuto più leggero rispetto a quegli enormi abiti a balze che aveva provato prima inarcò un sopracciglio.Lo indossò.
Le calzava come una seconda pelle.
Quando uscì dalla stanza Thomas alzò gli occhi disinteressato, probabilmente stufo anche lui di quella ricerca infinita.
Poi il suo sguardo si posò su di lei e mutò di colpo.
"Wow."

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Abigail e l'ombra del dono
Teen FictionLa natura non compie errori. È meticolosa, cauta, calcolatrice, non lascia nulla al caso. Com'è possibile che abbia commesso un errore nell'infondere il dono della magia? Abigail è l'errore, colei che era stata nascosta. Dopo il suo ennesimo misfat...